Si è svolto questo pomeriggio presso l’aula Magna dell’università dell’Insubria l’incontro di Bob Morse con gli universitari varesini. Coordinato dal professor Minazzi, presidente e docente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, il pomeriggio ha visto una grande partecipazione non solo di studenti, ma anche di tanti appassionati di basket e di coloro che hanno avuto la fortuna di veder giocare dal vivo l’ala di Filadelfia (quarto nella graduatoria assoluta dei cannonieri con 9.785 punti segnati in serie A) ai tempi della grande Varese che, in quel periodo, dominava in tutta Europa.
“Stuzzicato” dalle domande del fotografo professionista Carlo Meazza, e dei giornalisti Claudio Piovanelli ed Enrico Minazzi, Morse, che oggi insegna lingua e letteratura italiana al Saint Mary’s college nell’Indiana, ha parlato delle formidabili stagioni d’oro di quella Varese riflettendo in particolare sul rapporto fra il basket statunitense e quello italiano dell’epoca e svelando con quali aspettative e speranze il giovane universitario uscito dalla Penn State University sbarcò in Italia per scoprire un Paese e una pallacanestro a lui totalmente sconosciute.
Tanti i volti conosciuti che non hanno voluto mancare all’incontro: dal sindaco Attilio Fontana, a Toto Bulgheroni, passando per Max Ferraiuolo, Matteo Jemoli, Marino Zanatta e Gianmarco Pozzecco.
MG