A volte la soluzione migliore è anche la più semplice. A patto di mettere subito tutte le carte in tavola. È questa l’ovvia considerazione che emerge nel momento in cui l’oggetto del contendere si chiama Franco Ossola e si riflette sugli attori protagonisti.

Che lo stadio di Masnago sia in fase di declino (per usare un eufemismo) è sotto gli occhi di tutti e la dimostrazione più palese è il parziale crollo del soffitto dei bagni dei distinti dello scorso agosto. La questione Ossola ha tenuto banco in estate poiché strettamente legata alle possibilità del Città di Varese di salire in Serie C: “l’accordo” raggiunto tra la società biancorossa e il Comune (proprietario dell’impianto) prevedeva che l’Amministrazione attuasse dei lavori di restyling per un ammontare di circa 150mila euro. Evidentemente qualcosa non ha funzionato.

Assunto l’antefatto, la domanda conseguente è: chi si occuperà della ristrutturazione? Archiviata la querelle estiva, di questi tempi l’impianto cittadino è al centro dell’interesse di due poli ben distinti ma accomunati dal medesimo obiettivo: la Lega Pro di Francesco Ghirelli da una parte e Pelligra Group, la cordata australiana che ha rilevato il 45% della Pallacanestro Varese, dall’altra.

Il rappresentante italo-australiano John Caniglia, in occasione della conviviale del Panathlon Club Varese del 20 settembre, ha ribadito la volontà (già espressa a giugno) di investire 300mln di euro per creare una Cittadella dello Sport a Masnago riqualificando sia l’attuale Enerexenia Arena che tutta l’area attigua includendo la creazione di nuove strutture commerciali e ricettive.

Qualche giorno prima, il 16 settembre, il Sindaco Davide Galimberti aveva ospitato il numero uno della Serie C (nonché vicepresidente della FIGC) e il suo vice Luigi Lodovici insieme al coordinatore dello sviluppo strategico delle infrastrutture della Lega Pro Angelo De Amici. L’obiettivo del “Progetto Stadio” lanciato dai vertici della terza divisione del calcio italiano è molto semplice: ristrutturare gli impianti aiutando i proprietari a sostenere gli ingenti costi (spesso ben oltre la soglia di sostenibilità) verificando la credibilità degli investitori privati. Nell’idea di Ghirelli gli stadi della Serie C diventerebbero così dei veri e propri centri polifunzionali di beneficio sociale per il territorio ed economico per le società: in questo modo il salto nel professionismo diventerebbe più gestibile per parecchi club, trasformando la Lega Pro in un obiettivo concreto da raggiungere e, al tempo stesso, evitando i troppi fallimenti registrati negli ultimi anni.

Ed ecco servita la soluzione per il Franco Ossola: la sinergia Comune-Lega Pro-Pelligra Group dovrebbe garantire i fondi, le conoscenze e le competenze per ripristinare l’antico splendore dello stadio, rinnovare il palazzetto e riqualificare l’intera area di Masnago. Il tutto, stando alle previsioni di Ghirelli, in una quindicina di mesi.

Le basi sembrerebbero esserci (e la presenza di Ghirelli in videoconferenza in occasione della presentazione di Pelligra Group a Varese lo dimostra), ma è inevitabile porsi a questo punto una doppia domanda finale: perché i vertici della Pallacanestro Varese e Caniglia ieri sera non hanno mai citato Ghirelli? Perché Ghirelli non ha mai parlato direttamente di Pelligra Group? Se son rose fioriranno…

Matteo Carraro

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