Un girone per prendersi la Pallacanestro Varese. Tanto ha fatto Elisée Assui che, dalla partita di andata contro la Virtus Bologna, vinta dai biancorossi per 104-95 ed in cui fu grande protagonista per la prima volta in stagione, alla gara di ritorno che si giocherà domenica 27 aprile alle ore 19:30, ha saputo prendersi un posto in quintetto base, scalando così le gerarchie e bruciando le tappe di un percorso di cresciuto che si è sviluppato in molto meno tempo rispetto a quanto fosse preventivabile per un ragazzo del 2006.

Dalla Virtus alla Virtus, un girone dopo quanto è cambiato?
“Sono cambiato tanto: il mio minutaggio è diverso così come il ruolo che ho in squadra ed in campo, però le cose che devo fare sono sempre le stesse, ovvero cercare di portare intensità ed energia per aiutare la squadra ad esprimersi al massimo. So di avere maggiori responsabilità, però sono anche molto più consapevole dei miei mezzi”.

E la squadra quanto è diversa?
“Agli occhi di tutti siamo cambiati molto dall’arrivo di coach Kastritis. In questi mesi è riuscito a farci tirare fuori il meglio di noi stessi, coprendo i nostri difetti ed esaltando, invece, le qualità di tutti mettendo al centro del nostro gioco l’applicazione difensiva”.

Cos’è scattato nel gruppo dal suo arrivo?
“Ci ha fatto tirare fuori quell’orgoglio che nel girone d’andata ci mancava. Ora vogliamo competere con tutti, indipendentemente dall’avversario scendiamo in campo per vincere la partita e questa è una spinta emotiva non indifferente”.

Si vede la mano di un allenatore abituato a lavorare con i giovani (Kastritis è allenatore delle Nazionali U19 e U20 della Grecia)?
“Non so se sia giusto dire di sì o meno. E’ un coach che indipendentemente da chi allena, che sia un under o un senior, ha la capacità di trattarlo alla stessa maniera, spronandolo a dare il massimo e a crescere. E’ un coach che non ti permette di rilassarti, con lui devi dare il massimo ogni giorno ed è un modo di lavorare con il quale mi trovo davvero benissimo”

Le vittorie con Napoli e Sassari cos’hanno lasciato al gruppo?
“Ci hanno dato una bella iniezione di fiducia nei nostri mezzi ed in quello che possiamo fare. Sicuramente dopo la gara con Cremona avevamo addosso moltissima pressione che però siamo stati bravi a trasformare in una spinta positiva invece che farci schiacciare da questo peso. Ora vogliamo continuare a fare bene in queste ultime tre partite per raggiungere la salvezza matematica e chiudere al meglio la stagione”.

Impossibile non farle una domanda sui rumors usciti sul suo futuro che la vorrebbero o a Milano o in un College americano l’anno prossimo, qual è la sua posizione in merito?
“Al momento penso solo a finire al meglio la stagione con la Pallacanestro Varese, poi per il futuro vedremo”.

In estate ci sarà l’Europeo Under 20, è una manifestazione a cui punta?
“Assolutamente sì. Al momento non ho ricevuto alcun segnale in merito ma è chiaro che se dovessi essere convocato sarebbe un grande orgoglio perché, giocando sotto età, sarebbe l’ennesima dimostrazione del buon lavoro svolto in questa stagione”.

Torniamo sul match di domenica con la Virtus per concludere l’intervista: qual è il giocatore delle V Nere che la stimola di più affrontare?
“Cordinier, un giocatore che ho sempre ammirato e “studiato”. All’andata non giocò e il pensiero di sfidarlo faccia a faccia è unos timolo enorme”.

Alessandro Burin

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