Dopo aver militato nella Vergiatese Mirco Tirelli, è approdato sei anni fa al CAS Sacconago e in poco tempo è diventato il capitano della squadra. Grazie all’esperienza maturata nel corso delle stagioni, Tirelli vuole essere un esempio e un supporto per i compagni, soprattutto per quelli più giovani.

Dopo aver raggiunto la Promozione, i biancoblú hanno vissuto i due anni di covid e un campionato rocambolesco terminato con la salvezza raggiunta solo all’ultima giornata: l’obiettivo del capitano è di regalare un’annata tranquilla alla società. Quest’anno il CAS non è partito benissimo, collezionando 0 punti nelle prime quattro giornate, ma poi è riuscito a rimettere in piedi la situazione con tre vittorie nelle successive cinque sfide: la maggiore attenzione negli episodi della partita ha determinato questo cambio di rotta.

In vista una settimana ricca di impegni: i 40 minuti da recuperare contro la Baranzatese questa sera e la sfida di domenica contro l’Ispra. Servirà grande mentalità per approcciare al meglio entrambi i match.

Mirco, riviviamo la tua carriera?
“Ho iniziato nella squadra del mio paese e cioè l’Arsaghese, poi sono stato per due anni nei giovanissimi dei Soccer Boys e successivamente negli allievi della vecchia Olgiate Olona per altrettante stagioni. Poi sono andato alla Vergiatese dove ho giocato un anno nella Juniores e a 17 anni sono stato promosso in prima squadra: è stata una bella esperienza durata ben quattro stagioni. Ormai sei anni fa sono venuto qui al CAS per conciliare il lavoro da osteopata e lo sport: inizialmente svolgevo il doppio ruolo di massaggiatore e giocatore ma poi mi sono trovato molto bene e ho deciso di rimanere qui”.

Quali sono i compiti di un capitano?
“Quando sono diventato capitano avevo solo 24 anni, abbastanza presto rispetto alla norma. Essendo in squadra con gente più grande ho sempre ricevuto il loro supporto. Io cerco sempre di mettere al servizio dei ragazzi, soprattutto i più giovani, la mia esperienza sia in campo, durante le partite o gli allenamenti, sia in disparte se ce ne dovesse essere bisogno. Quando ho iniziato io il ragazzo giovane era quasi una vittima sacrificale; ora è molto diverso e voglio trasmettere lo spirito di sacrificio, perché se è pur vero che giochiamo per divertirci, l’impegno non deve mai mancare”.

Quest’anno avete cominciato male il campionato: 0 punti nelle prime quattro partite, poi però ne avete raccolti 9 nelle successive cinque. Cosa è cambiato?
“In realtà non mi sento di dire che sia cambiato effettivamente qualcosa: il mister ha sempre svolto un ottimo lavoro e l’impegno da parte nostra non è mai mancato. Abbiamo rinnovato molto la squadra rispetto all’anno scorso e questo forse all’inizio ha pesato, ma eravamo consapevoli, e lo siamo tutt’ora, di essere un’ottima squadra. A inizio anno le partite sono state condizionate da episodi: abbiamo pagato molti errori individuali. Ora sicuramente abbiamo messo più attenzione in difesa e siamo più concreti davanti. Se è vero che la fortuna la devi andare a cercare, nelle ultime partite è successo più spesso”

Quali sono i vostri obiettivi per questa stagione?
“Tutti cercano di lottare per le prime posizioni e questo è innegabile. Siamo partiti male quindi l’obiettivo ora è recuperare i punti persi. Cercheremo di giocarcela con tutti perché sappiamo di avere le carte in regola per farlo: nessuna squadra che abbiamo incontrato fin’ora ci ha dominato. Il campionato è ancora lungo e ci sono già state delle sorprese. Vincere sarebbe molto importante anche per giocare di domenica senza i fantasmi della retrocessione”.

E i tuoi personali?
“Nonostante l’età c’è sempre l’ambizione di migliorare e salire di categoria: certo con il lavoro e gli impegni diventa sempre più difficile, ma penso che nessuno rifiuterebbe a priori un eventuale chiamata da squadre di categorie superiori. Il mio obiettivo ora è di fare una buona stagione al CAS: da quando siamo arrivati in Promozione ci sono stati i due anni di covid e nella passata stagione ci siamo salvati all’ultima giornata. Questa società si merita di raggiungere traguardi migliori”.

Questa sera dovrete recuperare i quaranta minuti contro la Baranzatese: come affronterete il match?
“Fino all’interruzione stavamo disputando un ottimo match ma quello di giovedì sera sarà completamente diverso: non dobbiamo commettere l’errore di dare per scontato che sarà la stessa squadra di dieci giorni fa. Come noi abbiamo preso degli accorgimenti, anche loro avranno fatto lo stesso: dovremo essere cauti e attenti”.

Avendo il recupero in settimana, come preparerete la partita di domenica?
“Certamente non riusciremo a preparare dettagliatamente la partita di domenica, ma se è pur vero che i dettagli possono fare la differenza, penso che per fare bene in Promozione ci siano elementi più importanti, come la cattiveria agonistica e la voglia di vincere. Dovremo avere la giusta mentalità per metterci alle spalle la partita di giovedì per concentrarci subito su quella successiva”.

Giovanni Enrico Civelli

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