Per riabbracciare il Giro d’Italia dopo l’ultima giornata di riposo non ci può essere di meglio, si fa per dire, che un tappone alpino di tutto rispetto: 202km da Salò ad Aprica per 5250 metri di dislivello con, in mezzo, la durissima ascesa al Mortirolo (anche se affrontato dal versante “più morbido”) e, poco prima del traguardo, la durissima salita del Valico di Santa Cristina con annessa discesa. Con una giornata così i big erano chiamati ad essere protagonisti e i top hanno risposto presente, ma a vincere è stata la fuga con Jan Hirt davanti a Thymen Arensmann; gli uomini di classifica si sono dovuti accontentare della volata per il terzo posto con Hindley bravo a rosicchiare quattro secondi di abbuono alla Maglia Rosa Richard Carapaz.

Si inizia subito a salire e un gruppetto di 21 corridori si avvantaggia sulla prima asperità di giornata del Goletto di Cadino. Non mancano gli italiani con Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa), Giulio Ciccone e Dario Cataldo (Trek-Segafredo), Davide Formolo (UAE Team Emirates), Lorenzo Rota (Intermarchè-Wanty-Gobert, con il compagno di squadra Jan Hirt) e Filippo Zana (Bardiani CSF) e Mattia Bais (Drone Hopper-Androni Giocattoli). Tra i fuggitivi presenti anche Alejandro Valverde (Movistar), Hugh Carthy (EF), Guillaume Martin (Cofidis), Pascal Eenkhoorn e Koen Bouwman (Jumbo-Visma), Simon Yates (Bike Exchange), Wilco Kelderman e Lennard Kaemna (Bora-Hansgrohe), Wout Poels (Bahrain-Victorious), e Sylvain Moniquet (Lotto Soudal), Mauri Vansevenant (Quick Step), Thymen Arensmann e Chris Hamilton (Team DSM).

In cima al Mortirolo è la Maglia Azzurra Bouwman a scollinare per primo davanti a Poels, Kämna, Carthy, Hirt, Bouwman, Valverde ed Arensman. Dietro, però, Vincenzo Nibali mette subito la sua Astana a tirare e, in prossimità del GPM, lo Squalo attacca per affrontare davanti la discesa: senza strafare Nibali, nettamente superiore agli avversari su questo terreno, guadagna una manciata di secondi, salvo poi rialzarsi e aspettare il gruppetto dei migliori composto da una ventina di elementi. Da segnalare, purtroppo, una caduta per Domenico Pozzovivo (quinto della generale) che fortunatamente non riporta conseguenza, ma costringe il lucano a staccarsi e a rientrare in un secondo momento.

L’ascesa finale vede svolgersi una doppia corsa: davanti Kaemna prova a ripetere l’impresa dell’Etna, ma viene riassorbito da Arensmann che viene a sua volta sorpreso da Jan Hirt. Il ceco s’invola e gestisce la discesa (bagnata) con calma per volare a braccia alzate sul traguardo di Aprica. Dietro, invece, restano i magnifici tre: la Maglia Rosa Richard Carapaz, Jai Hindley e Mikel Landa con, più staccati, Joao Almeida e Vincenzo Nibali. Almeida, stoicamente, recupera terreno in discesa, mentre Nibali preferisce non prendersi rischi arrivando ad una quarantina di secondi dagli altri big. Sul traguardo di Aprica è volata e Hindley rosicchia quattro secondi di abbuono a Carapaz portandosi a -3 dalla Maglia Rosa. Giornata comunque positiva per Nibali che balza dall’ottava alla quinta posizione in classifica generale.

Domani altra tappa da non sottovalutare (168km da Ponte di Legno a Lavarone per 3730metri di dislivello): si parte subito affrontando il Passo del Tonale, poi sali e scendi per 110km prima di affrontare il Passo del Vetriolo e la relativa discesa che porterà all’ascesa finale di Monterovere (4km finali in discesa).

ORDINE D’ARRIVO 16^ TAPPA

1 – Jan Hirt (Intermarchè-Wanty-Gobert) 5h40’45”
2 – Thymen Arensmann e Chris Hamilton (Team DSM)a 7”
3 – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) a 1’24”
4 – Richard Carapaz (Ineos-Grenadiers) st
5 – Alejandro Valverde (Movistar) st

CLASSIFICA GENERALE

1 – Richard Carapaz (Ineos-Grenadiers) 68h49’06”
2 – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) a 3”
3 – Joao Almeida (UAE Team Emirates) a 44”
4 – Mikel Landa (Baharain Victorious) a 59”
5 – Vncenzo Nibali (Astana) a 3’40”

Matteo Carraro
foto IG Giro d’Italia

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