Rolando Maran conosce entrambe le formazioni che domani si sfideranno nel derby lombardo. L’ex allenatore del Varese che ha guidato i biancorossi fino alla finale playoff contro la Sampdoria nella stagione 2011/2012, precedentemente ha guidato anche le rondinelle nella stagione 2005/06 e dei biancorossi nel 2011/12. Per presentare la sfida il doppio ex parte dai ricordi: “A Varese abbiamo quasi coronato un sogno – le parole del tecnico sul sito ufficiale della Lega Serie B -, siamo arrivati a toccare il cielo con un dito. Nella finale play off poi ci è mancato salire l’ultimo scalino. Resta però la consapevolezza e l’orgoglio di aver fatto grandi cose di aver regalato entusiasmo ad un’intera città. A Varese, appena arrivai si instaurò sintonia tra me e la squadra. È stato quello, più di ogni altra cosa, il segreto di un’annata quasi perfetta in cui abbiamo mancato solo il coronamento di uno splendido campionato. Peccato perché ricordo che la finale di ritorno la giocammo sotto un temporale che condizionò parecchio il nostro modo di giocare a calcio.
Ma anche di Brescia ho ottimi ricordi. L’ambiente era traumatizzato, veniva da una retrocessione e si doveva provare a ricucire i rapporti con la tifoseria e la città. È stata la mia prima esperienza da allenatore in Serie B e anche i risultati non sono stati negativi, per un certo periodo abbiamo addirittura pensato di agganciare le prime due. A Brescia arrivai da esordiente in B ma mi stupì comunque la disponibilità di tutti i giocatori che mi accolsero subito bene e mi hanno sempre seguito. Anche da parte dei più esperti notai questa accoglienza. È stato davvero un rapporto speciale quello che abbiamo instaurato, bello e per certi versi inaspettato”.

Parlando di giocatori, Maran punta l’accento su diversi uomini chiave: “A Brescia c’era un gruppo importante con calciatori del calibro di Milanetto, Di Biagio, Viviano, gente che aveva una grande storia alle spalle ma anche altri che la storia erano pronti a scriverla. A Varese invece c’erano giocatori come Neto Pereira, Zecchin e Corti che venivano da anni di gavetta e poi dei giovani che poi hanno fatto carriera come De Luca e Kurtic“.
Parlando invece delle rose attuali, chi può fare la differenza nella gara di domani? Il tecnico non ha dubbi: “Neto Pereira per il Varese e Caracciolo per il Brescia, qualora dovesse essere al top, sono i calciatori che possono essere sempre decisivi” la sua risposta. E su il suo futuro? “Per adesso mi tengo aggiornato e ho modo di controllare alcune cose che solitamente un tecnico non ha tempo di fare ma è chiaro che per me l’obiettivo è quello di trovare presto una panchina. Un allenatore ha sempre voglia di campo”.

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