Arrivato lo scorso anno sulla panchina del Don Bosco, Michele Paracchini ha già conquistato la promozione in Seconda Categoria e durante questa stagione, si sta togliendo diverse soddisfazioni alla guida dei biancorossi.

Partendo dall’inizio della stagione, quanto ha aiutato avere a disposizione un gruppo invariato rispetto a quello dello scorso anno?
“La partenza nella mia testa era stata programmata in questa maniera: volevamo cominciare forte per fare punti quando le squadre non avevano ancora trovato la propria dimensione. Da parte nostra c’era rimasto dentro l’entusiasmo del campionato vinto in terza e quella mentalità ci ha dato la possibilità di partire bene, consapevoli che il nostro obiettivo fosse mantenere la categoria e fare un buon campionato. Nelle prime partite avevamo fatto un bel filotto di vittorie ed eravamo lì davanti, ma per quanto mi riguarda ho cercato di far passare il messaggio che non fossimo una squadra fatta per vincere il campionato”.

Possiamo quindi dire che ti aspettassi un avvio simile?
“Sì me l’aspettavo sicuramente. È vero che arriviamo dalla Terza Categoria, ma tutto sommato abbiamo qualche giocatore che ha fatto categorie superiori, quindi i punti sono arrivati perchè ce li siamo meritati sul campo. La squadra era stata ritoccata nella maniera giusta per fare un campionato tranquillo: abbiamo attaccanti come Tamborini e Cizzico che hanno sempre segnato ovunque, ma anche Milano. Abbiamo costruito un bel mix tra veterani, come Palatrasio, e molti giovani interessanti. Per costruire ci vorrà del tempo: è un gruppo che si è trovato l’anno scorso, ora siamo più solidi e compatti e vogliamo andare avanti anche nei prossimi anni insieme. In questi due anni abbiamo lavorato bene e cercheremo di migliorarci, ma ora questa è la categoria del Don Bosco; dobbiamo solo trovare giocatori motivati a fare bene senza troppe pretese”

Considerando dall’inizio del campionato ad oggi, qual è il tuo bilancio sulla stagione?
“Sapevamo del valore del Cantello Belfortese, del Ceresium Bisustum e del Caravate, che avrebbero cercato di salire di categoria. Eravamo consapevoli di tutto questo e del fatto che avremmo prima o poi avuto un calo. Considerando tutto ciò è comunque una soddisfazione personale il fatto di essere quinti, potenzialmente in zona playoff anche se la distanza con la seconda ce li proibirebbe, e di aver dato delle soddisfazioni ad una società come il Don Bosco. Un’altra soddisfazione è stata quella di aver approcciato molto bene a questa stagione, lottando alla pari con squadre che fanno questa categoria da anni. Noi non dobbiamo pensare di arrivare in Prima Categoria ma concentrarci sull’Aurora e sulla Jeraghese per avvicinarci al terzo posto, prima di scontrarci contro squadre di bassa classifica. Il mio bilancio ad oggi è senza dubbio positivo: sono contento di quanto fatto finora”.

Hai toccato il momento di calo che avete avuto, a cosa è stato dovuto e cosa invece ha reso possibile la risalita delle ultime giornate?
“Il calo penso sia stato fisiologico dopo le prime otto partite in cui avevamo fatto sei vittorie ed avevamo una media da scudetto ed in più, è stato causato da due motivi. Il primo sono gli infortuni, che ci hanno penalizzato tanto non avendo una rosa ampia. Ci siamo trovati ad andare a giocare le ultime giornate del girone d’andata con una squadra molto rimaneggiata, con soli 14 giocatori a disposizione e con pochi ragazzi agli allenamenti a causa dei turni di lavoro. Nella sosta natalizia abbiamo allargato il gruppo e questo ci permette di lavorare con più serenità e stiamo recuperando alcuni giocatori. Poi subentra anche un fattore mentale: quando sei davanti e vedi gli avversari avvicinarsi entri in campo con più pressione. Nel girone di ritorno siamo partiti bene facendo sette punti nelle ultime quattro partite e cercheremo di fare il massimo possibile”.

Hai fatto capire come non ci sia un obiettivo prefissato, ma nella tua testa c’è la voglia di andare a prendere i playoff?
“È chiaro. Siamo quinti in classifica con cinque punti sulla sesta e nonostante questa distanza noi ci crediamo fino alla fine. Dobbiamo fare tutti i punti a disposizione, anche perchè nelle ultime giornate ci saranno tanti scontri diretti davanti e qualcuno perderà sicuramente dei punti. Potremmo accorciare nel finale e riuscire ad entrarci in extremis, anche perchè ormai penso che la salvezza sia al sicuro. Ci concentreremo sulla corsa alla Jeraghese, perchè Cantello e Ceresium hanno qualcosa in più”.

Dopo la sconfitta contro il Caravate, come si approccia alla partita contro l’Aurora Induno?
“Mi hanno insegnato, quando ancora giocavo, che la partita più importante è sempre quella successiva. Dopo la partita di domenica sarà importante vincere la prossima. Giocheremo in casa e cercheremo di vincere: abbiamo la squadra per farlo e sarebbe importante conquistare i tre punti subito dopo una sconfitta”.

Andrea Vincenzi

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