Pina: ueee Gina!
Gina: buon giorno Pina, il tempo vola e noi perdiamo qualche colpo.
Pina: anche perché noi al contrario dei nostri mariti Beppe e Cecco di tempo libero ne abbiamo ben poco. Stira, lava, la casa, la spesa…
Gina: cià facciamo due chiacchiere!
Pina: oh signur, sono successe un sacco di cose…
Gina: iniziamo dall’ultima, la più brutta. E’ morto sul campo un bravo ragazzo.
Pina: eh già, il calciatore del Livorno. La sua storia mi fa vergognare per tutte le volte in cui mi sono lamentata per le mie stupidate…
Gina: hai ragione Pina, ma è la vita. Ognuno di noi pensa che i propri problemi siano più grandi e più gravi di quelli degli altri. Poi, in occasioni come queste si prende un attimo di coscienza e si ragiona…per un paio di giorni. Come per un paio di giorni si è parlato – a sproposito – del primo soccorso, dell’aiuto alla sorella disabile e di tanta altra aria fritta condita con la solita ipocrisia italiota. Speriamo che almeno per quanto riguarda la sorella di Morosini il “mondo calcio” dia seguito ai buoni propositi.
Pina: ma si dai, vedrai che i compagni e gli amici del povero Piermario daranno continuità al suo impegno con la sorella e il sociale in genere.
Gina: da una cosa brutta a una cosa bella. Le nostre amiche della Yamamay sono campionesse d’Italia.
Pina: …e vincenti in Coppa CEV e in Coppa Italia. Che tris!
Gina: dappertutto ho letto “triplete”…
Pina: ascolta, io so due parole in italiano e una cinquantina in dialetto. Quella roba che hai detto te dev’essere spagnolo. Ci stan portando via tutto. Almeno dove possiamo ancora scegliere si può parlare nella nostra bella lingua o ci tassano anche quella?
Gina: e va bene: “tris”, contenta? Le “farfalle” hanno fatto una cavalcata incredibile. E poi, portare tutta quella gente al palazzetto…ai calciofili della nostra provincia e non solo è venuto il mal di fegato dall’invidia. Per vedere la gente che ha riempito i seggiolini nelle gare di play off, il Varese dovrebbe giocare in serie A e per almeno 3 partite. La Cimberio un mese.
Pina: eh ma è una semina partita da molto lontano. Più o meno una decina d’anni. E’ bello vedere che sbocciano ancora belle storie iniziate e coltivate con logica, passione e competenza. Vivaddio!
Gina: si però stan già parlando di chi va via, dello sponsor in scadenza e bla bla bla…
Pina: appunto, i bla bla bla dei giornalai. Ma vogliamo aggiungerci un bel: “machissenefrega!” Al PalaYamamay c’è ancora la luce accesa e il “tartan” sul campo e già si comincia il “de profundis”. Oohh che due maroni! Godiamoci, ma soprattutto si godano la gioia di questa annata indimenticabile. Tra qualche settimana si vedrà.
Gina: d’accordissimo! E tutte quelle foto con i papaveri saliti sul carro?
Pina: guarda, ti interrompo subito e poi chiudiamo il discorso. Le teste della Futura Volley Busto Arsizio sono tutte pensanti e si è visto. Sanno benissimo quali foto e nomi sono da conservare come reliquie e quali invece utilizzare come carta igienica. Ogni vittoria è solo della società della famiglia Forte e di chi nel corso degli anni ha portato per la sua causa anche solo un piccolo mattoncino. Gente già presente quando la vittoria più ambita era quella di salvare l’attività.
Gina: uè, non ci sentivamo da un po’ ma ti ritrovo ancora più tosta e “libro stampato”.
Pina: altro?
Gina: un’idea ce l’avrei…
Pina: spara!
Gina: la Lega…
Pina: lassa sta la politica!
Gina: la Lega e la Federazione Calcio, bestia!
Pina: ah ecco. Per un attimo ho pensato che volessi “scendere in campo”.
Gina: ascolta, se faccio una cosa del genere vieni a casa mia di notte e soffocami con un cuscino. Voglio solo dire che i massimi dirigenti del calcio si strappano le vesti contro le scommesse e poi portano a casa il ricavato del gioco on line. E’ come se la ndrangheta curasse una campagna contro le tossicodipendenze…
Pina: embè? E’ quello che succede con le sigarette e i monopoli di Stato. Perché stupirsi?
Gina: ma io non sono stupita, sono incazzata!
Pina: e allora sei viva! Se abbiamo ancora la voglia di arrabbiarci e indignarci vuol dire che siamo vive. La speranza è che la stessa voglia l’abbiano i nostri nipoti.
Gina: mah, sperem Pina. Te do un basìn e te saludi
Pina: basìn Gina