In occasione degli eventi che vedranno protagoniste le città di Busto Arsizio e di Varese, la 102° Tre Valli Varesine UCI ProSeries e la 3° Tre Valli Varesine Women’s Race e-work, la Società Ciclistica Alfredo Binda in collaborazione con l’Associazione Tre Valli Varesine ha allestito, presso il Museo del Tessile di Busto Arsizio, una mostra di fotografie, immagini storiche e giornali d’epoca per ripercorrere la storia della Tre Valli Varesine, patrimonio storico e culturale del Varesotto che si ripete dal 1919.
La mostra è stata inaugurata sabato 23 settembre e resterà aperta fino a martedì 3 ottobre. L’esposizione, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Busto Arsizio, fa parte del ricco calendario di eventi per Busto Arsizio Città Europea dello Sport 2023. Sarà possibile visitare l’esposizione da martedì a giovedì dalle 14.30 alle 18.00, il sabato dalle 14.30 alle 18.30 e la domenica dalle 15.00 alle 18.30. L’ingresso è libero. La mostra si affianca a quella inaugurata lo scorso 16 settembre a Magreglio (CO) nella splendida cornice del Museo del Ciclismo del Ghisallo, che resterà aperta fino al prossimo 1° novembre.
CENNI STORICI SULLA TRE VALLI VARESINE
La Tre Valli Varesine deve il suo nome al luogo in cui viene disputata e prende il nome dalle tre valli che solitamente vengono attraversate: la Valcuvia, la Valganna e la Valceresio. La gara maschile, a dispetto di quella femminile che quest’anno vedrà la sua terza edizione, gode di una tradizione molto lunga e fin dalle sue prime edizioni è un evento imperdibile non solo dagli atleti varesini che avevano l’opportunità di misurarsi con i migliori corridori della propria epoca, ma da tutto il movimento ciclistico. Per questo motivo la Società Ciclistica Alfredo Binda ha pensato di ripercorrerne la storia grazie ai reperti fotografici e i giornali d’epoca che hanno da sempre sostenuto e promosso l’evento, nato nel 1919 grazie Sport Club Varesino e che dal 1929 si svolge sotto l’egida della Società Ciclistica Alfredo Binda. La Tre Valli Varesine è un appuntamento internazionale di altissimo livello agonistico che, nelle sue 101 edizioni, ha visto partecipare i più forti corridori di sempre, da Domenico Piemontesi e Gino Bartali a Fausto Coppi, Gianni Motta, Felice Gimondi, Giuseppe Saronni, Francesco Moser, Eddy Merckx e più di recente Vincenzo Nibali, Philippe Gilbert, Sonny Colbrelli, Thibaut Pinot, Alejandro Valverde e Tadej Poga?ar. Dall’archivio del quotidiano storico di Varese Cronaca Prealpina è stato possibile ripercorrere almeno una parte della prestigiosa storia di cui gode la Tre Valli Varesine, come la descrizione del percorso che di anno in anno veniva proposto, i vincitori, i grandi nomi che presero parte alla corsa e alcune vicende interessanti che vengono di seguito presentate, con la consapevolezza che varrebbe la pena fare una descrizione ancor più approfondita e dettagliata.
Nell’albo d’oro della competizione figurano cinque corridori varesini: Battista Visconti (1928) nato ad Orino, Albino Binda (1930) di Cittiglio, Severino Canavesi (1934) di Gorla Maggiore, Giuseppe Fezzardi (1962) e Stefano Garzelli (2005 – 2006). La prima edizione della Tre Valli Varesine si disputò il 22 giugno 1919, con partenza da Varese in via Luigi Sacco e arrivo in viale Valganna. I ventisei partenti dovevano percorrere 99 km passando per Cittiglio, Cuvio, Rancio Valcuvia, affrontare il famigerato Sass Merèe e spostarsi in località Brinzio percorrendo diversi chilometri di salita, poi Fogliaro, di nuovo Varese, Arcisate, Porto Ceresio costeggiando il lago di Lugano, Brusimpiano, si passava poi per Lavena Ponte Tresa dove i corridori affrontavano la salita più impegnativa della giornata per arrivare a Marchirolo e ritornare verso Varese. Il vincitore fra i dilettanti della prima edizione fu Pietro Bestetti, corridore milanese che vestiva la maglia dello Sport Club Genova. Egli concluse la gara in 3 ore e due minuti, ad una media di 32,8 km/h, numeri considerevoli se si pensa agli strumenti di cui avevano a disposizione i corridori di allora, niente di paragonabile alla tecnologia e ai sofisticati mezzi di cui godono i corridori di oggi. L’atleta nativo di Pioltello vinse tra i dilettanti anche i Campionati italiani di ciclismo su strada nel 1920 e tra i professionisti si aggiudicò la Coppa Cavaciocchi nel 1922, il Giro del Lemano nel 1923 e il Campionato italiano nella categoria professionisti juniores nel 1923 e nel 1924. Inoltre vinse due tappe al Giro d’Italia, a cui prese parte sette volte, a Pisa nel 1925 e a Udine nel 1926. Alla vigilia della prima edizione della Tre Valli Varesine sul quotidiano Cronaca Prealpina, sotto la firma di Umberto Bagaini, si leggevano i nomi dei partecipanti, tra cui spiccavano quello dei dilettanti Luigi Rusconi (U.S. Milanese), Pietro Corini (C.S. Varesino), Giuseppe Ozeni (U.C.M. Milano) e Dario Balboni (S.C.G. Milano). Dalla 3° edizione della Tre Valli Varesine, che si svolse il 5 giugno 1921, il percorso incominciò a diventare sempre più lungo e impegnativo, anche se bisognerà attendere ancora qualche anno per raggiungere e superare i 200 km.
Nel 1921 si dovevano percorrere 137,5 km che da Varese (partenza dalla località Due Strade) portavano a Gazzada, Castronno, Albizzate, Cavaria, per raggiungere Gallarate e Somma Lombardo e dirigersi verso Sesto Calende, Lisanza, Angera, Ispra, Brebbia, Besozzo, Olginasio. A Gavirate si passava per Cocquio, Gemonio, Cittiglio, Brenta, Canonica, Cantevria, Rancio Valcuvia, dove si imboccava la salita del Brinzio per scendere poi verso la Rasa e S. Ambrogio. Da Varese si proseguiva ancora verso Induno Olona per attraversare le località già protagoniste delle scorse edizioni nonché Arcisate, Bisuschio, Porto Ceresio, Lavena Ponte Tresa, San Pietro, Ghirla e infine si percorreva la Valganna per raggiungere il traguardo posto in viale Valganna. Il 10 maggio del 1923 si corse la 5° Tre Valli Varesine, dove i chilometri previsti erano 140 e i corridori alla partenza 75. Questa edizione fu onorata dai padroni di casa, i corridori del Varesotto: vittoria di Filippo Brusatori, giovane dilettante di Lonate Pozzolo del Veloce Club Bustese e secondo posto di Mario Bianchi di Turate, portacolori della Legnanese. Il terzo gradino del podio se lo aggiudicò Muzio Fiorini della Società Ciclistica Polledri. Il 18 maggio 1924 si corse la 6° Tre Valli Varesine, un’edizione speciale perché la gara dava accesso alle qualificazioni per le Olimpiadi di Parigi. Per la prima volta fu inserito nel percorso il passaggio a Cunardo, dopo aver affrontato la dura salita di Marchirolo e successivamente era prevista l’ascesa sul Sasso di Gavirate. Libero Ferrario, campione del mondo dei dilettanti, si presentò come grande favorito e non deluse le aspettative tagliando per primo il traguardo e battendo in volata il bustese Mario Fiorini dello Sport Club Genova, che arrivò primo fra i dilettanti. Il vincitore fu in seguito accusato di aver ricevuto qualche spinta di troppo per avvantaggiarsi sugli avversari rischiando la squalifica. La 10° edizione della Tre Valli Varesine, che si tenne il 12 agosto del 1928, portò in trionfo il corridore di casa Battista Visconti, vestendo la maglia della Varese Sportiva. L’atleta di Orino fu protagonista di una fuga insieme ad Albino Binda sull’impegnativa salita di Marchirolo, a 50 metri dalla conclusione scattò e tagliò per primo il traguardo, davanti a Attilio Marangoni e Aleardo Simoni. Anche l’edizione del 1930 fu dominata da un corridore varesino, Albino Binda della Società Ciclistica Alfredo Binda. Fratello minore dell’ineguagliabile talento Alfredo Binda, Albino corse sempre con discrezione e serietà all’ombra del fratello, del quale fu fedele gregario contribuendo in maniera decisiva alle sue vittorie. Tuttavia non mancò nel conquistare alcuni successi, come l’appena menzionata 12° Tre Valli Varesine e una vittoria di tappa al Giro d’Italia nel 1928 che si corse da Roma a Pistoia. In questa edizione la Società Ciclistica Alfredo Binda fece il bottino di piazzamenti tra le prime dieci posizioni con il terzo posto di Luigi Ferrando, il quinto di Augusto Zanzi, l’ottavo di Guglielmo Marin e il nono di Carlo Romanatti.
La Cronaca Prealpina annunciava così il vittorioso trionfo di Albino Binda e della sua squadra: Varese Sportiva, ancora vibrante e commossa per la trionfale vittoria di Liegi, dove Alfredo Binda riaffermava nel nome d’Italia la sua potenza e la sua volontà, è stata domenica beneficata da una elettrizzante affermazione dei corridori della S.C. Alfredo Binda. Nel 1931 il percorso fu ancora più duro, con i suoi 300 km e il passaggio a Lurate Caccivio, Como, Torno, Bellagio e la temibile ascesa del Ghisallo. In programma il 12 aprile, la gara era valida per il Campionato italiano. Il vincitore fu Luigi Giacobbe di Novi Ligure che, a dieci km dal traguardo, improvvisò una fuga solitaria che lo portò a tagliare per primo il traguardo dopo 11 ore in sella, davanti a Francesco Camusso di Cumiana e Michele Mara di Busto Arsizio. Mancò in questa occasione il tanto atteso duello tra Learco Guerra e Alfredo Binda, che si classificarono rispettivamente quinto e sesto, deludendo le aspettative dei loro tifosi. L’edizione del 1932 fu vinta da Alfredo Bovet, nato a Losanna e di fatto il primo straniero ad insediarsi nell’albo d’oro della corsa, anche se naturalizzato italiano. La 16° edizione che si svolse il 15 ottobre del 1934 portò sul gradino più alto del podio un altro varesino: Severino Canavesi di Gorla Maggiore della Società Ciclistica Alfredo Binda. Nello stesso anno conquistò il titolo di Campione Lombardo di ciclocross, il titolo di Campione Italiano e si piazzò 3° nella Coppa Bernocchi. Inoltre nel 1938 fu secondo alla Tre Valli Varesine, vinta da Gino Bartali. Si racconta che il fiorentino entrò nella pista dello stadio del Littorio (oggi stadio Franco Ossola) pedalando con il solo pedale sinistro, perché il destro gli si era spezzato poco prima, ma, nonostante questo imprevisto, tagliò per primo il traguardo davanti a Canavesi e a Secondo Magni. Il percorso dell’edizione del 1941 prevedeva il passaggio non solo nel Varesotto, ma anche nel Comasco passando per Olgiate Comasco, Como, Cernobbio, Maslianico, Ponte Chiasso, San Fermo della Battaglia, Lieto Colle per rientrare verso Varese passando da Malnate. Il vincitore di questa edizione fu Fausto Coppi, percorrendo i 242 km di gara in 6 ore e 44 minuti. Il secondo classificato fu Olimpio Bizzi di Livorno, terzo Gino Bartali e quarto Severino Canavesi. Il ciclismo di questo ventennio fu segnato dalla forte rivalità tra due corridori, uno toscano e l’altro piemontese, Gino Bartali e Fausto Coppi, che si diedero battaglia anche alla Tre Valli Varesine. Bartali la vinse nel 1938 e Coppi nel 1941, 1948 e nel 1955 (quando la gara consisteva in una prova a cronometro di 100 km). Altri grandi nomi che segnarono la storia della Tre Valli Varesine in questo periodo furono Fiorenzo Magni (1947), Antonio Bevilacqua (1950, anno in cui la gara era valida come Campionato italiano) e Gastone Nencini (1956). Già negli anni ’60 la prestigiosa gara patrocinata dalla Società Ciclistica Alfredo Binda scelse come luogodi partenza Busto Arsizio. Questi furono gli anni d’oro del “Cannibale” Eddy Merckx, che tra le sue vittorie contò anche quella alla Tre Valli Varesine nel 1968 in maglia iridata. Anche Gianni Motta è sicuramente un nome indimenticabile per la storia della Tre Valli Varesine, grazie al suo poker di vittorie memorabili nel 1965, 1966, 1967 e nel 1970.
Gli anni ’70 furono gli anni delle intense sfide tra Moser e Saronni. Francesco Moser si aggiudicò la vittoria della Tre Valli Varesine nel 1976 e nel 1978, vestendo la maglia di Campione del mondo. Beppe Saronni replicò il poker di vittorie ottenuto da Motta con i trionfi del 1977, 1979, 1980 e, per chiudere in bellezza, si aggiudicò anche l’edizione nel 1988. L’albo d’oro degli anni ’80 conta altri grandi nomi (italiani ma non solo) come Guido Bontempi (1986- 1991), Gianni Bugno (1989), Massimo Ghirotto (1992-1993) e Claudio Chiappucci (1994). Dal 1991 al 2003 gli italiani dominarono la classifica dei vincitori, nel 2004 il tedesco Fabian Wegmann riportò la vittoria in terra straniera. In conclusione, anche il nostro secolo è portatore di grandi nomi e campioni che hanno segnato e che segneranno la storia della Tre Valli Varesine. In un ciclismo completamente differente rispetto a quello dei suoi albori, non mancano grandi nomi che segneranno la storia. Ricordiamo la vittoria di Vincenzo Nibali in maglia tricolore nel 2015 e di Sonny Colbrelli nel 2016. Nel 2019 si aggiudicò la vittoria Primož Rogli?, portacolori del Team Jumbo-Visma, formazione che quest’anno si sta dimostrando insuperabile, dopo aver dominato i tre grandi Giri: il Giro d’Italia proprio con lo sloveno, il Tour de France col dominio del danese Jonas Vingegaard e infine la recente vittoria della Vuelta a España di Sepp Kuss. Nel 2020, a causa della pandemia di COVID-19, la Tre Valli Varesine fu sostituita dal Gran Trittico Lombardo, corsa in linea maschile che racchiuse in un unico evento le tre manifestazioni del Trittico Lombardo (Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Tre Valli Varesine). Nel 2021, edizione numero cento, toccò ad Alessandro De Marchi, che si impose su Davide Formolo e Tadej Poga?ar. Oltre un secolo di storia ci porta all’edizione del 2022, vinta in volata dallo sloveno della UAE Emirates Tadej Poga?ar. Dopo aver passato in rassegna parte della storia della Tre Valli Varesine, non ci resta che attendere con trepidazione la 102° edizione che, come in passato, ci farà vivere grandi emozioni.
LA TRE VALLI VARESINE WOMEN’S RACE | e-work
Dal 2021 la Società Ciclistica Alfredo Binda organizza anche la Tre Valli Varesine Women’s Race e-work, gara riservata alle cicliste donne categoria élite, a fronte di una sempre maggior espansione e sviluppo del ciclismo femminile. L’albo d’oro di questa competizione è ancora breve, ma sicuramente verrà arricchito di anno in anno con grandi nomi. La prima edizione fu vinta dalla cubana Arlenis Sierra Cañadilla che si impose sulla spagnola Mavi Garcia e l’australiana Rachel Neylan. L’edizione dello scorso anno ha visto trionfare, dopo una lunga fuga solitaria, la verbanese Elisa Longo Borghini, che quest’anno tenterà di replicare l’impresa vincente in maglia tricolore. Al secondo posto si classificò la statunitense Veronica Ewers e al terzo posto l’iberica Ane Santesteban.
Redazione