Arrivati al giro di boa di questo campionato LBA 2021-2022, è tempo di tracciare i primi bilanci stagionali e cercare di capire come si sta sviluppando la stagione della Openjobmetis Varese. Ultimi in campionato con 6 punti, frutto di 3 vittorie e 9 sconfitte in 12 gare disputate, i biancorossi si troveranno ad affrontare un 2022 pieno di insidie e in cui il margine di errore sarà limitato, pena la retrocessione.
Ecco allora i voti di questa prima metà di annata, con le pagelle di fine primo quadrimestre della squadra. Oggi è il turno di play e ali, domani quello di guardie e centri.

Playmaker

Keene 6: Non potrebbe essere altrimenti. Appena arrivato, con il compito di contribuire in maniera fattuale alla creazione di un’identità di squadra oggi ancora assente, Keene ha avuto a disposizione solo due partite per mettere in luce le sue doti e qualità. Le prime due uscite contro Pesaro e Napoli sono state difficili per il playmaker di San Antonio. Contro i marchigiani, alla prima in maglia biancorossa, ha fatto molta fatica ad integrarsi nel contesto di gioco e a reggere il peso difensivo nella sfida contro Larson. Con Napoli il copione è più o meno stato lo stesso, contro una squadra molto fisica e atletica. Un bilancio apparentemente negativo che Keene ha salvato con la prova di Sassari dove, con i 33 punti messi a referto, è stato vero e proprio trascinatore della OJM, mettendo in luce quelle che sono le sue doti di grande tiratore e soprattutto di carisma e freddezza. In attesa di capire quale sarà il suo diretto compagno nell’asse play-pivot, è sicuramente un’arma pungente nello scacchiere di Vertemati.

De Nicolao 5,5: Prima parte di stagione complicata per il playmaker veneto, ancora lontano da quel giocatore di peso che lo scorso anno, nel girone di ritorno, aveva dato dimostrazione di tutte le sue qualità, guadagnandosi la riconferma in biancorosso. De Nick fino ad oggi, limitato anche da un minutaggio non certo tra i più alti, non è ancora riuscito ad entrare a pieno nel nuovo scacchiere tattico della OJM. Apparso molto timido palla in mano nelle prime uscite stagionali, nelle ultime partite sta dimostrando maggior feeling con il parquet. Una crescita dovuta anche ai miglioramenti difensivi, per un giocatore che fa della sua prima arma la difesa e che ha dovuto cercare di districarsi nella confusione che regna nella metà campo difensiva da inizio stagione.

Amato 5,5: Buttato nella mischia per necessità dopo l’infortunio di Kell, Amato in pochi mesi in maglia biancorossa ha cercato di mettere sul parquet tutte le proprie qualità e la propria voglia di riscatto. La serie A si è dimostrata ancora troppo per lui, ma resta comunque il fatto che in campo ha cercato di dare un minimo di ordine in un momento in cui i biancorossi mancavano di idee e regia. Arrivato fino a scalzare De Nicolao nelle gerarchie di Vertemati, si porterà con sé tanto di questa esperienza, per quanto breve comunque molto intensa.

Ali

Gentile 6,5: I numeri sono dalla sua parte, forse solo quelli, ma tant’è che in un momento così difficile per tutta Varese qualcosa vorranno pur dire. Gentile è stato preso per essere il faro di questa squadra ed il leader tecnico e caratteriale della nuova Openjobmetis Varese nel corso dei prossimi anni. Un acquisto pesante e che si porta con sé tutti i dubbi del caso. L’ala campana in questi primi mesi nella Città Giardino ha alternato grandi up a qualche down, il più fragoroso quello della sconfitta interna contro Napoli, culminato con l’espulsione del terzo quarto. Nonostante il caos tattico regnante ad oggi tra i biancorossi, Gentile viaggia ad una media di 14 punti e 4 rimbalzi ed ha impresso il suo marchio decisivo nelle tre vittorie stagionali. E’ normale che tutta la piazza da lui si aspetti sempre più ed un salto ulteriore a livello mentale, però è altrettanto vero che è giocatore da cui dipendono molto delle sorti di Varese, come ha già ampiamente dimostrato. Condizionante al massimo, se Varese si salverà sarà dipeso dalle sue giocate.

Sorokas 5,5: Troppo poco un solo mese passato da protagonista per guadagnarsi la sufficienza. Il lungo lituano ad oggi continua ad essere un rebus per Varese. Le doti e le qualità sono indiscusse, così come l’intelligenza tattica di un ragazzo capace di stare sempre al suo posto e di farsi trovare sempre pronto alla chiamata. In questi primi mesi ha vissuto con grande difficoltà il ruolo comprimario affidatogli da coach Vertemati, non riuscendo quasi mai a trovare ritmo e continuità di rendimento. Solo durante la grande emergenza varesina di novembre, coincisa con la mancanza di Egbunu, Sorokas ha messo in mostra il suo vero valore, risultando decisivo nelle vittorie con Trieste e Tortona ma tornando poi, dopo la pausa delle nazionali, ad occupare quel ruolo di anonimato che pareva aver abbandonato del tutto. Chissà che l’addio di Egbunu non gli apra la strada di una nuova fioritura in questa seconda parte di stagione, cosa di cui Varese ha bisogno.

Jones 6: In un modo o nell’altro, riesce sempre a risultare tra i più performanti di Varese in questa stagione. Nonostante spesso e volentieri sia confusionario palla in mano, Jalen ha il grande merito di essere sempre all’interno dell’azione, che si tratti essa di offensiva o difensiva. Grande spirito di abnegazione e sacrificio, unite ad un’indubbia qualità palla in mano, forse troppe volte offuscata dalla smania di fare, ne hanno segnato i primi mesi varesini. Jones è stato per rendimento probabilmente il più costante di questi mesi, mettendo in mostra i propri difetti così come i pregi di ala eclettica, capace di adattarsi anche al ruolo di 5 nel pitturato all’occorrenza. 14 punti di media e 5,5 rimbalzi sono numeri di tutto rispetto per un giocatore su cui Varese fa grande affidamento per il proprio destino.

Ferrero 6: Difficile chiedergli più di quanto fatto in questi primi mesi in campo e soprattutto fuori, a tessere le fila di uno spogliatoio complicato da tenere insieme in una tale situazione di classifica e psicologica. Ferrero sapeva fin dall’estate di avere un ruolo marginale in questa squadra ma nonostante tutto sta dimostrando tutta la propria professionalità e soprattutto sta cercando di assumere al meglio quel ruolo di prezioso jolly che gli è stato affidato.

Alessandro Burin

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