Riguardi, più e più volte, il filmato relativo agli ultimi istanti della partita giocata e vinta contro Brindisi. La telecamera si sofferma sul volto di ghiaccio e sull’espressione quasi annoiata di Kangur. Il viso dell’estone sembra voler dire: “Ma cos’è tutto ‘sto casino? In fondo, che sarà mai? Ho infilato solo un triplone. Normale, nooo?”
Poi, il video si sofferma, a lungo, sul volto e sul linguaggio del corpo di Cristian Eyenga e lì forse, anzi, certamente, cogli un’altra verità perché l’ala di Varese, mani fra i capelli, faccia stupita se ce n’è una al mondo, lancia un chiaro messaggio: “Che cu… ore abbiamo avuto anche stasera!”
“Diciamo che sul quel tiro siamo abbastanza fortunati anche perché in quel momento – ricorda Eyenga – avevamo praticamente perso la palla. Poi Kangur, il “fantastico” Kangur, ha tirato fuori dal cilindro un’altra sorpresa che ci ha rimessi sui binari di una partita che sembrava ormai persa. Da lì in avanti però siamo stati bravissimi e aiutati dalla scarica adrenalinica, che evidentemente ha rianimato solo noi, abbiamo portato a casa un match che, più di Brindisi, abbiamo avuto voglia di vincere”.

Pensavi che la gara contro l’Enel potesse essere così difficoltosa?
“Sì, lo sapevo io e lo sapevamo un po’ tutti perché Brindisi ha talento tecnico e fisico e gioca una pallacanestro difficile da contenere. Noi però, è giusto ammetterlo, nel primo tempo non siamo stati esattamente intensi e, comunque, abbiamo giocato una gara buona e concentrata solo a tratti: vedi i troppi errori ai tiri liberi oppure, specialmente nel primo tempo, percentuali al tiro scadenti. Detto questo, vedo sempre le cose in modo positivo ed è bello sottolineare la compattezza del gruppo anche nei momenti più duri: tutti si sono dati da fare per aiutare, produrre qualcosa di buono e nessuno ha mollato. Certo, siamo solo alle prime partite che contano per la classifica e, come comprensibile, dobbiamo migliorare in tanti aspetti del gioco, ma la solidità di carattere di Varese è un fatto certo, sicuro. Questa squadra non molla mai…”.

Hai giocato una partita di grande intensità mentale e fisica e ricca di animosità. Forse, qualche conto in sospeso con Meo?
“No, nel modo più assoluto anche perché con coach Sacchetti a Sassari mi sono trovato benissimo e, dico sul serio, da giocatore non puoi non voler bene a Meo. Lui è un grande allenatore che, sul parquet, cerca di creare le migliori condizioni per ogni giocatore ma, di più, è soprattutto una persona straordinaria dal punto di vista umano. Quindi, nessuna rivincita personale anche perché a Sassari, per il suo allontanamento, abbiamo sofferto un po’ tutti. In realtà, la mia intenzione era solo quella di giocare bene per Varese e cercare in tutti i modi una delle situazioni di vantaggio che avevamo nella partita. Spero di esserci riuscito…”.

Numeri, ovvero punti, valutazione plus/minus dicono di sì e, adesso, è già ora di voltare pagina: questa sera sarete impegnati in Champions…
“Ci attende una gara sicuramente durissima e difficile da decifrare contro un’avversaria esperta, abituata al clima delle competizioni europee e capace di giocare un basket molto tattico. Dovremo alzare il livello di concentrazione mentale ed essere pronti ad una battaglia fisica perché in Coppa, se possibile, si gioca una pallacanestro con molti più contatti. Però, il battesimo contro i francesi è stato utile per farci capire il clima e – conclude Cris -, da qui in poi scenderemo in campo già preparati”.

Massimo Turconi