Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle arti marziali e questa volta fa tappa a Varese presso l’ASD I Guerrieri del fuoco, dove l’Istruttore di Nippon Kempo al terzo dan, Ju-Jitsu self difence al quinto dan, e di Yoga, certificato Yoga Alliance Sebastiano Zappia , ci racconta la storia della Boxe Giapponese, descrive il Ju-Jitsu finalizzato alla difesa personale, oltre ad introdurci all’ampio universo dello Yoga.

Quali sono le origini del Nippon Kempo o Boxe Giapponese?
“Il Nippon Kempo fu codificato in Giappone nel 1932 dal Maestro Masaru Sawayama, nato nella famiglia di un nobile clan Nakaoke, e già docente di Karate e di Judo, dai quali ne importò diverse tecniche. Nel Nippon Kempo si combatte sempre: è prevista la parte relativa ai calci, pugni, proiezioni, gomitate, leve articolari, ginocchiate a corta distanza e anche alla lotta a terra; il Sensei Sawayama fece adottare, durante i combattimenti, delle protezioni sui punti vitali, come la maschera d’ acciaio con griglia, simile a quella usata nel Kendo, la conchiglia, e la piastra; questa corazza, in giapponese si chiama Bogu. In questa Boxe nipponica si usano i guantoni e non sono previste le armi; si svolgono 15 katà, forme o sequenze con tecniche prestabilite, individuali, a coppie o a quattro, dei combattimenti a distanze più lunghe, medie e corte, ed è previsto anche il risvolto nella difesa personale. Il Nippon Kempo per la difesa personale consente anche di colpire da terra, ma in gara, al fine di salvaguardare la salute di tutti gli atleti, alcuni colpi sono stati proibiti. Personalmente, iniziai a praticarlo dal 1990”.

Come si svolgono le gare?
“In generale sono strutturate in base alle abilità e livello di cintura conseguito dagli atleti; un combattimento inizia in piedi, e può anche terminare a terra. Vince la gara colui che, nel limite di tempo, per primo segna due ippon, altrimenti, si aggiudica l’incontro quello che allo scadere ha realizzato più punti. Si svolgono anche i tornei all’ italiana, nei quali ognuno combatte contro tutti i contendenti, e si tratta di gare ad eliminazione diretta, con delle successive semifinali e finali. Ci sono diverse scuole di Nippon Kempo, e in Italia le più diffuse sono la “Kyokai” e la “Renmei”. Tra le due, vi sono differenze nelle tecniche, cambiano i katà o forme, e muta anche l’ impostazione delle gare; noi seguiamo la Scuola Kyokai”.

Cos’è il Ju-Jitsu self difence?
“Si tratta del Ju-Jitsu finalizzato alla difesa personale, ispirato alle arti marziali giapponesi che ha subito l’influsso da parte del Kali Filippino, allo scopo di difendersi in caso di eventuale aggressione da arma bianca o coltello, oppure da bastone; simuliamo delle situazioni simili di emergenza usando in palestra dei coltelli in legno, e in caso di pericolo reale, non invito a tentare disarmare l’ipotetico aggressore armato di coltello, ma ad allontanarsi da quel possibile e difficile contesto. Nell’universo della difesa personale, la calma interiore e la tranquillità aiutano a capire meglio, e con maggior razionalità ciò che accade anche nelle situazioni più critiche”.

Possiamo considerare lo Yoga come uno sport o una ginnastica?
“No. Lo Yoga non è né una ginnastica e né uno sport, ma si può considerare come l’aspetto fisico degli àsana: nella mitologia indiana gli àsana sono posizioni o posture tratte da guerrieri, saggi, animali o insetti, e poi utilizzate in particolare nello Hatha Yoga. Lo Yoga è unione di mente, corpo e spirito; rende fisicamente più disinvolti o sciolti, tonifica meglio la muscolatura, ha una valenza terapeutica per il mal di schiena e fornisce un apporto anche per il calo del peso; si tratta di una disciplina che ha origine nell’Antica India ed aiuta anche ad aumentare la capacità volumetrica della respirazione. Lo Yoga è utile anche ad assumere una postura costante e corretta e migliora gli individui dal punto di vista fisico, psichico e neurovegetativo; è fondamentale anche per il proprio autocontrollo e per il proprio equilibrio, soprattutto in determinate situazioni causate dallo stress. Nell’universo della respirazione, il sistema simpatico è quando si eseguono piccoli respiri con naso, bocca e pettorali, allo scopo di gestire o allontanarsi dalle situazioni critiche, mentre il sistema parasimpatico è quello che allarga la respirazione, e che la porta poi verso l’ addome o il diaframma, allo scopo di rilassare e tranquillizzare”.

Quali stili di Yoga insegnate?
“L’Hata Yoga o Yoga dinamico e l’Ashtanga Vinyasa Yoga. Nel complesso lo Yoga dinamico prevede una o due posizioni apice e una sequenza fisica che conduce a quella medesima posizione, accompagnata dal respiro e dalla meditazione. L’Ashtanga Vinyasa Yoga fu ideata dal “guru” o Maestro Sri K. Pattabhi Jois, il quale riunì delle sequenze, già in precedenza codificate”.

Obiettivi futuri?
“Riunire la gente allo scopo di sottrarla alla sedentarietà, facendo capire anche l’autoterapia, grazie alla pratica dello Yoga e delle arti marziali; lo svolgimento dell’attività fisica conduce a dei benefici psico-fisici e posturali. La nostra associazione si chiama “Guerrieri del fuoco”, in riferimento al fuoco, tra gli elementi primi in natura, e il nome si ispira anche al fuoco come energia, quella che impieghiamo nello svolgimento delle nostre attività quotidiane”.

Nabil Morcos

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