E’ un mondo difficile. Di questi tempi ovunque. Ma a Livorno (quantomeno nel calcio) più che altrove. Andando per ordine. Ieri il Tribunale Federale ha inflitto ai labronici ulteriori 3 punti di penalizzazione portando a 8 la zavorra complessiva. La motivazione è sempre quella: ritardo nel pagamento degli stipendi. Nello specifico, quelli di giugno, luglio e agosto 2020 dovuti a diversi tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo. A compendio, incomodo di 3.500 euro e inibizione di 5 mesi per il presidente Giorgio Heller. Gli amaranto si ritrovano così sempre più desolatamente ultimi a meno 8 dalla Lucchese. Con 6 giornate da giocare la retrocessione diretta è ormai ben più che un’ipotesi di scuola.
In attesa delle esequie sportive, per sgradevole sillogismo, lunedì all’Ardenza si sono celebrati i funerali (in realtà, una forma di omaggio silenzioso, nelle foto) di Gigi Coda Guccini, esponente di spicco della Curva Nord del “Picchi” scomparso sabato all’età di 51 anni. Il rito laico (a cui ha presenziato anche l’ex bandiera livornese Igor Protti) non è passato inosservato alla Questura locale che ha avviato procedimenti nei confronti di 34 persone (in attesa dell’identificazione di un altro centinaio), per aver partecipato a “una manifestazione in aperto contrasto con le norme tese a tutelare la salute pubblica e a limitare la diffusione della pandemia da Covid-19”. In sostanza, mancato distanziamento e mascherine abbassate.
Stando a LivornoToday, la sinistra locale ne avrebbe fatto un caso politico. Con reazioni cangianti tra il vernacolare dell’ex candidato sindaco per Buongiorno Livorno Marco Bruciati (“Provvedimento inopportuno, fuori luogo e puro st***zo”), e il provocatorio del segretario del Partito Comunista ed ex colonna delle Brigate Autonome Livornese Lenny Bottai (“Il questore intende fare una rappresaglia su una tifoseria ed una famiglia che salutano un proprio caro?“). E’ un mondo difficile, è vita intensa: felicità a momenti e futuro incerto. A Livorno (quantomeno nel calcio) più che altrove.
Giovanni Castiglioni
