Si espone, ci mette la faccia, si sfoga. La situazione che sta vivendo Giuliano Melosi, condottiero del Varese che ha letteralmente ammazzato il campionato, non è delle più semplici. A inizio anno gli è stato chiesto di vincere il campionato, la sua squadra ci è praticamente riuscita nel giro di mezza stagione e la Serie D l’ha festeggiata con un mese d’anticipo. Ottimo per guardare il futuro con tranquillità, perfetto per pianificare il domani, utile a porre subito le basi per l’anno prossimo; macché. La società preferisce aspettare e la sua riconferma non è ancora arrivata. Questo temporeggiare ha fatto sì che si ipotizzasse un cambio in panchina per l’anno prossimo, cambio che la società non ha smentito precisando comunque che si siederà al tavolo con l’allenatore solo a fine campionato.

Una scelta compresa dal tecnico, ma fino ad un certo punto. “A me va bene tutto – dice -, ma pretenderei un po’ più di chiarezza. La mia volontà è quella di restare, ma ovviamente non dipende solo da me. Sarà la società a fare le sue scelte. Io dico solo che i numeri parlano chiaro. Sui giornali ho letto che non ho fatto giocare i giovani come invece mi avrebbe richiesto la dirigenza. Una bugia: punto primo perché nessuno mi ha detto nulla su chi fare o non far giocare; l’unico è stato La Marca che ho comunque schierato perché se l’è meritato e non su richiesa; secondo perché mi sembra di averne valorizzati parecchi di giovani. Uno su tutti è Zazzi. Mi prendo tutti i meriti perché l’ho voluto a tutti i costi, insieme a Danilo Vago; ho creduto in lui e lo ritengo un patrimonio per il Varese. E’ la dimostrazione che lavoro per la società perché lo considero un capitale. Lo stesso discorso vale per Lercara; lui era già qui, faceva fatica a giocare in Primavera, io ho creduto in lui”.

Terminato il suo legittimo sfogo, è questo il suo commento sull’amichevole giocata con la Bustese: “Prima mezz’ora sottoritmo, magari è anche colpa del clima vacanziero che si è inevitabilmente creato; in Serie D è il ritmo che fa la differenza. I primi 20 minuti non mi sono piaciuti, poi la squadra ha cambiato atteggiamento finendo bene il primo tempo e dominando nel secondo. La Marca non ha giocato per problemi di stomaco che ha avuto anche Simonetto. Avrei voluto farlo giocare tutta la partita. Domenica a Tradate spero di far esordire Ferrara; è un esterno di centrcampo che ha ingranato bene la marcia e se lo merita”.

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Elisa Cascioli