
Il sogno è durato un set, ma che set. Mattia Bellucci esce al primo turno del Roland Garros dopo aver incantato il pubblico del Suzanne Lenglen con un inizio scintillante contro Jack Draper, numero 5 del mondo e tra i favoriti per il titolo. Il punteggio finale (4-6, 6-1, 6-4, 6-2) racconta di un match che ha preso una direzione precisa dopo il primo parziale, ma non restituisce fino in fondo la qualità mostrata dall’azzurrino.
Il mancino di Castellanza, attualmente al 68esimo gradino della classifica mondiale, ha aggredito il match con personalità, prendendosi subito un break di vantaggio e salendo sul 4-1. Draper ha provato a rientrare, ma sul 5-4 e con tre palle break a favore del britannico, Bellucci ha tirato fuori dal cilindro una serie di colpi da circo – tra cui un servizio dal basso – che gli sono valsi l’1-0 nel conto dei set.
Da quel momento in avanti, però, è cambiato tutto. Draper ha cambiato passo, iniziando a martellare da fondo e a far valere il suo servizio (11 ace a fine match, ndr). Il secondo set è volato via in un lampo (6-1), il terzo è stato più lottato ma comunque chiuso dall’inglese con un break pesante. Nel quarto, Bellucci ha provato a restare agganciato ma la superiorità fisica e tecnica del numero 5 del ranking ha fatto la differenza.
Le parole della vigilia, in cui Draper aveva incensato Bellucci segnalandolo come un giocatore da tenere d’occhio, hanno trovato conferme sul rettangolo di gioco, dove Draper ha dovuto mettere in campo il meglio del suo repertorio per evitare che l’azzurro lo portasse al quinto set. Per Bellucci, comunque, non è un Roland Garros da archiviare con delusione. Il primo set giocato contro un top player, su uno dei campi più prestigiosi del tennis mondiale, è un biglietto da visita importante. Il percorso di crescita, dopo un periodo non facilissimo, può considerarsi in ripresa. Sono segnali che fanno ben sperare in vista della stagione su erba e per una seconda parte di annata tutta da vivere.
L’avventura parigina proseguirà per il varesotto nel doppio: domani l’esordio in coppia con l’ungherese Marozsan contro gli americani Giron e Brooksby. Intanto, Bellucci può lasciare il Lenglen con la testa alta e la consapevolezza di poter competere, anche contro i grandi.
Filippo Salmini