I Mastini sono tornati! Ma se n’erano mai andati? A conti fatti i gialloneri hanno perso solo due partite (di cui una ai rigori contro l’Appiano), hanno appena conquistato il secondo posto (Pergine ha però una partita in meno) e vantano sia il secondo miglior attacco (47 gol) sia la seconda miglior difesa (23). Di certo, però, una serie di vittorie oltre i tempi regolamentari ha fatto perdere qualche punticino di troppo, scavando quel gap di sei punti che separa Varese dalla capolista Caldaro (miglior attacco e miglior difesa con 51 gol fatti e 20 subiti).

Le ultime quattro vittorie consecutive, però, hanno ridato certezze ed entusiasmo ai Mastini, desiderosi di spingersi sempre più oltre i propri limiti per ricordare a tutti di essere i campioni in carica. “Nelle ultime partite abbiamo giocato decisamente meglio – conferma Gianluca Tilaro – mettendo sul ghiaccio belle trame che non sempre hanno portato al risultato sperato, nel senso che ci sono stati pochi gol in relazione alle occasioni create. Io stesso – ammette l’attaccante classe ’96 – ne ho sbagliati parecchi…”.

Al netto di ciò siete il secondo miglior attacco del campionato…
“Vero, e questo fa capire comunque quanto sia alto il potenziale di questa squadra. Forse, al momento, ci manca un pizzico di qualità davanti: sabato contro il Bressanone sembrava un incubo perché il disco non entrava mai, tra sfortuna e bravura del portiere. Sono certo che se avessimo segnato nel primo drittel la partita sarebbe andata diversamente, ma poi siamo riusciti a sbloccarci e, con un pizzico di fatica, abbiamo fatto tre gol. Al momento ci manca proprio l’ultimo step”.

Tu stesso hai ammesso di star segnando poco; te li stai tenendo per i playoff?
“Lo spero (ride, ndr)! Arrivo dalla mia miglior stagione e ci tengo a ripetermi. Ad oggi, purtroppo, non sto segnando quanto vorrei, ma l’impegno profuso in allenamento e in partita è lo stesso. Legandomi al discorso precedente, creando così tante occasioni prima o poi il gol deve arrivare e se miglioriamo la percentuale realizzativa ci sarà da divertirsi”.

Nelle ultime quattro partite sono arrivate quattro vittorie consecutive nei tempi regolamentari. Quest’anno è la prima volta che succede: può esser scattata la scintilla come nella scorsa stagione?
“Non direi, anche perché l’andamento dello scorso anno è ben diverso rispetto a quello attuale: nella passata stagione abbiamo fatto tanta fatica all’inizio, per poi inanellare una serie strepitosa di vittorie. In questo campionato, invece, siamo partiti forte arrivando però troppo spesso all’overtime e ai rigori: per questo non credo sia scattata la scintilla, ma semplicemente stiamo compiendo quello step che serve per vincere senza soffrire e complicarci la vita. A livello difensivo siamo solidi e i pochi gol che prendiamo, senza togliere i meriti agli avversari, ce li facciamo praticamente da soli tra errori e penalità”.

Aspetto, quest’ultimo, su cui avete lavorato parecchio.
“Sì, perché a inizio stagione ne abbiamo prese veramente troppe. Poi ogni partita è a sé e a volte siamo ancora i primi a non gestire bene alcuni momenti; basti pensare che a Feltre abbiamo collezionato 24’ in panca puniti. Le penalità, inoltre, ti mettono in difficoltà nella gestione fisica e mentale del match, contribuendo a toglierti lucidità, e in alcune partite è stato lampante. Viceversa,giocare in 5vs5 ci consente di esprimere il nostro gioco e mostrare a tutti di essere una grande squadra; anche a livello di powerplay stiamo girando molto meglio, colmando le lacune che avevamo, e l’intesa cresce sempre più”.

Si è parlato a lungo della filosofia di coach Czarnecki e di come cambia il lavoro di un difensore; per un attaccante, invece, questa nuova mentalità cosa comporta?
“Principalmente una maggior attenzione alla fase difensiva perché il coach esige maggior compattezza tra i giocatori in campo: se perdiamo il disco dobbiamo rientrare prima nel terzo di difesa restando uniti e compatti verso la nostra gabbia, per poi ripartire. In attacco, poi, ci sono i classici schemi da seguire e giorno dopo giorno stiamo riuscendo a interpretare sempre meglio ciò che ci chiede il coach”.

Il pubblico inizia a scaldarsi, il Palaghiaccio è sempre più pieno, e cresce l’attesa per le partite che contano. Prima c’è però di mezzo una trasferta a Dobbiaco: memori dell’andata, quali insidie può nascondere una sfida del genere?
“Sarà dura, perché giocheremo da loro dopo una trasferta lunghissima e farà davvero freddo. Bisognerà partire con lo spirito giusto e la testa giusta perché anche se ultimo in classifica il Dobbiaco non va mai sottovalutato. Anzi, proprio perché ci affrontano vorranno dimostrare di poter fare uno scherzetto ai campioni in carica, come hanno rischiato di fare all’andata; poi c’è Majul che con noi tende ad esaltarsi, e per fortuna non hanno più Capannelli (sorride, ndr). Servirà massima attenzione e dovremo essere noi bravi a non complicarci la vita come invece fatto a Varese”.

Poi il doppio big match contro Caldaro e Pergine. Saranno probabilmente le due partite in cui si deciderà la stagione: cosa ti aspetti? E cosa hanno detto le due gare d’andata con una sconfitta e una vittoria ai rigori?
“Parto con il dire che sono due partite da vincere nei tempi regolamentari: con Caldaro dovremo sfruttare il fattore campo per accorciare, mentre a Pergine dovremo restare compatti gestendo bene la fase difensiva e pungendo in attacco. Sulle gare d’andata va detto che Caldaro è sempre una squadra solida, pericolosa davanti e che concede poco in difesa; abbiamo fatto la nostra partita sfiorando il pari, ma il primo round è andato a loro. Con Pergine è invece stata la classica partita che avevamo in mano e che ci siamo complicati da soli con una penalità che gli ha consentito di pareggiare; ai rigori è poi una lotteria e così come abbiamo vinto contro Pergine, qualche settimana dopo abbiamo perso contro l’Appiano. Per questo il nostro obiettivo è quello di trovare una continuità di vittorie nei tempi regolamentari”.

A proposito di Caldaro e Pergine, è corretto dire che la lotta finale è una faccenda a tre fra voi e loro o pensi che ci saranno sorprese?
“Ad oggi siamo noi, ma con i playoff è tutta un’altra storia. L’Alleghe potrebbe essere una sorpresa, soprattutto se i due stranieri iniziano a segnare tanto, e trovarli in una serie playoff, complice la trasferta bella lunga, potrebbe essere un problema. Anche Appiano non è da sottovalutare, così come altre squadre potrebbero rivelarsi problematiche; al momento, però, inutile pensarci perché siamo solo focalizzati sul chiudere al meglio la regular season ragionando step by step”.

Matteo Carraro

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