L’arrivo ufficiale di Paolo Galbiati nel mondo della Pallacanestro Varese è stata la seconda mossa forte di questo mercato dei biancorossi dopo la scelta di Matt Brase. Perché allora il duo Scola e Arcieri ha deciso di affiancare al nuovo allenatore a stelle e strisce un coach dal profilo molto più di head coach che assistant?

Dietro questa scelta c’è stata grande lungimiranza da parte della società biancorossa, che ha visto nel coach di Vimercate il profilo migliore, almeno sulla carta, per accompagnare passo passo Brase in questa nuova avventura. Non a caso Galbiati avrà un ruolo molto più importante di un semplice assistente allenatore, un po’ com’è nella filosofia e nel modo di fare NBA, dove lo staff tecnico lavora su livelli e in grande sinergia tra i vari reparti.

L’ex coach della Vanoli Cremona, che è stato fortemente voluto dai biancorossi, arriverà nella Città Giardino con l’intento di aiutare Brase ad ambientarsi al meglio in una realtà completamente nuova per usi e costumi, in campo professionale come personale nella vita di tutti i giorni. Non solo però, perché Galbiati dovrà essere la figura di riferimento per Brase nella conoscenza delle squadre del nostro campionato e dei giocatori che Varese affronterà.

Un lavoro che poi sfocerà nella quotidianità dello sviluppo dell’ormai noto player development individuale dei singoli giocatori, in cui Brase è già molto esperto, così come lo stesso Galbiati che, negli anni di Torino e Cremona, così come in Nazionale al fianco di Meo Sacchetti prima e di Pozzecco ora, in una selezione azzurra molto giovane, ha saputo mettere in mostra ottime doti di gestione e sviluppo dei giovani a sua disposizione. Esperienza, quella azzurra di Galbiati, che sarà centrale anche nella gestione del gruppo italiano dello spogliatoio biancorosso, con giocatori come Woldetensae e Caruso che sono già nel giro della Nazionale maggiore e De Nicolao che spera presto di rientrarvici.

Qualità che hanno fatto sì che Galbiati arrivasse a sedere sulla panchina biancorossa per essere un valore aggiunto al lavoro che farà Brase e non certo una sorta di delegittimazione dello stesso coach a stelle e strisce, nell’ottica di un mercato in cui il GM Arcieri fonderà parte dell’asse portante della nuova Pallacanestro Varese su una linea verde di giocatori provenienti dalla Summer League, con il play Colbey Ross nome caldissimo tra le stanze degli uffici dell’Enerxenia Arena e che avranno però bisogno di due condottieri abili e capaci per guidarli al meglio nella nuova avventura varesina.

Alessandro Burin

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