Domani è il giorno più atteso, domani si decide il futuro della Pallacanestro Varese. Non si aspetta altro in casa biancorossa che le 15:30 di domani, mercoledì 26 aprile, quando la Corte Federale D’Appello esaminerà il ricorso presentato dalla Pallacanestro Varese contro la penalizzazione di 16 punti in classifica, inflittale per il caso Tepic, strutturato dal pool di legali composto da Angelo Capellini, Daniele Bianchi, Giampiero Falasca e Sergio Terzaghi.

I 4 avvocati dovrebbero essere in aula, domani, durante la discussione del ricorso, con l’esito della stessa che, a meno di qualche cambio dell’ultim’ora, dovrebbe arrivare nel tardo pomeriggio o al massimo giovedì 27 aprile in giornata, anche se l’ipotesi più concreta è quella di mercoledì.

Ma cosa bisogna aspettarsi dalla pronuncia sul ricorso di domani?

Conferma del -16 in classifica

L’ipotesi che ovviamente fa più paura a tutto il mondo biancorosso è quella di una possibile conferma in toto della penalizzazione, che vorrebbe dire ultimo posto in classifica e salvezza quanto mai proibitiva per la Pallacanestro Varese che, solo vincendo le ultime due gare di campionato, contro Scafati domenica 30 aprile alle ore 17:30 e Virtus Bologna domenica 7 maggio, potrebbe sperare di mantenere la categoria, con una serie d’incastri favorevoli, a livello di risultati, delle altre squadre: vedasi Napoli, Reggio Emilia o Trieste, oggi tutte a 20 punti, quindi a +4 proprio sui biancorossi. In questo caso, vorrebbe dire vedersi confermata per Varese l’accusa di frode sportiva ed il club biancorosso sarebbe già pronto a rivolgersi all’Alta Corte del Coni, con tempistiche che però andrebbero molto probabilmente al di là della fine naturale della regular season.

Riduzione della penalizzazione e ammenda pecuniaria

Nel caso in cui i biancorossi riuscissero a far valere la propria tesi secondo la quale non sarebbe stata commessa alcun tipo di frode o illecito sportivo ma solo un errore amministrativo formale e non sostanziale, si aprirebbe lo scenario di una cancellazione o riduzione della pena a fronte di un’applicazione di una pesante sanzione pecuniaria per il club. in soldoni, la società di Piazzale Gramsci, potrebbe così puntare a riavere sul campo una quantità di punti utile ad una salvezza tranquilla, dai 4 punti in su, ed un’ammenda che varierebbe tra i 20.000 ed i 100.000 euro, propendendo per una cifra che si avvicinerebbe molto di più all’estremo dei 100.000 euro. In questo caso, rimarrebbe valido il principio di afflittività esposto nella pubblicazione delle motivazioni che hanno portato il Tribunale Federale a emanare questa sentenza, non permettendo così a Varese di giocare i playoff.

Assoluzione totale e restituzione di tutti i 16 punti

Questo l’obiettivo al quale, naturalmente, punta la Pallacanestro Varese. Come specificato nella nota espressa in fase di presentazione del ricorso, il club biancorosso ritiene che “sussistano elementi giuridici solidi per revocare la condanna per frode sportiva e cancellare, o comqunaue rimodulare (l’ipotesi sopra espressa), le sanzioni deliberate nel primo grado di giustizia“.

Nel caso di revoca totale della penalizzazione, la Pallacanestro Varese si ritroverebbe con nuovamente 32 punti, quelli conquistati sul campo, al sesto posto in classifica a parimerito con Venezia e Sassari ma sotto di loro in virtù degli scontri diretti.

Uno scenario, quest’ultimo, che tutti si augurano in casa biancorossa ma che al contempo è molto complicato, in quanto vorrebbe dire vedere la Corte federale D’Appello cancellare completamente in ogni punto la sentenza del Tribunale Federale. Nulla però d’impossibile, la partita più importante si sta per giocare, il verdetto decisivo sul futuro della Pallacanestro Varese è in arrivo, non resta che attendere.

Alessandro Burin

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