Domenica 26 maggio presso il PalaSele di Eboli, nel salernitano, si è svolta la festa del Karate Olimpico e del Parakarate, alla quale hanno partecipato 111 Scuole di Karate e Parakarate provenienti da tutta Italia; è stato celebrato anche il trentaduesimo Memorial di Karate dedicato al karateka Ciro Bracciante, che perse la vita in un incidente stradale nel 1990 a soli diciassette anni.

La Ckoss Polihandy di Oggiona con Santo Stefano, guidata dal Maestro Rolando Gaido si è presentata con otto parakarateka: sei hanno gareggiato nella categoria K22, riservata ai ragazzi affetti disabilità intellettiva e due invece nella categoria K21, riservata ai ragazzi affetti da autismo. La gara si è basata sullo svolgimento di katà o forme individuali, e passava il turno il karateka che otteneva più punti in queste prove, fino a raggiungere poi le finali. Hanno conquistato l’oro: Mattia Allesina, Sara Gatti, Patrick Buwalda, Paolo Boggesi, Andrea Consonni e Gianantonio Sablich, argento invece per Valeria Pillon, e per Daniele Montanari.

Le parakarateka in rosa hanno eseguito il katà “Go ju shio sho”, e alla fine Allesina, oltre ad essere stato premiato per il campionato europeo vinto in Croazia, ha svolto anche il katà “Kishimoto no kushanku stile Gensei ryu”. Gaido esprime un giudizio in generale sulle gare, spiega le abilità richieste nei katà dimostrati dagli allievi, e commenta con molta soddisfazione i traguardi raggiunti: “Nel complesso sono andate benissimo, e ho apprezzato soprattutto il fatto che erano mentalmente molto concentrati, durante le prove di katà. Per essere alla nostra prima partecipazione, e considerando anche la lunga trasferta fino a Eboli, si tratta di risultati davvero interessanti. Durante queste competizioni, alcuni di loro hanno dimostrato il katà “Sansai”, mentre altri invece, tra i quali Montanari, il katà “Kan ku sho”. Le ragazze hanno svolto il katà “Go ju shio sho”, che nel suo svolgimento, richiede le stesse e identiche competenze che dovrebbero dimostrare i ragazzi. Allesina se l’è cavata molto bene, nell’esecuzione del katà “Kishimoto no kushanku stile Gensei ryu”, una dimostrazione di tecniche prestabilite o forme, di durata molto lunga, il quale include anche delle acrobazie”; il Sensei conclude con un giudizio sul Karate visto in generale, e poi lancia anche gli obiettivi futuri: “Nei katà ho notato da parte di tutti gli atleti davvero un livello tecnico molto alto; miriamo a partecipare sia al prossimo europeo di Karate e Parakarate in Armenia, sia al prossimo mondiale a Il Cairo in Egitto, i quali si terranno entrambi l’anno prossimo”.

Nabil Morcos

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