Gestire un settore giovanile non è semplice; sono molti infatti gli aspetti che vanno tenuti in considerazione per riuscire a creare un ambiente di crescita e di insegnamento. Per Biagio Castiglia, responsabile della filiera del Valle Olona, fondamentale è trovare allenatori in grado di insegnare ma anche dialogare con gli allievi.

La scelta dei mister è importantissima; prima di assumere un nuovo membro è necessario capire la persona che si ha di fronte e verificare se abbia le giuste caratteristiche per poter gestire un gruppo di ragazzi. La società si trova in mezzo ad altre accademie più grandi e famose: i risultati, che stanno effettivamente arrivando, diventano quindi fondamentali per farsi conoscere. L’obiettivo di Castiglia è quello di portare il maggior numero di allievi nella Prima Squadra che al momento milita in Promozione.

Quali sono le possibili difficoltà che si incontrano nel gestire un settore giovanile?
“Ci possono essere tantissime difficoltà. A partire dal covid che rende tutto ostico, con tanti ragazzi che purtroppo ancora risultano positivi. Spesso poi non è facile gestire alcuni genitori che esagerano nei commenti e nelle richieste. Coi ragazzi invece va tutto bene, ho dei gruppi molto uniti e che danno il massimo in allenamento. Siamo una società piccola e non è facile districarsi tra le altre accademie, più attrezzate e famose di noi, che ci sono nella zona. Per ora però i risultati ci stanno dando ragione”.

Quali sono gli obiettivi formativi della vostra società?
“La nostra impostazione societaria si basa sulla crescita degli allievi prima di tutto in quanto uomini e solo dopo come calciatori. Dal punto di vista tecnico il nostro obiettivo è quello di preparare i ragazzi a compiere il salto tra i grandi. Vogliamo portare il maggior numero di giocatori possibile dal settore giovanile in prima squadra. Dato che non abbiamo la possibilità di compiere grandi campagne acquisti, i risultati sportivi possono essere la forma migliore di pubblicità per farci conoscere”.

Quanto è importante la figura dell’allenatore nel settore giovanile?
“Penso che quella dell’allenatore sia la figura più importante in un settore giovanile, in particolare per i più piccoli. Chi si prende carico dei ragazzi deve essere in grado di capire anche il lato umano e non solo questo agonistico; una parola di troppo potrebbe creare dei problemi, quindi è necessario fare molta attenzione a come ci si relaziona coi ragazzi. È difficile trovare mister preparati e che siano guidati da grande passione. Prima di scegliere un nuovo membro dello staff cerchiamo di capire chi abbiamo di fronte, sia come persona che come professionista. Si tratta pur sempre di una scelta soggettiva ma ci teniamo molto a compiere le giuste valutazioni prima di assumere un nuovo istruttore. Il mio compito è cercare di stare sempre sul pezzo e fungere da collante all’interno del settore giovanile”.

Quali sono gli aspetti in cui potete migliorare?
“Si può sempre fare meglio. Vogliamo trovare allenatori capaci e preparati. Io personalmente ho due sogni, uno mi rendo conto sia utopico e uno invece è più realizzabile; il primo è quello di dare la possibilità ai ragazzi di iscriversi senza dover versare una retta. Forse sono condizionato dal fatto che io da piccolo quando frequentavo la scuola calcio non dovevo pagare, ma mi piacerebbe poter dare questa opportunità ai ragazzi. L’altro è quello citato in una domanda precedente: far salire tanti ragazzi, preparati, dal settore giovanile alla prima squadra: a questo penso ci si possa arrivare”.

Giovanni Enrico Civelli

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