Siamo agli sgoccioli della stagione regolare e la lotta salvezza in Promozione è ancora apertissima: quando mancano tre giornate al termine della stagione le squadre che stanno lottando per evitare i playout sono ben sette. La Besnatese, al momento a un punto dalla zona retrocessione, ha vinto nell’ultima giornata contro la Baranzatese, grazie a un bel gol su punizione realizzato da Andrea Leontini. L’attaccante classe ’97 ha alle spalle una carriera, soprattutto nelle giovanili, di tutto rispetto: le esperienze con Inter e Novara sono state fondamentali per il giocatore che è ora e hanno lasciato ricordi indelebili anche dal punto di vista umano. 

Per Leontini questa non è stata una stagione semplice: a causa di una condizione fisica non perfetta le sue prestazioni ne hanno risentito. A gennaio la scelta di tornare a vestire la maglia della Besnatese e provare a dare il suo contributo alla squadra, proprio come ha fatto nell’ultima giornata. Per Il futuro l’attaccante spera di ritrovare una buona condizione fisica e di poter giocare per una squadra che abbia ambizioni da titolo.

Prima però c’è da chiudere questa stagione con la Besnatese: la squadra di Rasini avrà domenica una sfida sulla carta semplice, essendo la Solese virtualmente retrocessa: Leontini però non vuole sottovalutare il match, perché è proprio in questo tipo di partite che si possono nascondere le insidie maggiori. Settimana prossima invece si giocherà lo scontro diretto contro l’Ispra che potrebbe essere decisivo per una delle due squadre. Manca sempre meno alla fine di questo campionato: ogni partita è una finale.

Ripercorriamo insieme la tua carriera
“Ho iniziato a giocare alla Sommese quando avevo sette anni. Successivamente sono andato all’Inter: sono rimasto in nerazzurro per quattro anni. Dopodiché sono andato nel Novara, squadra nella quale ho avuto la possibilità di giocare dai giovanissimi alla primavera e di vincere un titolo Beretti. A causa di un problema con il cartellino sono rimasto fermo per quattro mesi per poi ricominciare dalla Sestese in Eccellenza. Ho poi deciso di seguire mister Gennari alla Solbiatese nell’anno in cui abbiamo vinto la Prima Categoria. Nel periodo del covid ho giocato il mini-campionato con la Castanese per poi passare un anno e mezzo a Ferno. A causa di infortuni vari, ho deciso di venire alla Besnatese: per me è un ritorno dato che avevo già giocato con questa maglia”.

Che ricordi porti delle esperienze con Inter e Novara?
“Con l’Inter ho vissuto un’esperienza molto formativa: ho visto l’organizzazione di una società di quel livello e posso dire di aver imparato a giocare a calcio. Ritrovarsi a dieci anni a partecipare a tornei in giro per l’Europa è un qualcosa di unico: conservo ancora le maglie scambiate con gli avversari. Un altro ricordo indelebile è aver avuto la possibilità di giocare sul prato di San Siro prima dei derby: poter calcare un campo del genere è un sogno che si realizza. Sono molto legato anche agli anni passati a Novara: mi sento molto “novarese”. Mi sentivo un giocatore importante e ho avuto l’opportunità di indossare la fascia da capitano nella squadra Primavera. In quegli anni ho girato tutta Italia incontrando anche giocatori come Chiesa, Montipò, Di Marco: questo per me è un altro ricordo indelebile. Devo molto anche agli allenatori che ho incontrato durante il mio percorso a Novara: mi hanno reso il giocatore che sono ora”.

Cosa ti ha convinto del progetto della Besnatese?
“Arrivavo da un periodo difficile dal punto di vista fisico: avevo bisogno di cambiare aria e di tornare in Promozione. La Besnatese per come gioca era il contesto giusto per me. Ho parlato con il mister e ho sentito fin da subito la sua fiducia così come quella della società; mi conoscono e sanno che ho un carattere particolare quindi mi hanno fatto delle raccomandazioni: sto cercando di ripagarli sul campo per l’opportunità che mi hanno dato”.

Quanto è stato importante segnare il gol vittoria contro la Baranzatese?
“Dopo la batosta e il rigore sbagliato da parte mia contro il Morazzone avevamo perso fiducia. Anche durante la sosta il morale non è stato dei migliori, ma siamo riusciti a lavorarci  ad arrivare pronti alla partita contro la Baranzatese. Sapevamo sarebbe stato un match difficile e che probabilmente ci sarebbe voluto un calcio da fermo per sbloccarla. Durante il riscaldamento ho provato un paio di punizioni ed è servito in partita. Siamo stati poi bravi, una volta raggiunto il vantaggio, a non andare in sofferenza e a gestire il risultato”.

Quali sono i tuoi obiettivi personali per il prossimo futuro?
“Non sono al 100% della forma da ottobre: durante l’estate voglio concentrarmi su di me e recuperare fisicamente. Per la prossima stagione mi piacerebbe giocare in una realtà che possa lottare per vincere il campionato”. 

Contro la Solese sarà una sfida sulla carta a vostro favore; come vi state avvicinando al match?
“Per esperienza non conta la classifica, anzi molto spesso sono proprio queste le partite in cui si nascondono le insidie maggiori: dovremo essere concentrati e avere la testa giusta. Poi ci aspetterà una vera e propria finale con l’Ispra e perché no, sperare che nell’ultima giornata il Saronno abbia già vinto il campionato. Manca poco ma daremo tutto per raggiungere il nostro obiettivo”.

Giovanni Enrico Civelli

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