
Buona la prima per il Varese che s’impone 3-1 sull’Imperia in rimonta portando a casa i primi tre punti del campionato. “Chi ben comincia è a metà dell’opera – sorride Ciceri –, ma non dimentichiamoci che pronti via siamo andati sotto. La reazione c’è stata, ribaltare le partite non è mai facile, e questo mi fa piacere, soprattutto per aver regalato una grande gioia ai nostri tifosi che non hanno smesso un secondo di cantare e sostenerci. La strigliata all’intervallo? Nulla da rimproverare a livello tattico: la squadra ha fatto ciò che doveva, ma siamo andati in sofferenza sulla loro aggressività: a me non sta bene che gli altri tirino più di noi e non mi piacciono le lamentele. L’arbitraggio è stato giusto, ha lasciato correre in parecchie situazioni e dovevamo adattarci in fretta al metro di giudizio. Nel primo tempo abbiamo lasciato qualcosina per strada, mentre nella ripresa c’è stata la risposta. La capacità di soffrire è giusta, ma non dobbiamo complicarci la vita“.
Trascinatore sotto tutti i punti di vista, Pietro Cogliati si presenta così ai microfoni: “Mi mancava un affetto del genere da parte dei tifosi: non vedevo l’ora di poter esultare con loro. Questa è una vittoria importante, una prova di forza a livello mentale perché successi del genere non sono mai scontate e da questa sfida dobbiamo acquisire sicurezza. Io un leader di questa squadra? Le individualità sono fondamentali in una squadra, ma non devono essere fini a sé stesse: i leader vanno bene, ma è meglio se ce ne siano sempre 11 in campo perché dobbiamo essere bravi a trascinarci l’un l’altro“.
Matteo Carraro
 
                 
		






 
