In claris non fit interpretatio. Cioè, secondo i latini (e per chi non avesse fatto il Classico), “Nelle questioni chiare non si fa luogo ad interpretazione”. Chissà cosa ne penserà al riguardo il neo Giudice Sportivo di Lega Pro Stefano Palazzi (sì, quello Stefano Palazzi, il Procuratore Federale di Calciopoli) che nel pomeriggio prenderà in esame il ricorso della FeralpiSalò in merito al Boffelli Gate.
Sul piatto (e nei desideri gardesani), il possibile 3-0 a tavolino che ribalterebbe lo 0-1 maturato al “Turina. Della serie, una notevole beffa nascosta nelle pieghe di una norma chiara nell’espressione ma non (appunto) nell’interpretazione.
Nelle more, incombe il campionato con il battesimo biancoblu affidato allo scivolosissimo incrocio con l’AlbinoLeffe (domenica ore 17.30, stadio “Speroni”). Avvio in salita, insomma. Per entrambe, s’intende.           

Il buon giorno si vede dall’Albino. Quanto conti davvero fare bene alla prima giornata è argomento che attiene più a cabala e scaramanzia che all’ambito tecnico. Ciò premesso, il boost estivo di fiducia acquisito dalla Pro Patria giustifica il progressivo aumento della salivazione nella marcia di avvicinamento del match di domenica. Aspettando la chiacchierata via Zoom di domani con Luca Prina, tutto porta verso la conferma dell’undici vincente (con l’asterisco) in Coppa. Al netto del possibile rientro in fascia di Pizzul e Vezzoni con il triestino che potrebbe a sinistra dal 1’. Sensazioni da suffragare nella rifinitura della vigilia.          

Start small think big. Salvo ognuno, un precampionato in taglia media (sconfitta con la Triestina e pareggi con Piacenza, Virtus Entella e Real Calepina). Ma quando contava (in Coppa), l’AlbinoLeffe ha ripreso il filo (2-1 sul Lecco). Insomma, seriani ancora strettamente imparentati con quelli che nella semifinale playoff di giugno hanno messo discreta strizza alla poi promossa Alessandria. Un club dalle chiare ambizioni destinate ad occhieggiare alla B già frequentata per un decennio tra il 2003 e il 2012. Ai tempi (anche) di Turotti e Colombo per dare l’idea. Al di là degli interpreti, filosofia precisa e oroscopo da prima intrusa tra le 5/6 favorite del girone. Nel successo di domenica sui blucelesti (2-1 in rimonta griffato Iocolano, Cori e Tomaselli), Michele Marcolini ha schierato il proverbiale 3-5-2 ibridocon Pagno tra i pali; Borghini, Saltarelli, e Riva in difesa; Gusu, Nichetti, Genevier, Giorgione e Tomaselli in mediana; Cori e Galeandro davanti.  

Stadio avanzato. Per il momento è ancora di stanza al “Città di Gorgonzola”, ma a breve (ragionevolmente già dall’autunno), la Celeste traslocherà all’AlbinoLeffe Stadium di Zanica. Struttura eretta nelle pertinenze dell’attuale centro di allenamento ed accompagnato dalle solite beghe locali sulla necessità dell’opera. Impianto a misura (1.800 posti moltiplicabili a 5.500 in caso di Serie Cadetta), la nuova casa degli orobici rappresenta l’ideale benchmark della categoria. Secondo un pionierismo edilizio che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrebbe ulteriormente incoraggiare. Almeno questo è l’auspicio.     

Te gusta la Gauzolino. Si riparte e riciccia la matricola arbitrale. Subito un primo anno con designazione ricaduta su Simone Gauzolino di Torino (Marco Pilleri di Cagliari e Nicola Morea di Molfetta gli assistenti, Francesco Luciani di Roma 1 il quarto ufficiale). Il fischietto piemontese è un programmatore informatico fresco di esordio nella CAN di Lega Pro nell’1-0 di domenica in Coppa tra Virtus Entella e Fiorenzuola. Match deciso da un rigore secondo specialità della casa (la stagione passata in D 11 penalty in 18 gare). 

Toh! Chi si rivede! La prima stagionale vedrà visita e firma al Wall of Fame del Pro Patria Museum di Gioacchino Jo Vallacchi, capitano tigrotto nella suo quadriennio a Busto tra il ’76 e l’80 (134 presenze e 3 reti).                                 

Giovanni Castiglioni

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