Giornata di presentazioni in casa Pallacanestro Varese, con i biancorossi che, nella sede dello sponsor Novello, a Oggiona Santo Stefano, hanno dato il benvenuto a Tariq Owens.
Primo nella lista dei nuovi arrivi, primo ad essere presentato dalla società e a far così ufficialmente il suo ingresso nel mondo biancorosso.

Un mondo da cui starà fuori, quanto meno per quello che riguarda il basket giocato, ancora per un po’ di tempo, vista la lesione di primo grado del muscolo adduttore lungo di destra, rimediata una settimana fa e che lo terrà per qualche tempo ancora lontano dal parquet dell’Enerxenia Arena.

Intanto però, la presentazione del lungo USA è avvenuta in pompa magna, visto che al suo fianco al tavolo della conferenza hanno presenziato non solo il GM Michael Arcieri, come consuetudine vuole in queste occasioni, ma anche coach Matt Brase.

Proprio Arcieri ha deciso di aprire così la presentazione: “Siamo felicissimi di dare il benvenuto oggi a Tariq. E’ un lungo che ben si adatta al nostro stile di gioco. E’ un giocatore molto aperto, che ama stare in gruppo, pensate che è già diventato il Dj della nostra squadra. L’infortunio che lo ha colpito migliora sempre più e tra qualche giorno rientrerà in gruppo“.

Gruppo guidato da coach Matt Brase che, in pieno stile NBA, dà il benvenuto ufficiale ad Owens: “Condivido il pensiero di Mike su Tariq: è un giocatore che ci darà una grande mano, è un profilo che abbiamo voluto fortemente per questo nuovo progetto. E’ un giocatore molto alto che ben può proteggere il ferro in difesa ma anche in attacco ci darà una grande mano grazie alla sua agilità, con cui potrà correre spesso in contropiede“.

Sono felicissimo di essere qui, per me è un grande onore far parte della Pallacanestro Vareseesordisce Owens. Ringrazio sia il club che il coach per avermi voluto qui. E’ bellissimo vedere come il gruppo sta crescendo e si sta formando. Lavoriamo molto ma allo stesso tempo ci divertiamo ed è una cosa bellissima. Per me questa è un’esperienza che va al di là del campo e che sarà importantissima anche per il mio bagaglio culturale. In questo senso, sto già sperimentando la bontà della cucina italiana, sto provando tanti tipi di pasta diversi e devo dire che la carbonara è la mia preferita“.

Per Owens questa a Varese sarà la prima avventura oltreoceano: “Sarà un’esperienza in cui dovrò imparare tantissimo. Ho sentito parlare molto del livello del basket europeo, del modo in cui si gioca e dell’equilibrio che regna qui. Sono pronto e cercherò di migliorare giorno dopo giorno“.

Livello del basket europeo che molto punta sulla fisicità, caratteristica che Owens dovrà riuscire a contrastare, in un percorso non semplice dopo un anno di stop completo dalle attività: “Venendo da un infortunio come il mio la cosa importante è programmare gradualmente la ripresa, senza forzare troppo. Dal punto di vista tattico e tecnico sto guardando molti filmati per cercare di farmi trovare pronto al livello di gioco e fisicità che troverò in campo. Sono uno a cui piace molto giocare in difesa però è chiaro che ogni partita sarà a sè e sarà impostata in base all’avversario“.

Owens che arriva a Varese dopo essere stato davvero ad un passo da Trieste e che in maglia biancorossa decide di riprendere il numero 41, che aveva avuto già nell’esperienza a Phoneix: “Nella mia scelta le telefonate con il GM e con l’allenatore sono state decisive. Non sempre nello sport viene tenuto conto anche del lato umano quando si fa un offerta ad un giocatore, mentre Varese ha fatto questo e mi ha sorpreso. Ho scelto il numero 41 perché un coach in Texas mi ha detto che la forza mentale è 4 volte più forte di quella fisica (1). Avere la forza di superare qualsiasi sfida è un messaggio che ho sentito molto intrinsecamente, specialmente dopo l’infortunio avuto e per questo ho voluto che fosse questo numero ad accompagnarmi in questa grande avventura. Sono fortemente concentrato su quest’annata e non voglio pensare a cosa farò l’anno prossimo. So quanto è importante per me Varese e non vedo l’ora di scoprire il calore del pubblico di Masnago, che mi hanno detto essere unico“.

Pubblico di Masnago che non vede l’ora di potersi infuocare grazie alle giocate dell’asse play-pivot Owens – Ross, con cui Tariq ha già fatto una conoscenza approfondita: “Colbey ho avuto la fortuna di conoscerlo già bene quest’estate quando a New York ci siamo allenati insieme. E’ un ragazzo molto simile a me per mentalità e spirito. E’ un grandissimo passatore e sono convinto che insieme potremo fare grandi cose. Al di là di noi due però è la squadra che davvero mi sta impressionando per qualità e forza e sono sicuro che potremo fare grandi cose quest’anno“.

Alessandro Burin
Foto Angelo Puricelli (Agenzia Blitz)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui