Arrivati al giro di boa di questo campionato LBA 2021-2022 è tempo di tracciare i primi bilanci stagionali e cercare di capire come si sta sviluppando la stagione della Openjobmetis Varese. Ultimi in campionato con 6 punti, frutto di 3 vittorie e 9 sconfitte in 12 gare disputate, i biancorossi si troveranno ad affrontare un 2022 pieno di insidie e in cui non sarà concesso sbagliare, pena la retrocessione.
Ecco allora i voti di questa prima metà di stagione, con le pagelle di fine primo quadrimestre della squadra. Ieri è stato il turno di play e ali, oggi quello di guardie e centri.
Guardie
Kell 7: Senza ombra di dubbio il migliore di questa prima parte di stagione in casa Openjobmetis. Arrivato con il compito di essere il playmaker titolare della squadra, nel corso dei mesi ha fatto capire come il suo ruolo fosse altro, ovvero quello di una guardia, prolifica, fisica ed atletica. Dal cambio di ruolo in poi Kell ha fatto una fortissima inversione di marcia, risultando il più decisivo dei suoi da un paio di mesi a questa parte. Nonostante ad inizio stagione un brutto infortunio ne abbia minato la preparazione e le prime uscite stagionali, il prodotto di St. Augustine non ha mai perso quella proverbiale calma che ha anche in campo, riuscendo a rialzarsi e riprendersi al meglio. Ad oggi è il miglior marcatore di Varese con 15.3 punti di media a partita, frutto di una grande completezza di gioco, tiro da fuori e penetrazioni, a cui abbina sacrificio e peso nel pitturato, sia offensivo che difensivo.
Beane 6.5: Determinante. Da lui e dalle sue giocate dipende molto delle sorti della OJM quest’anno. Unico giocatore nel roster dotato di quell’imprevedibilità letale ai fini del gioco biancorosso. Capace di accendersi da un momento all’altro, non è un caso che l’andamento di Varese sia direttamente proporzionale a quello della guardia USA. Dopo un inizio di stagione complicato, in cui Beane ha fatto fatica a carburare fisicamente, ora il numero 7 biancorosso sta mettendo in mostra tutte le sue qualità, sia a livello d’intensità difensiva sia di pericolosità offensiva, potendo colpire da due, da tre, in penetrazione e dando anche una grossa mano in fase di regia, ruolo che non gli appartiene.
Wilson 4: La più grande delusione di questo inizio di stagione. Arrivato come il giocatore catch and shoot della squadra non ha mai messo in luce le sue qualità balistiche e tecniche. Apparso fin dai primi giorni della sua esperienza varesina fin troppo timido, Wilson non ha saputo reggere il peso di un campionato ben più probante di quello austriaco o polacco. Il covid-19 ne ha minato ancor di più l’avventura, ma sta di fatto che il suo addio è stata una decisione che la società non ha potuto esimersi dal prendere.
Centri
Egbunu 5: Fa male doverlo ammettere, ma ha fallito nella sua missione. Il centro nigeriano quest’anno non ha saputo ripetere quanto di buono messo in mostra al suo arrivo lo scorso anno. Fin da principio si è trovato in grande difficoltà nello scacchiere tattico, soprattutto difensivo, di coach Vertemati, soffrendo moltissimo i tanti uno contro uno a cui è stato sottoposto in questi mesi e non riuscendo ad ergersi a baluardo della retroguardia biancorossa. Dalla sua ha l’attenuante di essersi trovato troppo spesso unico vero difensore del pitturato biancorosso, a causa del difficile ambientamento di Caruso. Nonostante gli ottimi numeri con cui ha concluso la sua esperienza varesina qualche giorno fa, 11 punti e 9 rimbalzi di media, Egbunu nel corso delle settimane è sembrato sempre più l’uomo forse sbagliato nel posto sbagliato. Sull’epilogo della sua avventura varesina pesa molto il mese pieno di covid-19 che lo ha tenuto fuori dai giochi ed in cui la squadra ha espresso la miglior immagine di sé. Non è sicuramente il centro di tutti i mali della Varese di quest’anno, anzi, però probabilmente ad oggi a Varese serve meno atletismo e più sostanza sotto il ferro.
Caruso sv: Che il 2022 gli porti tanta salute e soprattutto gli dia la possibilità di mettersi in mostra. Caruso in questo primo quadrimestre biancorosso è stato un vero e proprio oggetto misterioso. Arrivato con grande credenziali come uno dei migliori prospetti sulla piazza, il lungo ex Santa Clara University non ha mai dato prova del suo talento. All’inizio questo a causa dello scarso utilizzo di Vertemati, alla ricerca di una forma fisica da trovare e di un normale periodo d’ambientamento. Poi la rottura del dito della mano destra e lo stop di quasi due mesi ne hanno minato l’ingresso in squadra, togliendo una risorsa importante a Varese nella lotta nel pitturato. Varese ora non è certo l’ambiente migliore per un giovane per farsi le ossa con calma, ma tant’è che nel nuovo anno “Willy” dovrà essere bravo a mostrare già gran parte del suo potenziale per dare una grossa mano alla causa.
Alessandro Burin