Combattere, mettere cuore e anima per una vittoria che manca da troppo tempo.
La Cimberio non può permettersi altri passi falsi dopo le sette sconfitte consecutive tra Italia ed Europa, e contro Pesaro l’occasione è ghiotta. Lo sa bene Fabrizio Frates.
“Ci aspetta una partita che vogliamo vincere perché siamo stanchi di perdere -a dir la verità i termini usati dal tecnico biancorosso sono molto più decisi e… schietti-. Vogliamo interrompere questo trend negativo, anche perché quando si vince ci si diverte di più; non solo però perché siamo davanti al nostro pubblico , ma anche perché sono convinto che un successo possa davvero toglierci quel blocco che abbiamo. Non bisogna guardare la classifica perché Pesaro è una squadra molto velenosa; è vero che hanno vinto una sola partita, ma hanno dato del filo da torcere a chiunque, perdendo alcune gare in maniera rocambolesca. I giocatori loro hanno corsa, fisicità, sanno difendere. Noi però abbiamo un solo obiettivo in testa: la vittoria che dovrà arrivare superando le nostre problematiche e le nostre lacune mostrando il nostro volto migliore. Maggior pressione da parte mia? Non particolarmente. Sento che dobbiamo vincere ma non per una questione mia personale, piuttosto perché ci manca come il pane. La società è sempre stata molto chiara con me; conosco il progetto che gira intorno a me e a questa squadra. Quando sono arrivato sapevamo quali erano le nostre possibilità considerando anche le difficoltà derivanti dalla partecipazione alla Coppa che ci ha tolto molte energie fisiche ma soprattutto mentali. Perché farla? Siamo una squadra giovane e abbiamo intravisto la possibilità di mettere molta esperienza in cascina; e poi giocatori come Polonara e De Nicolao, che la coppa se la sono guadagnati lo scorso anno, non era giusto che non se la giocassero”.
Il caso Coleman, sospeso ieri dall’attività agonistica, quanto ha influito sugli ultimi risultati? “Fino a quando stava bene siamo riusciti a giocare in maniera ottima; poi abbiamo di fatto giocato sempre con un titolare in meno, senza riuscire a trovare contromisure. Anche dal punto di vista dell’allenamento ci ha causato non poche problematiche, perché giocatori come Polonara e Scekic si allenavano in posizioni diverse dalle loro naturali che poi, però, ricoprivano sul parquet durante le partite. Dal punto di vista caratteriale però non ha mai avuto screzi né con me né con i compagni. Anzi, sono umanamente dispiaciuto per lui perché aveva la possibilità di tornare su alti livelli dopo un paio di stagioni poco positive dal suo punto di vista personale. Ora c’è Banks che mi sembra molto più completo di Aubrey; è vero, perderemo in ‘violenza difensiva’, ma ci guadagnamo in letture, passaggio, tecnica, tiro ed imprevedibilità, aspetto, quest’ultimo, che favorirà anche gente come Clark. Già a Parigi aveva fatto bene, e pensare che è ancora al 60 %…”

Marco Gandini