Quattro mesi, una giornata di squalifica, 4 mila euro di multa. Quando si dice la tempestività della Procura Federale. A distanza di 115 giorni da Pro Sesto – Piacenza del 4 dicembre 2022 (1-0 per i padroni di casa), il capitano degli emiliani Alessandro Cesarini (meglio noto come il Mago) è stato fermato per un turno e alleggerito di 4 testoni per “per aver acconsentito e, comunque non impedito, che tutti i componenti della propria squadra in campo, obbedendo a quanto comandato dai propri sostenitori, si avvicinassero alla recinzione prospiciente il settore ospiti dello stadio “Breda” di Sesto San Giovanni, al fine di iniziare con gli stessi un’interlocuzione di circa 5 minuti nel corso della quale l’intera squadra si sottometteva a ripetute manifestazioni intimidatorie”.

Per le stesse motivazioni è stato squalificato per 15 giorni anche il Dirigente Responsabile Francesco Fiorani. Di fatto, giocatori costretti alla gogna dai propri tifosi. Non esattamente una novità a quelle e ad altre latitudini. Al netto di tempistiche da catasto edilizio, il segnale federale va nella direzione del freno posto a liturgie tipiche del nostro calcio. Volendo stare sul cinico, dal punto di vista pratico la piazzata portò peraltro a risultati immediati (sconfitta con la Pro Patria ma poi 10 punti nelle successive 4 partite). Ora però con 8 punti nelle ultime 12 giornate, il Piacenza è drammaticamente ultimo a meno 4 dalla Triestina e con la discesa agli inferi del dilettantismo davvero dietro l’angolo.

Giovanni Castiglioni

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