Sono giorni di subbuglio in casa Robur dopo l’abbandono di Piazza e il summit di lunedì scorso che vedeva presentarsi un dimissionario Alberto Zambelli. Abbiamo approfondito l’attuale situazione della società di via Marzorati insieme al dirigente Adalberto Tessarolo.
Sig. Tessarolo, apertura dovuta al ruolo di g.m. E’ vero che Zambelli ha rassegnato le dimissioni?
“Sì, ci spiace tantissimo per la sua decisione, ma non è più un dirigente Robur. Ha fatto una scelta così come qualche giorno fa l’ha presa Piazza. L’ex coach giustificò la scelta con la distanza tra casa sua e Varese, gli impegni con lavoro e famiglia: scelta condivisibile. Ora, anche la decisione di Zambelli: stiamo lavorando per colmare il vuoto che lascia. La nostra intenzione è quella di avere dei bravi allenatori e dedicare più tempo al settore giovanile”.
In questi giorni circolano alcuni nomi come allenatore della prima squadra.
“Stiamo avendo vari contatti. Non nego che ci e si sono offerti in parecchi per venire ad allenare in Robur. Abbiamo contatti avviati con Saibene e Schiavi. Dalla decisione del capo allenatore seguirà quella degli assistenti: scelti da lui, ma sempre all’interno delle nostre attuali risorse”.
Capitolo Campus: fine corsa per il vostro “laboratorio”?
“Al momento non c’è alcuna volontà di iscriversi alla serie D. Riteniamo non sia una categoria adatta a far maturare i nostri giovani. L’ideale sarebbe disputare l’Under19 e la C1, ma non sempre le annate hanno lo stesso livello qualitativo. Concentrandoci di più sul nostro settore giovanile potremmo anche avere due squadre giovanili iscritte nelle stesse fasce d’età”.
L’anno scorso nacque l’accordo con la Pallacanestro Varese per collaborare a livello giovanile. Proseguirà?
“Sto aspettando di potermi incontrare con loro dato che anche la Pallacanestro Varese deve fare delle scelte. Sento dire in giro che non c’è più Franco Passera, ma Cecco Vescovi non mi ha detto nulla al riguardo. Noi siamo assolutamente disponibili a proseguire la collaborazione, basta incontrarsi a un tavolo e migliorare quelle cose che solo l’esperienza di questo primo anno ci ha fatto capire”.
Permettete, in chiusura, un personale in bocca al lupo ad Alberto Zambelli per il suo futuro professionale e un ringraziamento visto che in questi dieci anni è stato sempre disponibile e presente.
Matteo Gallo