Fortemente voluto, fortemente cercato e alla fine…convinto: Lamine Gningue è un nuovo giocatore del Luino. 
Archiviata l’esperienza con il Gallarate, durata un solo anno, intenso, lunghissimo, fino ai playoff regionali, l’attaccante di origine senegalese classe ’91 ha scelto di voltare pagina e vestire una nuova maglia.
Le lusinghe non sono mancate, Luino, però, ha preso una corsia preferenziale finché non è arrivata a destinazione.
So che il direttore Cracas e mister Giallonardo mi hanno cercato più volte, ero un po’ scettico, in primis per la distanza, ma quando abbiamo parlato faccia a faccia le sensazioni sono state ottime ed io sono uno che si basa molto sulle sensazioni, mi è sembrato subito di avere a che fare con persone serie, ambiziose, mi hanno presentato un progetto che passa anche dalla voglia di riscatto dello scorso anno in cui le cose non sono andare come avrebbero voluto”.

Hai accennato a mister Giallonardo, lo conosci già? Ti hanno raccontato qualcosa di lui?
“Io abito in Piemonte e qui se lo nomini raddrizzano subito le antenne, ha giocato molto in questi campionati e da attaccante ha lasciato il segno, lui ora è alle prime esperienze da allenatore e me lo hanno descritto come un tecnico preparato, serio, che tira fuori il meglio da te, quasi maniacale…mi farà sudare (ride ndr), c’è un aneddoto tra l’altro che ci riguarda”. Ovvero? “Quando lui giocava a Borgomanero io facevo il raccattapalle, qualche pallone glielo avrò pure passato, poi siamo stati avversari, ora sarà il mio mister, è una bella storia”.

Il futuro è Luino, il passato recente è stato Gallarate: che annata è stata? Te l’aspettavi così?
“È stata una bella esperienza, in pochi ad inizio anno avrebbero scommesso su di noi, io in realtà ci ho sempre creduto, spiace perché forse avremmo potuto ottenere qualcosa in più, se giri a +6 a dicembre è normale aspettarsi di lottare per il titolo fino alla fine, ma alla fine a conti fatti abbiamo avuto un black out di 3/4 settimane e lo abbiamo pagato, però la stagione è stata pazzesca, l’abbiamo conclusa giocando dei grandi playoff, peccato non aver raggiunto l’obiettivo; con questo nulla togliere al Mozzate, hanno fatto un girone di ritorno incredibile poi io ho la mia teoria su queste squadre”.

Spiegaci questa teoria.
“Loro hanno ricominciato la seconda parte di campionato vincendo diverse partite 2-0, per me la teoria del 2-0 significa che sei quadrato, che hai le energie per chiudere il match e l’attenzione giusta per non subire gol, significa che sei superiore, che sei presente, alla fine poi il campo parla e hanno vinto con merito, ma resto comunque felice di quello che abbiamo fatto noi”.

Cosa ti rimarrà più di tutto di quest’esperienza?
“I rapporti umani, ci sono cose che ti porti dietro per sempre, ho conosciuto delle persone vere, dei compagni fantastici, sono molto orgoglioso di questo ma sono anche orgoglioso di aver avuto a che fare con giovani che mi hanno stupito, sono stati un fattore positivo, io ero uno dei più vecchi e ho cercato di dargli una mano, ma con loro posso solo complimentarmi per quello che hanno fatto”.

Hai dato una mano ai giovani e ti sei messo a disposizione, ma in generale sei soddisfatto della tua stagione?
“Potevo fare di più, si può sempre fare di più, ho chiuso questo campionato con 9 gol, all’andata mi ha condizionato un po’ uno stiramento, ma potevo essere più decisivo, è una cosa che qualche volta mi hanno rimproverato, ma io di indole sono uno che gioca di più per la squadra, paradossalmente sono un attaccante “poco egoista”, ma tutto sommato ho avuto una stagione equilibrata”.

Ora di fronte a te c’è solo il Luino: cosa ti aspetti?
“Sono pronto, sono carico, in realtà non vedo l’ora di iniziare, mi aspetto di poter dare una mano a questa squadra per raggiungere traguardi importanti, a Luino c’è anche voglia di riscatto per una stagione sotto le aspettative, ma parliamo di una squadra valida, con giocatori importanti, credo che la società stia solo sistemando qualcosina, ma Luino è già pronta per fare bene. Io in coppia con Pavanello? Lui è un giocatore che ha grandi qualità e la sua assenza quest’anno si è sentita, mi auguro innanzitutto che stia bene e non abbia più problemi fisici, per il resto posso dire che è un giocatore per certi versi anche simile a me, entrambe puntiamo sull’uno contro uno, sulla rapidità di gioco, sono contento di poter dividere l’attacco con lui, per il resto farò del mio meglio, ripeto ho avuto subito buone sensazioni quando ho parlato con il tecnico e con il direttore, farò di tutto per essere continuo e per aiutare la squadra a togliersi delle soddisfazioni”.

Mariella Lamonica

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