Settimana intensa per il Girone X di Seconda Categoria, e non è ancora finita. Dopo le emozioni di Coppa Italia e del primo recupero di campionato (vittoria Eagles a Mercallo), è già tempo di guardare a domenica visto che domani, 22 settembre alle ore 15.30, andrà in scena la terza giornata con un menù davvero ricchissimo. Proprio gli Eagles Caronno saranno attesi dal big match di Gazzada e, a proposito di grandi sfide, impossibile non citare Union Tre Valli-Angerese. Focus particolare sugli impegni casalinghi di Aurora Induno, Bosto e Laveno (rispettivamente contro Caravate, Ceresium Bisustum e Jeraghese), ma da seguire con interesse anche Buguggiate-Valcuviana e Mercallo-Don Bosco.

Sarà però un’altra la partita che tutti gli addetti ai lavori guarderanno con attenzione perché metterà a confronto due delle squadre che offrono il miglior calcio di categoria: Brebbia e Cuassese (entrambe a tre punti in attesa del recupero casalingo della prima giornata contro Valcuviana e Induno). Se i biancorossi non sono una novità di categoria, la new entry gialloblù ha subito impressionato con il 3-0 rifilato al Don Bosco, e il 3-3 contro l’Angerese in Coppa Lombardia sa di dichiarazione d’intenti. Impossibile, poi, non porre il focus su un giocatore in particolare, visto che Alessandro Beltrami ha messo a segno ben cinque reti negli ultimi due incontri. L’attaccante classe ’91 non è certo estraneo al gol (ancora negli occhi le 31 meraviglie della scorsa stagione in Terza Categoria che l’hanno portato a vincere il nostro Pallone d’Oro coronando una super annata personale e di squadra) e la tripletta di domenica scorsa l’ha già proiettato in vetta alla classifica marcatori.

“Non è stato un brutto modo per iniziare – conferma sorridendo Beltrami – anche se consentimi di dire che tutti noi avremmo voluto esordire contro la Valcuviana a casa nostra, perché siamo felicissimi di poter tornare a giocare a Brebbia (lo scorso anno le partite casalinghe si giocavano a Varano Borghi, ndr) su un campo che sarà per noi un’arma in più. Purtroppo per maltempo quel match è stato rinviato, ma non ci siamo scoraggiati e abbiamo cominciato nel migliore dei modi contro il Don Bosco”.

Già tre gol in campionato e due in Coppa. L’anno scorso ne hai fatti 27 in campionato e 4 in Coppa: abbiamo già focalizzato il tuo obiettivo personale?
“Gioco sempre per vincere con la squadra, ma sono un attaccante e vivo di obiettivi personali. Il Brebbia di quest’anno, pur da neopromossa, è un’ottima squadra che potrà togliersi tante soddisfazioni e io ho solo il compito di dare il massimo. E conosco un modo molto semplice per farlo: segnare. Vincere un altro premio individuale, poi, sarebbe bello”.

L’anno scorso ti sei portato a casa il nostro Pallone d’Oro. Che emozione è stata?
“In primis è stata una serata stupenda organizzata alla grande e, ad oggi, non nascondo che tornare sul vostro palco è uno dei miei obiettivi perché è stato davvero bello esser premiato davanti a quel pubblico. Come ho detto prima, più segno più aiuto la squadra: come obiettivo mi sono prefissato 20/25 gol e con la squadra che è stata costruita le possibilità ci sono”.

Come ci avevi confidato prima del Premio, l’istinto del gol ce l’hai sempre avuto e ti ispiri ad un attaccante in particolare. Cos’ha Luis Suarez in più degli altri?
“Adoro Suarez perché è il prototipo della prima punta moderna, ovvero un giocatore completo che fa reparto da solo: non si limita a stare fermo in area, ma è mobile, tecnico, torna e attacca la profondità, gestisce palla, ha fisico, tira dalla distanza, dribbla, è forte nel gioco aereo… ha davvero tutto. Io sono sempre stato abituato a far reparto da solo ed è naturale avere un modello di riferimento del genere. Poi, se proprio la devo dire tutta, Suarez è un po’ più forte di me (ride, ndr). Un mio gol paragonabile ai suoi? Sicuramente sono rimasto affezionato ai gol in acrobazia, anche se te ne cito uno recentissimo. Domenica scorsa vincevamo 2-0, ma eravamo sotto di due uomini: ad un certo punto ho preso palla a metà campo e ho puntato la porta, saltando il difensore e superando il portiere con uno scavetto. È stato un bel gol soprattutto per l’importanza che ha avuto”.

Il Brebbia sta vivendo ora un bel tour de force con sette partite in tre settimane: le prime due sono andate, ora sotto alle altre cinque. Come si affronta questo periodo?
“Hai detto bene: è un autentico tour de force da categorie superiori. Con l’Angera è stato un match davvero intenso, ora abbiamo Cuassese, e sarà tutt’altro che semplice, poi il recupero della prima giornata, domenica prossima campionato, poi altra sfida di Coppa e infine ancora campionato. Il focus principale va al campionato, ma non vogliamo tralasciare la Coppa anche se obiettivamente sarà difficile passare il turno. Dovremo massimizzare i recuperi e gestire al meglio le energie”.

Da neopromossi non vi mancano le ambizioni: qual è l’obiettivo?
“L’anno scorso ho accettato di scendere in Terza Categoria per mille ragioni, tra cui la certezza che l’obiettivo fosse quello di vincere il campionato. L’abbiamo fatto e ci siamo approcciati alla Seconda con la consapevolezza di affrontare un cammino più difficile. La società si è però mossa bene: siamo rimasti in 6/7 e tutti i nuovi arrivati hanno alzato tantissimo il livello in ogni reparto. Non dico che vinceremo il campionato, ma sicuramente non abbiamo nulla a che spartire con la lotta per la salvezza: l’obiettivo minimo dev’essere l’accesso ai playoff”.

Brebbia a parte, chi può esser la squadra rivelazione del campionato?
“Dico proprio la Cuassese e non vedo l’ora di incontrarla domenica. In queste categorie ci vuole esperienza e loro sono partiti da un gruppo giovane che se l’è costruita anno dopo anno: so che giocano bene e sarà bello affrontarli”.

Una domanda che ti avranno già fatto in tanti: com’è esser allenato da tuo fratello?
“Lorenzo ha sempre voluto iniziare ad allenare e lui, oltre ai tanti amici che hanno sposato il progetto Brebbia, è stato uno dei motivi che mi ha spinto a scendere in Terza Categoria: è bravo, motivato e ambizioso. Quest’anno ho ricevuto tante offerte, un paio molto allettanti anche dalla Prima, ma ho rifiutato perché sono il capitano di una squadra che è come una grande famiglia. Sento di avere tante responsabilità nei confronti di questo gruppo e mio fratello non manca di ricordarmelo. Non vivendo insieme, ci vediamo praticamente solo al campo ma in partita non siamo fratelli, com’è giusto che sia; anzi, se sbaglio un dribbling o una giocata lui urla il triplo (sorride, ndr) e sono contento che lo faccia perché per me è uno stimolo a far sempre meglio”.

Per chiudere, andiamo sui pronostici: come finirà Aurora Induno – Caravate?
“1”.
Bosto – Ceresium Bisustum?
“1”.
Buguggiate Caesar – Valcuviana?
 “1”.
Gazzada Schianno – Eagles Caronno?
“X”.
Laveno Mombello – Jeraghese?
“X”.
Mercallo – Don Bosco?
“X”.
Union Tre Valli – Angerese?
“2”.
Tocca alla tua: Brebbia – Cuassese?
“Devo proprio? Facciamo una bella X”.

Matteo Carraro

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