Il trittico di partite casalinghe al PalaAgorà di Milano si è concluso per i Mastini Varese con un soddisfacente bottino di sette punti anche se, con un pizzico di fortuna in più contro Dobbiaco, poteva tranquillamente starci un en plein da nove. In ogni caso, resta la soddisfazione per i gialloneri di aver dato una decisa sterzata al proprio cammino (anche grazie all’ultima vittoria contro Appiano, di cui possiamo vedere qualche stralcio nel video in basso) rosicchiando cinque punti a Bressanone che occupa momentaneamente l’ottava posizione, l’ultima piazza disponibile per accedere al tabellone di Coppa Italia in programma a gennaio.

Guardando anche più in alto, il quinto posto (per accedere al Master Round ed essere già sicuri di raggiungere i playoff) dista appena quattro punti e i Mastini, dopo un avvio complicato, stanno dimostrato di avere le carte in regola per scalare le gerarchie dell’IHL. Vietato però montarsi la testa perché per un trittico appena archiviato ce n’è uno in arrivo tutt’altro che semplice: sabato 4 dicembre in casa della capolista Caldaro, mercoledì 8 a Milano contro Unterland (seconda forza del campionato) e sabato 11 ad Alleghe.

I Mastini, comunque, si approcciano nel migliore dei modi ad una settimana di fuoco e guardano con fiducia ai prossimi appuntamenti per confermare gli ottimi segnali visti nelle ultime uscite. “Stiamo attraversando un buon periodo – conferma il ds giallonero Matteo Malfatti (nella foto a destra insieme al presidente Matteo Torchio) – perché siamo riusciti a mettere in pratica i dettami e le linee guida del coach. Rispetto all’anno scorso è cambiato totalmente il sistema di gioco e per i ragazzi non è stato facile comprendere il livello di automatismo che stiamo riuscendo ad ottenere. Il gioco di Tom (Barrasso, ndr) è molto dispendioso e per adempire alle sue richieste bisogna essere a posto fisicamente, tecnicamente e mentalmente. Rispetto ad altre squadre, di conseguenza, abbiamo impiegato molto più tempo a far sì che tutti i tasselli del puzzle combaciassero”.

A proposito del coach, cosa ha portato l’arrivo di un profilo del calibro di Tom Barrasso?
“Ci sta dando molto. Tom (nella foto a sinistra con Malfatti) è molto esigente e attentissimo ai particolari: noi siamo stati abituati per anni a giocare in modo totalmente diverso e non è facile snaturare un sistema di gioco per impararne un altro. Attraverso interminabili sessioni di video-coaching, Tom sta riuscendo a far capire ai giocatori il perfetto posizionamento e le rispettive mansioni in modo da avere per tutti i 60’ un organico perfettamente strutturato e automatizzato. A volte è quasi sembrato di vedere i giocatori in soggezione, quasi come se avessero paura di non riuscire a svolgere al meglio quanto chiedeva il coach, ma adesso tutti i pezzi stanno andando al loro posto e guardiamo con fiducia al prosieguo della stagione”.

Dopo un girone d’andata complicato, gli ultimi risultati possono rappresentare la svolta della stagione?
“Assolutamente sì. Le vittorie servono per il morale dello spogliatoio: sapere che tutti i tuoi sforzi, gli allenamenti e i trasferimenti servono per muovere la classifica ti dà ulteriori stimoli a far meglio. Già prima sapevamo di essere sulla strada giusta e i risultati ora ce lo confermano dandoci tranquillità”.

Adesso viene il bello, ma anche il difficile. Caldaro, Unterland e Alleghe: nelle prossime tre partite si decide il vostro destino?
“Il nostro obiettivo è provare a fare punti contro tre squadre di assoluto livello che nel girone d’andata ci hanno battuto, anche se di poco. Guardandomi indietro devo dire che nessun avversario ci ha mai messo sotto nettamente e abbiamo quasi sempre pagato la nostra ingenuità e, per certi versi, inesperienza. Ad oggi c’è un pizzico di rammarico perché completando il roster con due stranieri, per scelta non li abbiamo presi a inizio campionato, miglioreremmo davvero di tanto arrivando a giocarcela con chiunque. Detto questo affrontiamo le prossime tre partite, e Bressanone subito dopo, contando sulla nostra crescita e sulla consapevolezza di non dover più commettere gli errori visti a inizio campionato.

Un pronostico?
Con Unterland e Alleghe possiamo anche pensare di vincere, Bressanone è alla nostra portata, ma la sfida più dura sarà senza dubbio quella di sabato contro Caldaro. Per noi è da sempre una delle trasferte più rognose e, al netto di qualche exploit, abbiamo faticato ogni volta su quel campo. Vietato però darsi per vinti; anzi, approcciamo la sfida nel miglior modo possibile, con il morale alle stelle e pronti a far bene dando battaglia fino alla fine. Sappiamo comunque che non sarà facile, e per di più mancherà Carlo Muraro in porta…”.

Per quale motivo?
“Da ieri è ufficialmente convocato con la Nazionale per i Mondiali Under20 in Romania. Siamo chiaramente felici e orgogliosi della chiamata, ma per noi la sua assenza rappresenta un problema non da poco perché dal 3 al 19 dicembre affronteremo ben quattro partite. Carlo (nella foto a destra di Tatiana Munerato) fa parte della crescita dei Mastini e della scommessa fatta a inizio stagione di puntare su un giovane portiere di buone speranze: dalla prima giornata di campionato è migliorato tantissimo, ha acquisito consapevolezza e i risultati stanno arrivando anche alla luce dei suoi risultati personali. La convocazione in nazionale certifica il suo ottimo livello. Un portiere nell’hockey rappresenta almeno il 50% della squadra e sopperire alla sua assenza sarà davvero dura: il secondo (Andrea Basraoui, ndr) è alle prese con qualche infortunio mentre il terzo portiere (Leonardo Mordenti, ndr) è un classe ’04 che si è aggregato quest’anno alla Prima Squadra e, nonostante l’esperienza che sta acquisendo in allenamento, non è ancora pronto al debutto. Valuteremo attentamente la situazione e studieremo tutte le situazioni possibili”. 

Altri indisponibili?
“La situazione infortuni è sempre abbastanza critica. Gasparini è ancora alle prese con la tremenda botta subìta al volto e per salvare i denti “pericolanti” dovrà star fuori almeno un paio di mesi. Capitan Vanetti ha una lesione di primo e secondo grado all’adduttore: per un hockeista è uno degli infortuni peggiori e, per esperienza personale, dovrà stare fuori minimo quattro o cinque settimane. Oggi rientra Pietro Borghi, ma dopo l’infortunio non possiamo pretendere che torni subito in campo anche perché il gioco di Tom è estremamente legato alla condizione atletica che deve essere ottimale”.

Tra tutte queste difficoltà, qual è la qualità più grande dei Mastini Varese?
“La resilienza. Il sapersi adattare alle situazioni è secondo me la più grande qualità della nostra squadra perché da tre anni a questa parte stiamo facendo sforzi immani mettendo tutto l’impegno del mondo per lavorare nel migliore dei modi. È la parola giusta per identificare il nostro spirito: un mastino non molla mai e continua a lottare anche nelle difficoltà”.

Tra le problematiche c’è anche la questione di non poter usufruire del Palaghiaccio di Varese. Da questo punto di vista, e concludiamo, qual è la situazione?
“Teoricamente per l’anno prossimo i lavori saranno ultimati e contiamo di tornare a Varese da ottobre. Per noi è sarebbe un passo importantissimo: al di là della comodità pratica per quanto riguarda la Prima Squadra, usufruire del Palaghiaccio di Varese ci consentirebbe di tornare a curare come si deve il settore giovanile. Con tutte le difficoltà degli ultimi anni, degli oltre 120 giovani che avevamo ne abbiamo persi quasi un centinaio e, per noi che siamo sempre stati tra le più belle realtà italiane a livello giovanile, è stata una bella botta. Tornando a Varese recupereremo molti ragazzi che erano stati costretti ad abbandonare per difficoltà logistiche e riusciremo a raggiungere nuovamente i livelli che ci competono. Come ho detto, un mastino non molla mai e i Mastini Varese torneranno a ringhiare”.

Matteo Carraro
Video di Simone Canil

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