VERONA . “Abbiamo perso, ma non ci sentiamo sconfitti” queste le parole di Castori a fine partita. “Il Verona ha mostrato la sua qualità con giocate tutte di prima, noi siamo cresciuti nel secondo tempo. È una nostra caratteristica –continua il tecnico del Varese – quella di crescere sempre come pressione con il passare dei minuti. Abbiamo onorato l’impegno cercando di fare il massimo secondo le nostre potenzialità. Non ho mai creduto che il Verona fosse in crisi, ha grandi giocatori. Basta pensare a Jorginho che è il giocatore più forte di questa categoria, in fase di non possesso Juan Antonio si è sacrificato molto per tenerlo d’occhio. Il primo gol è nato su palla inattiva, poi abbiamo creato tanto arrivando davanti al portiere con Ferreira Pinto che poi ha sbagliato e con Ebagua in cui c’è stato il miracolo di Rafael. Il pareggio ci poteva stare, il loro portiere è un vero punto di forza. Poi quando non fai gol è ovvio che puoi subire”.
“Potevamo fare di più nel primo tempo, siamo partiti troppo timidi – l’autocritica di Ebagua -. Noi non dobbiamo pensare al fattore campo, dobbiamo giocare sempre come stessimo in casa”.
“Nel secondo tempo ci hanno castigato nell’unica occasione – dice Loris Damonte -. Nella ripresa abbiamo cercato di tutto per pareggiare. Nel primo tempo sono stati bravi loro a tenere il pallone e a giocarlo. Risultato a parte, non usciamo ridimensionati da questa sconfitta, anzi. La punizione a due? Ho toccato il pallone, poi c’è stato un batti e ribatti”. Il tecnico Castori ha dato la svolta nella ripresa con i cambi: uno di questi è stato l’ingresso di Martinetti. “Ho avuto problemi in ginocchio e mi sono allenato bene solo in quest’ultima settimana. Il mister può contare su di me”. Sulla sconfitta commenta: “Facciamo tesoro del risultato perché non in tutte le partite puoi entrare in campo e dominare perché il campionato è lungo e gli impegni sono tanti. Adesso pensiamo a far bene contro il Cesena martedì”.

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Elisa Cascioli