Lo 0-0 nel derby cosa lascia in eredità a Castellanzese e Varesina? Senza dubbio un punto in classifica, comunque prezioso per i rispettivi obiettivi stagionali; un pareggio che, da entrambe le parti, vanta più risvolti positivi che negativi. Pugilisticamente parlando i neroverdi avrebbero forse meritato qualcosina in più, ma è proprio dalla prestazione contro la capolista che Corrado Cotta dovrà ripartire per chiudere in crescendo il 2024 e affrontare il girone di ritorno con maggior serenità per centrare l’obiettivo primario della salvezza. Viceversa, Marco Spilli ha trovato conferma delle difficoltà che si possono incontrare su ogni campo, ma ha comunque avuto risposte importanti da parte dei suoi giocatori.
La Varesina studia da grande per diventare grande
Quando non si può vincere è meglio non perdere: una classica regola non scritta del calcio ha trovato perfetta applicazione domenica al “Provasi” di Castellanza. La Varesina ci ha abituati bene in questi anni, ragion per cui fa notizia quando la prestazione rossoblù rientra nei semplici canoni della normalità: contro la Castellanzese è arrivata la classica giornata storta, in cui non riesce ciò che abitualmente viene naturale, ma non si può certo parlare di sofferenza (una l’occasione davvero pericolosa costruita dagli avversari) e il pareggio a conti fatti è giusto.
Il punto conquistato lascia la Varesina al comando del Girone B in compagnia dell’Ospitaletto che, dopo la sconfitta di Desenzano (e il sorpasso dei rossoblù in vetta) è tornato a vincere; anche le più immediate inseguitrici (Desenzano, Pro Sesto e Pro Palazzolo) sono riuscite a rosicchiare punti, mentre i pareggi di Casatese e Sant’Angelo hanno lasciato invariato il gap di una classifica che resta comunque cortissima (appena sei punti dividono la prima dalla settima posizione). In un raggruppamento del genere ogni passo falso viene duramente punito e, come detto, se proprio non si riesce a vincere è comunque importante muovere la classifica.
Per questo motivo il pareggio di Castellanza rappresenta un plus per la Varesina che anche da giornate non propriamente positive dimostra un’evidente maturità rispetto al passato. Le sconfitte ci sono state (e potrebbero senz’altro ricapitare) ma la personalità di questa squadra non verrà mai meno. L’attacco (sempre straordinario) non riesce a pungere? Benissimo, allora il filtro del centrocampo e il sacrificio difensivo compenseranno, grazie anche ad una mentalità di ferro. La solidità raggiunta da questa squadra è senza dubbio la più bella vittoria per una Varesina che studia da grande per diventare grande. E domenica prossima, al Varesina Stadium, sotto con il Vigasio per confermarsi lassù.
Attitudine e applicazione per la salvezza della Castellanzese
Il campionato della Castellanzese è invece iniziato con obiettivi e modalità ben diverse. “Vogliamo una stagione tranquilla” è stato il diktat societario estivo, ma perdere non piace a nessuno e in occasione delle prime sconfitte sono giustamente arrivati alcuni mugugni. Cotta, però, è tutt’altro che uno sprovveduto. L’ex Varese sa bene che il valore fondante di una squadra è lo spogliatoio e ha dapprima lavorato sull’alchimia del gruppo per sopperire parzialmente a quelle che possono essere delle lacune tecniche sul campo. La personalità non si allena, e forse questo è il difetto più grande della Castellanzese 2024/25, ma non mancano elementi (vedi Boccadamo, Chessa e Colombo solo per fare qualche nome) che possono dare quel quid in più.
Tra alti e bassi i neroverdi si sono sempre mostrati in crescita e gli ultimi quattro risultati utili consecutivi (vittoria sull’Arconatese e tre pareggi di fila contro Breno, Sangiuliano e Varesina) lo dimostrano. In particolar modo proprio lo 0-0 contro la capolista rispecchia la perfetta applicazione di quell’attitudine che il tecnico vuole sempre vedere visto che ingabbiare uno dei migliori attacchi della categoria non è da tutti (spiccano giustamente le prestazioni dei singoli in difesa, ma il plauso va esteso all’atteggiamento di tutta la squadra). Domenica è mancato il colpo per l’impresa, aspetto che potrebbe far fare il salto di qualità ai neroverdi, ad oggi perfettamente al centro della graduatoria con cinque vittorie, cinque pareggi e cinque sconfitte. Colpo che dovrà invece arrivare contro il ChievoVerona (a -3 in classifica) il prossimo 1 dicembre: proprio in una trasferta veneta è arrivata la vittoria più larga in stagione (0-3 sul Vigasio) e l’augurio è quello di allungare la striscia positiva per arrivare nelle migliori condizioni possibili all’autentico tour de force che chiuderà il 2024 neroverde. Sant’Angelo, Folgore Caratese e Desenzano rappresentano tre sfide non proibitive, ma sicuramente complicatissime in cui potrebbe esser facile scottarsi. A prescindere dall’esito, però, la Castellanzese dovrà mettere in campo quella stessa applicazione vista contro la Varesina, far tesoro dei propri pregi e difetti, per rituffarsi nel girone di ritorno con la voglia di conquistare matematicamente la salvezza il prima possibile.
Matteo Carraro
Foto Castellanzese Aldo Massarutto