
In ordine prettamente cronologico, quello degli Allievi Regionali Under18 è stato il secondo campionato stagionale vinto dall’Agonistica del Varese: i biancorossi di Claudio Calandrino hanno coronato un cammino stupendo, che non ha purtroppo avuto seguito nelle fasi finali con l’amara eliminazione ai rigori contro il Rozzano. Ko che non pregiudica comunque quanto di buono costruito nel corso di un’intensa annata sportiva, vissuta con entusiasmo e determinazione fin dal primo istante.
E, a capo del progetto, ecco un varesino doc come Calandrino che è tornato ad abbracciare i colori del Varese dedicando tutto sé stesso per contribuire alla crescita globale del progetto: “Sono varesino di nascita, da sempre attaccato ai colori biancorossi, e ritrovarmi ancora una volta a rappresentare la squadra della mia città è stato davvero emozionante. Resta il dispiacere per quella sconfitta ai rigori, perdere dagli undici metri lascia sempre ancor più amarezza, ma non potrei esser più contento di così: i ragazzi sono stati fantastici e se guardiamo al cammino compiuto dallo scorso 12 agosto ad oggi non posso che dirmi orgoglioso”.

Cosa rappresenta la vittoria del campionato?
“È il risultato del lavoro che abbiamo fatto: quello non ce lo toglie nessuno. Siamo partiti con umiltà e voglia di far bene. Ho trovato un gruppo molto intelligente, unito, educato e rispettoso; e i risultati si sono visti, perché con il tempo è anche emerso l’attaccamento alla maglia dei ragazzi. Io ho solo cercato di trasmettere il mio metodo e le mie idee, i ragazzi si sono dimostrati aperti nel seguirmi per mettere tutto in pratica”.
L’Under18 è spesso definita una categoria ibrida: come ti sei approcciato alla stagione?
“Mi sono semplicemente messo a disposizione della società. L’Under18 è una categoria importante, un tramite fra due annate altrettanto importanti. Abbiamo sempre dato il massimo cercando di fare il bene del Varese: se l’Under19 aveva bisogno di dare minutaggio a qualche giocatore non ci siamo mai tirati indietro, così come nel momento in cui ci servivano rinforzi dall’Under17 ho riscontrato tanto entusiasmo. A volte può esser stato difficile far passare questa cosa come positiva, ma non ho mai dubitato del valore di questa squadra e le risposte che ho avuto ne sono una conferma”.
Quali sono i margini di miglioramento di questo gruppo?
“Ovviamente auguro a tutti questi ragazzi il massimo e spero che la maggior parte di loro possa andare a giocare nella Juniores Nazionale. La sinergia con il Gavirate, comunque, offre altre vetrine davvero importanti fra U23 e U19Elite: tutti troveranno la soluzione migliore e continueranno a dimostrare il proprio valore. Il mio futuro? Non c’è ancora stata occasione per parlare con la società: io ovviamente sarei felicissimo e propenso a rimanere perché sono varesino nell’anima”.
Tra l’altro questa è stata un’annata particolarmente importante per il Varese: tre campionati vinti, obiettivi raggiunti in tutte le categorie e, in generale, enorme crescita sotto tutti i punti di vista. Come l’avete vissuta dall’interno?
“Con grande orgoglio perché i risultati raccolti testimoniano la bontà del lavoro fatto dall’intero settore giovanile a tutti i livelli. Nel nostro piccolo abbiamo dato un bel contributo a tenere alto il nome della società, portando il logo del Varese sul petto. L’intera dirigenza ha lavorato in maniera eccelsa fin dal principio e tutti i traguardi tagliati non sono certo un caso, ma rappresentano uno stimolo a fare ancora meglio”.
Matteo Carraro