Dopo quattro sconfitte consecutive in altrettante giornate con 0 gol fatti e 18 subiti, domenica 16 ottobre è diventato un giorno storico per il Centro Gerbone: trascinata dai gol di Terranova e Fedosi, la matricola biancorossa ha finalmente assaporato la gioia dei tre punti superando 2-1 il Busto81.

Dopo un risultato del genere, chi meglio del capitano può raccontarci le emozioni vissute nello spogliatoio di Mister Palumbo al triplice fischio? “Siamo contenti, vincere ci ha aiutato a tirare su il nostro morale dopo un avvio di campionato difficile – racconta infatti Mirko Trapasso, roccioso difensore centrale classe 00’ . In allenamento ho sempre visto da parte di tutti tanta voglia di rialzarsi e fare bene: non a caso, domenica dopo il pareggio siamo riusciti a tener testa agli avversari e ad andare in vantaggio mantenendo la concentrazione fino alla fine”.

Il Centro Gerbone è una realtà nuova, come ci sei arrivato?
Mi sono avvicinato a questo progetto l’estate scorsa conoscendo mister Joshua Palumbo in occasione di un torneo estivo da lui organizzato. Parlando, l’idea di costruire una squadra è nata quasi spontaneamente anche perché, dopo qualche stagione di stop, aveva una voglia matta di tornare a giocare. Da lì ci siamo mossi per allestire un gruppo che avesse la possibilità di competere fin da subito per il salto di categoria; obiettivo che coltiviamo ancora nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato. La grinta e lo spirito di squadra visti domenica testimoniano la nostra determinazione: prendendo coraggio, giornata dopo giornata, sono certo che si creerà un grande gruppo sia dentro che fuori dal campo”.

Hai accennato al fatto di voler ricominciare a giocare: come mai avevi smesso?
Dopo la trafila nelle giovanili, prima al Gorla Maggiore e poi alla Solbiatese per arrivare infine al Gorla Minore, non sono riuscito a salire in Prima Categoria poiché mi era impossibile conciliare l’attività sportiva con gli impegni lavorativi. Adesso, avendo cambiato lavoro, ho più tempo a disposizione; pertanto, l’occasione del Centro Gerbone è capitata al momento giusto”.

Tra l’altro sei stato scelto capitano: che emozione è?
Senza dubbio è una bella responsabilità. Mister Palumbo si è fidato di me fin dal primo istante e si è subito creato un bel rapporto tra me e lui. Mi ha scelto per questo incarico e ne sono onorato: cercherò di fare tutto il possibile con le mie capacità, sapendo che la squadra ha il potenziale per lottare, andare avanti e vincere”.

Non conoscendo i tuoi compagni è stato difficile ambientarsi?
Diciamo che è come inserirsi in una classe dove non conosci nessuno ma, essendo molto socievole, è stato semplice instaurare buoni rapporti con tutti per cercare di unire e rafforzare il gruppo fin da subito”.

Dopo quattro sconfitte, cosa dice un capitano nello spogliatoio?
“Ho detto che non dovevamo scoraggiarci. Anche nei momenti più difficili, non sono mai stato preoccupato: sapevo qual era il valore della mia squadra ed ero certo che l’occasione giusta sarebbe arrivata presto. L’importante è avere sempre la testa e la dedizione per vincere”.

A livello di squadra, quali sono i vostri margini di miglioramento?
“Senza dubbio c’è sempre la possibilità di migliorare in ogni occasione e in ogni partita. Anche dopo questa vittoria il gruppo deve avere la voglia di perfezionarsi sempre più. Inoltre, le aspettative della squadra per il futuro sono positive: siamo sulla strada giusta”.

A tal proposito, domenica vi aspetta una partita “semplice” sulla carta: quali insidie nasconde la sfida al San Luigi?Non facciamo distinzioni tra forti o meno forti: per noi sono tutti sullo stesso livello. Questo, però, non significa sottovalutare l’avversario perché in partita non è concesso abbassare la testa. Dobbiamo essere sempre preparati e pronti ad ogni imprevisto”.

Arrivati a questo punto, che idea ti sei fatto sul campionato?
Essendo una società appena nata è molto difficile competere con altre realtà già abituate alla categoria. Il livello è alto e pian piano ci stiamo abituando; credo che sarà un bella lotta fino alla fine”.

Per concludere, hai un obbiettivo personale che intendi perseguire?
Ho in primis il desiderio di rimettermi in gioco e cercare di fare il meglio possibile con la squadra che mi ha concesso di tornare sul campo; poi, per il resto, con il tempo si vedrà.
Spero vivamente di contribuire alle vittorie del Centro Gerbone e alla sua crescita: so che ce la faremo“.

Deana de Feo

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