Abbiamo bisogno di tutti. Anche dei pagliacci. Anche di coloro che scoprono ora che a Varese esiste uno stadio ed una squadra. Anche dei vip che si stracceranno le vesti pur di apparire. Mister Sannino sostiene che sia sempre e solo una partita di calcio. Vero. Ma sabato 9 giugno 2012 sarà qualcosa di più. Sarà LA partita. Da Parabiago a Genova il passo è stato lungo e rapido. Otto anni. Nessuno di noi ricorda più cosa desiderava nel 2004, una ripartenza, una salvezza in Eccellenza, la possibilità di ritrovare l’amore per i colori biancorossi. Ora è inutile dividersi in tifosi doc o appassionati dell’ultimo minuto. Ora chiunque è utile alla causa. Ognuno di noi deve essere decisivo tanto e quanto i giocatori. Vale tutto. Una scaramanzia, un gesto ben augurante, una maglietta portafortuna. E poi non resta che aspettare e soffrire con i 22 eroi. Tutto questo, prima. Ma se poi dovesse accadere…allora salta il banco e i conti devono tornare.
Allora si che dovremo ricordare i biancorossi veri, coloro che conoscono a memoria le formazioni, ricordano i goal, le azioni migliori, i bomber e le chiaviche. Allora si che dovremo andare nel Principato di Galliate e portare in trionfo Riccardo Sogliano, il patron, colui che fece iniziare tutto con il figlio Luca Sean mentore della prima Scuola Calcio tutta biancorossa. E dovremo brindare alla salute di Giorgio Scapini e Roberto Verdelli, i guru del Settore Giovanile e di Silvio Papini, Team Manager e uomo ovunque. Ed inchinarci di fronte a figure storiche come il Presidentissimo Peo Maroso od il mister Mario Belluzzo. Chiameremo di certo Devis Mangia e Beppe Sannino, artefici di brividi sulla pelle ed Emanuele Pesoli e Daniele Buzzegoli perfetti per uno spot sul “Modello Varese”, bimbi sul sintetico e prima squadra a pochi metri. Non si vince solo con chi sta in prima linea. Ed allora un omaggio al prode Sandro Soranzo, sempre pronto ad aiutare, che si tratti di spalare il campo o di riparare una porta rotta allo stadio, al magico Olly, a suo modo un libero pensatore, un creativo, una figura positiva con l’insostituibile Max, re del magazzino e Custode delle Sacre Sindoni Biancorosse. E Rosi la lavandaia, la nostra Sibilla, sempre chiusa nel suo antro sotto la tribuna, che piova o tiri vento, a rammendare e preparare il materiale tecnico di tutti, da Neto all’ultimo dei Pulcini. E lo chef Dante ed Enza, il sorriso stampato nell’anima. Enrica, Nicola, Giovanni e Maurizio in segreteria, centro smistamento partite e convocazioni della Scuola Calcio, un centro operativo di altissimo livello con inarrivabile spessore umano. E gli allenatori. Straordinari, unici, amici veri. Ho di certo scordato qualcuno. Me ne scuso. E’ con orgoglio e molta emozione che ringrazio tutti i veri biancorossi. A prescindere da come finirà. Non parliamo di miracoli. Lasciamoli a chi ne ha davvero bisogno. Otto anni da uomini veri, costanza, umiltà, sacrificio. Questa è L’Associazione Sportiva Varese 1910, risorta al football nel luglio del 2004, ascesa al cielo della finale play off per la Serie A nel giugno del 2012. Il resto è importante ma non indispensabile. Forza Varese.
Marco Caccianiga
Responsabile Scuola Calcio A.S.Varese 1910