Playoff e playout alle porte (Varese in campo oggi pomeriggio a Casale), ma la regular season Girone A di Serie D ha già dato tutti i suoi verdetti ed è tempo di voti e giudizi alle singole squadre protagoniste. Novara in Serie C; Sanremese, Casale, Città di Varese e Bra ai playoff; Fossano ed RG Ticino si giocheranno la permanenza in Serie D nell’unico playout previsto; Imperia, Lavagnese e Saluzzo sono retrocesse in Eccellenza.

Tra conferme, ribaltoni, crolli e delusioni, scopriamo la prima parte del Pagellone di fine stagione del Girone A.

NOVARA 9.5
Nel momento in cui una società proclama ad agosto di voler costruire una squadra per vincere il campionato in modo tale da tornare subito nel professionismo e ciò avviene bisogna solo applaudire. 25 vittorie, dieci pareggi, tre sole sconfitte, miglior attacco del campionato (75, di cui 35 di uno straordinario Dardan Vuthaj) e miglior difesa (27): il Novara ha letteralmente dominato questo campionato, si è dimostrata la squadra più forte e, giustamente, vola in Serie C. A voler trovare una macchia potremmo citare la sfida dell’Ossola vinta con un gol di mano di Benassi: gesto condannabile, senz’altro, ma quanti al loro posto avrebbero reagito diversamente. A scanso di equivoci: di sicuro il Novara non ha vinto il campionato per quell’episodio, ma perché è stata fin dal principio la prima potenza del girone. Dominante

SANREMESE 8.5
A bocce ferme la Sanremese avrebbe dovuto essere l’anti-Novara. Il girone d’andata ha restituito un gruppo in costante evoluzione che non era riuscito a trovare la giusta quadra; attraverso il duro lavoro quotidiano, tuttavia, mister Andreoletti (segnatevi questo nome, ne risentiremo parlare) e i suoi ragazzi si sono rimessi sui binari giusti e la Sanremese si è arrogata proprio il titolo di rivale numero uno della capolista. Un inseguimento da applausi che aveva portato i biancoazzurri a -3 dalla vetta: poi, però, ha vinto il più forte. Nessun rimpianto per la Sanremese che ora si concentrerà sui playoff a cominciare dalla sfida di questo pomeriggio contro il Bra. Da applausi

BRA 8
E, a proposito di playoff, ecco qui proprio i giallorossi. Dopo un avvio di campionato in linea con le aspettative, un lungo blackout (unito all’addio di bomber Alfiero) sembrava aver compromesso il campionato del Bra; nell’ultimo rush, tuttavia, una serie di risultati utili hanno permesso ai ragazzi di mister Floris di restare aggrappati al quinto posto, anche grazie ai continui inciampi di chi stava davanti. Il successo in extremis sulla Caronnese nell’ultima giornata ha permesso al Bra di centrare i playoff, un traguardo raggiunto con agonismo e determinazione. Ruggente

CITTÀ DI VARESE 8
Un marzo nero (due punti in cinque partite), arrivato dopo una fase di flessione, ha rischiato di compromettere la stagione del Città di Varese. Questo, unito alle dimissioni di Ezio Rossi (la sensazione è che il tecnico abbia mollato dopo la sconfitta con il Novara), poteva affossare chiunque, ma non lo spirito del Varese che si è affidato a qualcuno che il biancorosso ce l’ha tatuato sulla pelle: Gianluca Porro ha preso le redini della squadra e, superata la sconfitta all’esordio (immeritata) contro la Sanremese, due pareggi e quattro vittorie hanno blindato il quarto posto. Oggi pomeriggio il Varese se la vedrà con il Casale per il primo turno playoff; comunque vada Porro ha saputo risvegliare quel sentimento che contraddistingue questi colori e la tifoseria non ha mancato di sottolinearlo. Cuore biancorosso

CASALE 7.5
Una serie di scelte sbagliate hanno irrimediabilmente compromesso il campionato di chi, come il Novara, aveva proclamato di puntare alla vittoria finale. Via Sesia, dentro Modica, via Modica, di nuovo dentro Sesia: la confusione sulla guida tecnica si è riflettuta sul gruppo squadra, cambiato e rivoluzionato a più riprese senza badare a spese. Alla fine, però, il Casale ha avuto ragione: la cura Sesia bis ha dato i suoi frutti e i nerostellati si sono dimostrati in ben più di una partita la macchina da guerra che avrebbero sempre dovuto essere. Certo, il gap di 23 punti dal Novara non passa inosservato, ma per come si era messa la stagione il Casale ha quasi fatto un miracolo. Redivivo

BORGOSESIA 7
Era quasi scontato che il Borgosesia non potesse mantenere la marcia intrapresa nella prima metà di campionato: i granata guidati da Manuel Lunardon (altro giovane tecnico da tenere d’occhio) erano partiti con l’obiettivo di salvarsi, ma hanno condotto tutta la stagione a ridosso della zona playoff (nono posto finale a -3 dalla quinta piazza). Squadra giovane, capace di impressionare per qualità di gioco, che in alcuni casi ha però peccato di inesperienza; è forse mancata la capacità di gestire la pressione e, nella fase finale, è sembrata mancare la benzina. Resta, però, il bel ricordo che la società granata ha lasciato. Intraprendente

CARONNESE 7
Una prima parte di stagione da dimenticare vissuta in piena zona playout e non troppo distante dall’ultima posizione. Dieci partite casalinghe senza vincere, poi la svolta: 39 punti in 20 partite che hanno portato i rossoblù a -2 dai playoff. Purtroppo è mancato l’ultimo guizzo (una vittoria contro il Bra avrebbe garantito la post-season), ma il lavoro di Manuel Scalise ha finalmente trovato riscontro sul campo trasformando la Caronnese in una squadra temuta da chiunque. Per il tecnico, alla prima esperienza in Serie D, non mancano già gli apprezzamenti dalla Serie C e la domanda sorge spontanea: dove sarebbe arrivata la Caronnese se si fosse subito trovata l’amalgama giusta?. Rimpianto

CHIERI 7
Per certi versi può valere lo stesso discorso del Borgosesia: i torinesi avevano mantenuto per tutta la prima parte del campionato un rendimento nettamente al di sopra delle aspettative ed era logico che, prima o poi, arrivasse una fase di crisi. Di sicuro non ci si aspettava un filotto di nove partite senza vittorie, un periodo nero che ha scalzato il Chieri da una zona playoff che sembrava quasi archiviata. La compagine torinese si è comunque dimostrata una certezza della Serie D e, con la nuova gestione Sorrentino, per la prossima stagione ci si aspettano grandi cose. In discesa

GOZZANO 7
La costanza del Gozzano fa davvero impressione. Dopo un comprensibile periodo di assestamento (i rossoblù avevano dominato lo scorso campionato rinunciando però al passaggio in Serie D), i piemontesi hanno trovato la loro dimensione a metà classifica: tra alti e bassi è arrivata una più che tranquilla salvezza, in linea con quelle che erano le aspettative societarie. Dalla prossima stagione ci si potrà aspettare un Gozzano nuovamente competitivo per il titolo, ma per quest’anno l’obiettivo è stato raggiunto. Continuo

LIGORNA 7
In precedenza abbiamo parlato del cuore biancorosso e il Ligorna ha potuto beneficiare della cura di Giorgio Roselli e la salvezza è stata una naturale conseguenza: tra le vittime dei liguri figurano nomi del calibro di Novara, Varese e Sanremese, e conquistare nove punti in queste tre partite non è certo scontato. Il Ligorna si è dimostrato una squadra compatta e quadrata, soprattutto nel momento in cui ha acquisito quella consapevolezza che la porterà a dar fastidio anche nella prossima stagione. Matricola terribile

Matteo Carraro

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