Con l’inizio di febbraio è cominciato il mese che, nell’ultimo weekend, darà il via al CIF9, la Terza Divisione del football italiano. I Blue Storms Busto Arsizio saranno senz’altro protagonisti (coach Ferrari ha introdotto la stagione bustocca fissando gli obiettivi dei Blues), ma ai nastri di partenza ci saranno anche i Gorillas Varese.

La franchigia biancorossa è determinata a far bene confermando gli ottimi segnali della ripartenza dello scorso anno e l’ottimismo dalle parti di San Fermo è tangibile. “Siamo carichi – conferma il presidente Paolo Ambrosetti – perché abbiamo una squadra ringiovanita con nuovi innesti, ma soprattutto in crescita a livello numerico. Aspetto che si riflette anche sulle categorie giovanili. In una stagione di crisi del movimento, visto che sono sparite diverse squadre, devo dire che i Gorillas stanno bene: cresciamo, siamo sempre più solidi, sempre più radicati sul territorio e, al momento, non mancano le ottime sensazioni. Certo, ad un mese dall’inizio è difficile capire i livelli degli avversari, ma il nostro obiettivo è quello di continuare a crescere, divertirci e fare il campionato che meritiamo con i nostri mezzi”.

Per quanto sia ancora presto, che tipo di stagione ti aspetti?
“Al netto dei cambiamenti rispetto al passato, il nostro resta il campionato più rappresentato sul suolo italiano: 28 squadre da Nord a Sud si contenderanno un titolo di valore in una stagione che, inevitabilmente, al momento è contrassegnata dall’incertezza. Sono curioso di capire come si evolveranno i vari gironi, ma è innegabile che la botta del Covid stia presentando il suo prezzo: noi, per merito e fortuna, siamo tra le squadre che hanno lavorato per crescere con calma, mentre altre, purtroppo, non sono riuscite a tenere il passo. Amichevoli? Tra un paio di settimane dovremmo confrontarci con i Cavaliers Castelfranco. È una realtà lontana da noi che si è fatta avanti e abbiamo accettato ben volentieri di ospitarli”.

Stagione incerta… il Girone C lo sarà altrettanto?
“Sicuramente, anche se in questo caso è possibile sbilanciarsi un minimo. Parto con il dire che affronteremo un raggruppamento davvero tosto perché i Bengals Brescia sono tra i favoriti per la vittoria finale: dopo aver perso il Silver Bowl lo scorso anno vorranno vendicarsi, sportivamente parlando. Rams Milano e Hammers Monza Brianza sono due franchigie che ritroviamo dalla passata stagione: entrambe hanno cambiato qualcosina, e saranno da scoprire, ma restano comunque di ottimo livello. L’incognita più grande riguarda i Crusaders Cagliari che, per nostra fortuna, verranno a giocare qui a Varese. Non fraintendiamoci: fare le trasferte tutti insieme è davvero bello, e gli ottavi di finale a Palermo lo dimostrano, ma un viaggio del genere è davvero pesante sia a livello economico sia a livello individuale visto che toglierebbe a tutti tanto tempo. Sulla carta, comunque, il girone è molto difficile e l’affrontare due volte Bengals e Rams non aiuta; per arrivare in fondo, comunque, bisogna confrontarsi con le più forti”.

L’obiettivo quindi è quello di arrivare fino in fondo?
“Non poniamoci obiettivi (ride, ndr). Il mio augurio è di riuscire a vincere una partita dietro l’altra, anche perché pianificare traguardi a lungo termine è poco sensato: avendo poche partite bisogna ragionare di match in match, poi i valori verranno fuori nel corso del campionato. Ai nostri livelli le assenze di qualche giocatore cruciale, per infortuni o per lavoro o per motivi personali, risultano sempre impattanti, ragion per cui potrebbero esserci sorprese”.

A livello di roster quali novità ci sono?
“Alcuni ragazzi hanno smesso per motivi lavorativi, ma mi auguro che possano tornare presto con noi. Poi ci sono tanti prospetti nuovi, alcuni dei quali al debutto, che però hanno ottime potenzialità. Della vecchia guardia, inteso come gruppo di qualche anno fa, abbiamo recuperato Lorenzo Cavallin e Valentino Padedda, due uomini di linea difensiva, il defensive back Riccardo Gargantini e il ricevitore Maximilian D’Auria. A loro si aggiungono giocatori di cui mi piacerebbe vedere la consacrazione come Giacomo e Vittorio Corvi, o anche di Guido Marabotti, senza dimenticare tutti gli altri ragazzi che meritano un campionato di livello”.

E per quanto riguarda lo staff?
“Ci siamo mossi con largo anticipo annunciando le novità già lo scorso settembre per pianificare al meglio la stagione. Stefano Fantauzzi allenerà  i quarterback, mentre la nostra preparazione è stata seguita dal Prof. Massimo Romanò: per quanto non sia sempre presente al campo, visto che è un Professore Universitario della Cattolica, ci sta dando una grossa mano e i suoi consigli risultano sempre preziosi”.

Il 12 febbraio?
“Appuntamento al TuMiTurbi di via De Cristoforis a Varese: festeggeremo i dieci anni di attività dei Gorillas e ci godremo il LVII Super Bowl con la super sfida tra Philadelphia Eagles e Kansas City Chief. Chi vincerà? Avrei detto i San Francisco 49ers, ma dopo la loro eliminazione mi godrò semplicemente il match. Tra l’altro, l’ingresso è libero per appassionati e tifosi: chiunque è invitato”.

Eventi di questo genere fanno parte da sempre del movimento Gorillas: quanto è importante esser costantemente presenti sul territorio?
“Per noi è fondamentale perché la nostra crescita non può prescindere dal territorio. Cene come quella di domenica 12 febbraio rientrano in quei momenti di aggregazione che sono fondamentali per il gruppo: è importante che i ragazzi si allenino e si impegnino, ma lo è ancor di più divertirsi e intrattenersi. Noi siamo più di un club ed è importante che sia così per confermarsi in un panorama multi-sportivo come quello di Varese: non parliamo solo di altri sport, ma proprio il centro italiano del football è la Lombardia e noi, in qualche modo, ne facciamo parte, nonostante intorno a noi ci siano degli autentici leviatani. Infine, continuiamo a valorizzare il rione di San Fermo perché è un quartiere che ha tantissimo da dare e siamo fieri di rappresentarlo”.

Matteo Carraro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui