Altra partita al cardiopalma al “Franco Ossola” ed ennesima vittoria per il Varese (stavolta contro la Ternana) che si porta al secondo posto in classifica in attesa dei posticipi di lunedì tra Avellino-Empoli e Cesena-Pescara.
Non può che essere soddisfatto Stefano Sottili al termine del match risolto, come martedì sera, dall’accoppiata vincente Pavoletti-Zecchin, dopo il momentaneo vantaggio ospite targato Maiello.
“Dal punto di vista dell’equilibrio e del raziocinio è stata la nostra miglior prestazione -racconta il tecnico-. Bressan non ha fatto parate, anzi, le migliori occasioni le abbiamo avute noi; altro non dovevamo fare per legittimare la vittoria. Negli ultimi 20 minuti stavamo molto meglio rispetto alla Ternana; avevamo più gambe e più convinzione per portare a casa il risultato fino alla fine. Pavoletti e Zecchin? Forti, è vero, ma gli elogi oggi vanno a fatti ai ragazzi che sono entrati dopo (Fiamozzi, Calil e Forte, ndr), che hanno inciso in maniera determinate con brio e convinzione; è un plauso a quei ragazzi che, per mie scelte, trovano poche spazio e nonostante questo sanno rispondere ‘presente’ ogni volta che li chiamo in causa. Non è semplice per loro stare fuori e poi farsi trovare così pronti in maniera professionale. Spero che questa cosa duri fino alla fine”.
“Siamo contenti -ha raccontato Gianpietro Zecchin-. Anche oggi abbiamo fatto una gran partita nonostante la stanchezza di aver giocato due volte questa settimana. Nel primo tempo ci siamo equivalsi con la Ternana, ma nella ripresa loro non hanno toccato palla; vittoria legittima per noi, insomma. Il mio assist a Pavoletti? Giocare di prima era l’unico modo per aver la meglio sulla loro difesa, mentre la punizione è stata provata diverse volte in allenamento e stavolta è andata bene. Non è facile partire prendendo un gol, ma le gare durano 90 minuti, e se molliamo dopo una rete subita non dobbiamo fare questo lavoro. Non siamo né Barcellona né Real Madrid, però sappiamo soffrire, sempre che questo sia il termine giusto, e chiudere non appena ne abbiamo l’occasione. “. Sul mister dice: “E’ bravo a coinvolgere tutti e ci alleniamo bene; poi è normale che i risultati diano un entusiasmo che rende tutto più facile“.
“La schiena è dolorante -racconta Neto-, ma ne vale la pena. Abbiamo dato un segnale a tutto il campionato per dire che ci crediamo fino all’ultimo. Non è la prima volta che andiamo sotto e poi riusciamo a pareggiare o, addirittura, a vincere. Non era facile trovare gli spazi perchè loro sono stati quadrati; il nostro carattere e la nostra voglia di crescere però ha avuto la meglio. Meriti di un bel gruppo all’interno del quale si mescolano giovani e ‘vecchietti’ di esperienza. Questa è la nostra forza. Pavoletti? Lui è un trascinatore di un’altra categoria; ci sta facendo fare un salto di qualità. Non dovevo giocare, ma stamattina stavo molto meglio e me la sentivo; sono felice di aver dato il mio contributo. Cosa è cambiato rispetto agli altri anni? E’ ancora presto per dare giudizi, ma gli innesti fatti sono stati ottimi ed intelligenti”.

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Marco Gandini