Il derby tra Como e Varese si conferma tra quelli più cruenti per l’alta rivalità tra le tifoserie. Dopo i terribili scontri avvenuti all’interno dello stadio di Varese nella partita d’andata, che fecero sospendere la partita sino all’intervento delle forze dell’ordine ed ebbero come conseguenze daspo, gara a porte chiuse e multa alle società; oggi, nella gara di ritorno, si è verificata una vera e propria guerriglia urbana senza, per fortuna, conseguenze. I due gruppi organizzati, (300 i tifosi varesini) ci hanno provato, ma non sono riusciti a venire in contatto, nonostante questo però la città lariana, blindata per l’occasione, è stata teatro di tafferugli. Sassaiole, lancio di petardi e di lacrimogeni hanno caratterizzato i momenti prima e dopo il match in cui la tensione è arrivata alla stelle. Durante la partita invece non si sono verificati incidenti tra le tifoserie che hanno assistito alla partita non risparmiando sfottò e frecciatine. “Gli amici non si lasciano mai soli” la provocazione della Curva biancorossa ricordando l’unico comasco che nella gara d’andata scavalcò la recinzione andando incontro ai varesini.

I 300 tifosi del Varese (questo il numero dei biglietti a disposizione) sono stati fatti arrivare in treno sino a Grandate Nord, poi sono stati scortati a bordo dei bus al Sinigaglia dove nel frattempo c’erano i comasci ad aspettarli. Questi ultimi, attorno alle 13, si erano anche messi in marcia verso la tangenziale per poi essere fermati dagli agenti di polizia in tenuta antisommossa che hanno chiuso la strada.
Poco prima delle 14 il momento più critico; se da un lato i varesini sono riusciti in qualche modo a scendere prima dai bus e a “scappare” dal controllo delle forze dell’ordine, hanno anche lanciato un fumogeno all’interno dello stadio poi spendo dai vigili del fuoco; dall’altro lato i lariani hanno tentato di andare incontro agli avversari, ma le barriere hanno retto. Oltre agli insulti, sono anche volati fumogeni, bottiglie di vetro e sassi all’indirizzo degli agenti che sono intervenuti.

Il secondo round si è verificato all’uscita dal Sinigaglia, ma ha riguardato solo i sostenitori di casa. Gli ultras biancorossi sono stati fatti uscire dal settore ospiti alle 17 e sono stati caricati sui pullman e poi scortati alla stazione di Grandate; nel frattempo un gruppetto di comaschi ha cercato di sfondare un cordone di polizia che a quel punto è intervenuta lanciando lacrimogendi per farli disperdere. Il tutto è durato circa una ventina di minuti e il traffico, bloccato per quasi tutto il pomeriggio, ha avuto le sue ripercussioni.

Le misure di sicurezza adottate, chiusura del traffico e dispiegamento delle forze dell’ordine, non hanno evitato ciò che era prevedibile considerando, oltre ai precedenti, il fatto che i tifosi se le stavano promettendo da giorni anche pubblicamente sui social.

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Elisa Cascioli