
Da Busto Arsizio a Parigi, dalla Manara alla piscina olimpionica della capitale francese.
E’ questo il viaggio che è ormai pronta a compiere Susanna Pedotti, la sincronetta della Busto Nuoto Sincronizzato che parteciperà ai prossimi Giochi Olimpici di Parigi 2024 con l’ItalSincro. Insieme a lei faranno parte del team Linda Cerruti, Marta Iacoacci, Sofia Mastroianni, Enrica Piccoli, Lucrezia Ruggiero, Isotta Sportelli, Giulia Vernice e Francesca Zunino. Nel calendario di Parigi il nuoto artistico andrà in vasca dal 5 al 10 agosto: il 5 la routine tecnica, il 6 libero e il 7 la routine acrobatica
Un traguardo straordinario, per una ragazza che negli ultimi anni ha scalato sempre più la classifica delle migliori nuotatrici di sincronizzato in Italia, arrivando fino a questo punto, alla convocazione per la manifestazione più importante a livello sportivo.
Un traguardo frutto del lavoro e dei sacrifici, tanti, che Susanna ha fatto in questi anni ma che al cospetto di quella fiaccola, di quei cinque cerchi, non sono nulla.
Pochi giorni fa è uscita la convocazione ufficiale per i Giochi Olimpici di Parigi. Che effetto le ha fatto vedere il suo nome inserito nella lista?
“Una gioia immensa. Vedere l’ufficialità della mia convocazione con la squadra, seppur da riserva per ora, che parteciperà alle Olimpiadi è qualcosa di assolutamente unico. Non mi sto ancora rendendo conto di quello che sta succedendo e forse accadrà solo quando arriverò a Parigi, però è come vivere un sogno, perché le Olimpiadi sono il traguardo che sogna ogni ragazzo o ragazza che inizia a fare sport e pensare di esserci, beh è fantastico”.
Come si immagina le Olimpiadi?
“Come una grande festa, una manifestazione di altissimo livello alla quale partecipa il meglio dello sport mondiale. E’ un’esperienza che va vissuta a pieno, vivendola con serenità e godendosi ogni momento”.
In famiglia com’è stata presa la notizia?
“Con grande gioia ed emozione. Mia mamma, che segue ogni mia gara fin da piccola, ha immancabilmente pianto, ha vissuto in prima persona questo traguardo visto che mi segue ad ogni gara da quando sono piccola ma in generale tutti sono stati molto felici”.
Da un punto di vista della preparazione, state facendo anche un lavoro mentale in vista dei Giochi?
“In realtà no. Il nostro modo di allenarci e la nostra preparazione ci porta ad affrontare ogni gara alla stessa maniera e con la stessa concentrazione. Io, personalmente, ho trovato molta differenza solo tra le gare che ho sempre fatto ed il primo Mondiale a cui ho partecipato l’anno scorso. Dal punto di vista, quindi, prettamente della gara, la partecipazione ad un’Olimpiade non cambia poi così tanto da un Mondiale, è tutto il contesto che è diverso”.
A livello di competizione che gara si aspetta e quale può essere l’obiettivo realistico?
“Beh l’obiettivo è uno per tutti, cercare di conquistare una medaglia. Con questo nuovo regolamento nulla è scritto, basti vedere come l’Ucraina, che avevo preso la medaglia a Tokyo, non si è nemmeno qualificata per questa Olimpiade. L’obiettivo sicuramente sarà quello di fare la miglior gara possibile cercando di non prendere basemark. Poi vedremo”.
Ha avuto modo di parlare con la sua storica allenatrice di Busto, Stefania Speroni, che di grandi eventi e manifestazioni se ne intende?
“Sì assolutamente. Lei c’è sempre per me, io la considero la migliore nel mondo delle allenatrici del nostro movimento, quindi quando qualcosa non va mi confronto sempre con lei per avere un consiglio. Il rapporto che ho con lei non ce l’ho con nessuna allenatrice ed è un punto di riferimento per me”.
Alessandro Burin