Non c’è mai pace per il Varese. Proprio nel momento in cui sembrava che il club avesse trovato una sorta di equilibrio, con la nuova presidenza, la conferma del direttore sportivo e l’annuncio del nuovo allenatore, sono piombate notizie negative, quella del caso Martinetti e quella delle partite sospette del Catania.
Ieri sono piovuti deferimenti sul club e sugli ex biancorossi, compresi lo stesso Martinetti, l’ex tecnico Castori, l’accompagnatore Frontini e appunto Rosati e Montemurro, all’epoca dei fatti presidente e amministratore delegato. In breve: Martinetti ha giocato tre partite (due di campionato e un’amichevole, tra l’altro non autorizzata) senza idoneità all’attività sportiva. Lo stesso giocatore ha fatto causa al Varese ritenendolo responsabile del suo grave infortunio al ginocchio che gli avrebbe compromesso la carriera. La sentenza è attesa per il primo luglio e la cifra richiesta da Martinetti sfiora addirittura il milione di euro.
“L’infortunio se lo tirava dietro da diversi anni – precisa il direttore generale D’Aniello -. Durante il ritiro invernale aveva recuperato, Ci sitamo difendendo da quasi un anno. Siamo tranquilli perché abbiamo adottato tutte le tutele del caso. Il giocatore non è mai stato costretto a giocare. Se ha giocato è perché se lo sentiva. Ha giocato con la sua volontà e col Brescia ha anche fatto gol. Punizioni? Le pene sono ampie, dalla piccola ammenda a retrocessioni nei dilettanti. Presumo in un’ammenda. Sulla giustizia civile stiamo trovando un accordo conciliativo extragiudiziario. L’assicurazione cera, la mancata copertura è del certificato assicurativo”.
Come se non bastasse, stanotte è scoppiata una vera e propria bufera al Catania, club accusato di aver comprato 6 partite nell’ultimo campionato per salvarsi, tra cui anche Varese-Catania. Nell’inchiesta pare che non siano coinvolte e indagate altre persone, tra cui Riccardo Fiamozzi, o società sportive. Anche il Varese? Fece clamore, in occasione della partita Varese-Catania dello scorso 2 aprile, la sospensione delle quote per le troppe scommesse sulla vittoria degli isolani. La Curva Nord del Franco Ossola protestò ferocemente contro i giocatori esponendo diversi striscioni con scritto ‘Venduti’. Dal canto suo, il Varese denunciò in anticipo alla procura l’anomalia.
“Rinnoveremo l’accordo con la Federbet – annuncia D’Aniello -. Martedì ci arrivò segnalazione di flussi anomali di scommesse, a quel punto siamo intervenuti secondo protocollo denunciando alla Procura Federale prima che la partita ci giocasse. Abbiamo anche radunato calciatori e staff invitandoli ad avere un comportamento idoneo. La nostra autodenuncia è una tutela, non un accusa dei nostri tesserati per i quali metterei la mano sul fuoco. Lo scopo è di non avere conseguenza, escludo un coinvolgimento oggettivo della società. Prima e dopo la partita hanno interrogato gicatori, allenatore, team manager e anche me – spiega D’Aniello -. Aspettiamo e spero di aver adottato tutte le misure sufficienti. Ci difenderemo con l’avvocato Cesare De Cintio se ce ne sarà bisogno”.
Capitolo ripescaggio. Dopo il fallimento del Parma, anche il Catania rischia di non far parte del prossimo campionato di Serie B. Il Varese sarebbe attrezzato per chiedere il ripescaggio? “Il caso Vicenza insiegan – risponde D’Aniello -. La volontà è di partire a fare spenti cercando di intervenire sui debiti. Ma è chiaro che non è che diciamo no se ci fosse la possibilità di tornare in B. In ogni caso i termini sono lunghi. E’ prematuro parlarne adesso”.
Elisa Cascioli