Ridiamo per non piangere“. La battuta di un supporter varesino al termine del match che ha visto il Città di Varese perdere lo scontro diretto a Breno (tredicesima sconfitta in campionato) la dice lunga sull’umore di una tifoseria ferita, tradita da quei colori biancorossi che però, a prescindere da tutto, continuano ad essere amati e venerati. Umorismo nero che, per certi versi, si respira anche online sui social, letteralmente impazziti, dopo una prestazione nettamente al di sotto delle aspettative.

La contestazione dopo il triplice fischio era rivolta in particolar modo verso il presidente Amirante e mister De Paola, ma anche qualche giocatore non è stato esentato dalle critiche. Antonio Milano fa nomi e cognomi: “Evidentemente ai Sig. Moleri, Mecca, Ferrario e Rossini non interessa la nostra opinione. Sono scelte di campo anche queste. O con noi o contro di noi“. Gruppo squadra comunque difeso in larga parte, con Patrizia Fava che scrive: “Voi ragazzi vi siete comportati in modo educato e da veri sportivi. Complimenti a voi nonostante avete perso“.

Le parole più gettonate dalla tifoseria sono “umiliante” e “desolante”, mentre Enrico Bellorini è lapidario nel commentare le parole di De Paola riportate da Pastore: “Non è una stagione sfortunata, è una stagione squallida“. Leo Rossoni si rammarica: “Fa male vedere una nave alla deriva, senza un comandante, un timoniere e l’equipaggio impaurito e impotente in balia delle onde della retrocessione“.

Squadra costruita per vincere… – ricorda Fabrizio Mentasti se riusciamo a restare in D è un miracolo“. Al che, Stefano Malara commenta: “Umiliante… non ci sono altre parole“. Maurizio Cucina dà la sua ricetta: “Mandate via tutti… rifondare tutto da capo“. Luca Papotti è un fiume in piena: prima si rivolge alla società (“Ma la colpa era di Disabato, Premoli, Piraccini e Mapelli, vero?“), poi al mister (“Tanto ci sono ancora dieci partite, vero De Paola?“). Proprio il tecnico, inevitabilmente, è nell’occhio del ciclone a maggior ragione dopo le dichiarazioni pre-partita. Il commento (“Domani non si deciderà nulla“) era orientato a togliere un minimo di pressione alla squadra ma, alla luce del risultato, ha avuto un effetto boomerang scatenando l’ira dei tifosi che pretendono invece la bava alla bocca in ogni sfida. “Zero tiri in porta… contro una squadra scarsa – tuona Roberto Ferrario commentando ancora il discorso di De Paola alla squadra in mezzo al campo –. Prestazione… sono scesi in campo. Da domenica incontreremo squadre alla nostra portata?“.

Alla rabbia si affianca quell’ironia nera di cui sopra con Alessandro Bodini che scrive: “Non mollare mister! Peggio di così si può fare!“. Stessa corrente di pensiero di Alessandro Lazzari che, in ogni caso, non perde occasione per ribadire la fede nei colori biancorossi: “De Paola resisti!!! Non dare retta a tutti questi gufi! Puoi fare anche peggio di quello che hai fatto finora… dai tieni duro! Vogliamo vedere cosa c’è sotto il fondo del barile! Comunque forza Varese!“.

È veramente desolante, umiliante constatare come sono ridotte la squadra e la società per le quali tifi fin da bambino. E il guaio che oltre a non vedere una fine, non si capisce cosa può aspettarci di peggio ancora“. L’analisi di Fabrizio Penati non sembra lasciar intravedere un minimo di sereno all’orizzonte per il Città di Varese, ma è ancor peggio il commento di Angelo Agnesetti: “Che desolazione per una città come Varese. Mai così in basso. Se domenica prossima c’è ancora in panchina De Paola straccio l’abbonamento“.

La volontà dei tifosi è chiara ormai da tempo e il punto di non ritorno nel rapporto con mister De Paola è stato superato ormai da un bel pezzo. La testa del mister non è l’unica che i supporter biancorossi pretendono, certo, ma al momento la società sembra intenzionata a proseguire su questa linea sperando in una salvezza che appare sempre più lontana. I tifosi sperano a loro volta: criticando, senza dubbio, ma restando sempre al fianco di quei colori che non possono non essere amati.

Matteo Carraro

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