Nelle ultime 4 giornate, nessuno ha fatto meglio della Juventus Next Gen (10 punti su 12 disponibili). Solo la Pro Sesto (cui proprio i bianconeri hanno inflitto l’ultima sconfitta prima della striscia positiva aperta di 4 vittorie ed un pareggio), ha fatturato altrettanto. Premessa utile a fare le carte alla 14^ in cui la Pro Patria attende gli zebrati allo “Speroni” (sabato ore 14.30). Per inciso, sempre battuti in casa in regular season nei 4 anni di C. Un’asperità di rilievo nel percorso biancoblu zavorrato dal rendimento esterno. Sabato a Novara terzo stop consecutivo in un record on the road che dopo il successo di Salò ha registrato un punto in 5 uscite con 4 reti fatte e 10 subite. Solo Pergolettese (2), Triestina e Juve (3), hanno contabilizzato meno dei 4 punti tigrotti in trasferta. Prodotto esterno lordo anemico se messo a confronto con i 14 punti del PIL realizzato in via Cà Bianca. Insomma, il Tractor dovrà trovare soluzioni tecniche lavorando parallelamente anche sul piano della pianificazione strategica delle gare. Quella del “Piola” è stata la quarta rete nei primi tempi (terza nella prima mezz’ora) delle 6 subite dalla Pro nelle ultime 3 trasferte. Riciccia sempre il tema dell’approccio. Che banalmente è solo come (bene o male) vengono preparate le partite.

Marginean di errore. Quinta sconfitta stagionale, quarta (consecutiva) con una sola rete di scarto. Riprendendo il filo di cui sopra, nei 5 rovesci biancoblu 11 reti subite, 8 nei primi tempi, 7 nei primi 25’. Quando perde la Pro Patria perde ad handicap, andando sotto subito (salvo a Crema) e arrivando corta sulla rimonta (Trento, Pergolettese e Pro Sesto). A Novara la rete di Marginean è stata frutto dell’omissione di un banale tagliafuori. Mancanza di attenzione spesso stigmatizzata da Vargas. Va da sé quanto questo margine di errore sia diventato ormai cronico.

Ops! Scusate, non ci sto con la testa! Se le capocciate di Nicco e (soprattutto) Castelli avessero trovato il bersaglio, ora staremmo parlando di altro. Ma con i se si finisce dove è noto. Rispetto al grossolano errore dell’attaccante orobico resta però un’annotazione statistica. Solo 3 delle 18 reti realizzate quest’anno in gare ufficiali (Coppa Italia compresa), portano la firma di giocatori usciti dalla panchina (Piu con Mantova e Renate e Pitou con la Pro Sesto). E solo una (quella contro le pantere brianzole) ha prodotto punti (nello specifico, uno per l’1-1 finale). Ergo, complici le pletoriche assenze, i cambi hanno prodotto relativamente poco. E se le 13 giornate si fossero chiuse al 45’, la Pro Patria avrebbe 19 punti. Ovvero, 1 in più dei 18 reali in graduatoria. Ma (solo per apparente paradosso), la statistica dice anche che 9 reti (sempre su 18) sono state messe a referto nell’ultimo quarto d’ora o nel recupero. Numeri necessariamente da razionalizzare.           

Mollo tutto e vado a vivere a Pordenone. Il Pordenone allunga in vetta con la terza vittoria consecutiva (0-3 a Piacenza e 13 gol nelle ultime 3) e stacca di 2 punti il Renate imbattuto dalla prima giornata ma con 3 pareggi nelle ultime 4. Il Lecco si conferma in frenata (un punto nelle ultime 3), mentre (come già sottolineato), il club più in tiro è la Pro Sesto che regola 2-0 il Padova (quinta vittoria nelle ultime 7) e si porta a meno 3 dalla seconda moneta. Sabato Pordenone – Novara e Renate – Pro Sesto incrociano 4 delle prime 5 in classifica.    

Conta su di me. Secondo le cronache (o gli organizzatori), sabato al “Piola” erano presenti 2.868 spettatori (761 paganti e 2.107 abbonati). A occhio e croce (o secondo la questura), qualcuno di meno (chiaramente tra gli abbonati). Ma i numeri restano da hit di categoria. Secondi (nella 13^), solo ai 4.530 del “Rocco” di Trieste (4.011 di questi con tagliando annuale). E in tutta la Lega Pro quinti dietro solo a Reggiana – Pontedera (4.962), Siena – Lucchese (2.990) e Crotone – Fidelis Andria (4.265).   

Sit tibi terra levis. La Pro Patria perde Pietro Roveda, Dirigente Accompagnatore della Primavera biancoblu scomparso nel weekend. Alla famiglia e alla società tigrotta, le condoglianze della redazione di Varesesport.

Forever Andrea. Ne scriviamo con un giorno di ritardo per esigenze editoriali. Ieri si è celebrato il 35° anniversario della tragica morte di Andrea Cecotti. Il 25enne centrocampista friulano ci lasciò il 14 novembre del 1987 a 6 giorni dalla “trombosi carotidea alla gamba sinistra con un embolo al cervello” accusata durante la sfida con il Treviso dell’8 novembre. Il suo dramma rappresenta da quel giorno il paradigma dell’identità tigrotta. Sublimata dall’ultimo passo speso con indosso la maglia biancoblu. Come ogni anno la Pro Patria lo ricorderà nella gara casalinga più prossima alla ricorrenza. E cioè sabato con la Juventus Next Gen.                                            

Giovanni Castiglioni
(foto Aurora Pro Patria 1919 Official Facebook)

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