In attesa dell’ufficialità di Pavoletti, che è attesa per stasera o, al massimo, domani, oggi è stato il primo giorno di scuola per Saša Bjelanovi?, attaccante classe ’79 firmato ieri dal Varese che andrà a rinforzare il reparto offensivo biancorosso.
“Varese è stata fin da subito la mia prima scelta -confida il croato che il prossimo anno indosserà la maglia numero 11– Avevo tra le mani diverse proposte, ma alla fine quella biancorossa era l’unica che effettivamente mi interessava e mi entusiasmava. Non è stata una questione economica, semmai una volontà da parte mia di tornare a giocare in una squadra ambiziosa ed organizzata che negli ultimi anni ha saputo imporsi anche nei confronti di squadre, sulla carta, più blasonate”.
Un conto in sospeso forse, “dal momento in cui il mio arrivo doveva avvenire già la scorsa stagione; purtroppo, però, la trattativa era stata avviata nelle ultime ore di mercato e di conseguenza non abbiamo fatto in tempo ad accordarci”.
“Conosco molto bene la Serie B -prosegue- Quest’anno le squadre medio-alte si sono rinforzate; parlo ad esempio di Bari, Brescia o Ternana. Ma anche le neopromosse si sono rese protagoniste di un mercato di assoluto livello. Il che renderà il campionato più difficile ed esigente di quanto già non fosse prima“.
Le tue sono caratteristiche uniche che non si trovano nella squadra. “Mi sono sempre messo a disposizione dei  miei compagni e dell’allenatore e continuerò anche quest’anno. Da attaccante mi piacerebbe chiaramente stare fermo ed aspettare la palla buona; però so mettere i bisogni della squadra davanti a quelli che sono i miei obiettivi personali. Che comunque rimangono importanti. Quando ho giocato con continuità, ho sempre raggiunto la doppia cifra; spero di riuscire a raggiungerla anche quest’anno, anche se prima devo mettermi in forma”.
Ma soprattutto trovare la giusta sintonia con la squadra nuova: “Credo che non avrò problemi. Il Varese è un ottimo mix di giovani promettenti e giocatori esperti che, ne sono sicuro, riuscirà ad imporsi a fine stagione. Devo ancora avere modo di conoscere bene i nuovi compagni; oltre a Ferreira Pinto, con il quale ho giocato all’Atalanta, non conosco nessuno se non di nome. Sottili poco esperto? Ci sono tanti mister che, pur arrivando da categorie inferiori, hanno fatto bene. Se un allenatore è bravo è bravo in tutte le categorie. L’esperienza poi arriverà strada facendo. Io sono convinto che ci toglieremo moltissime soddisfazioni”.

Marco Gandini