
Quella della Cedratese (superata proprio all’ultima giornata dall’Olgiate) è stata una beffa davvero clamorosa e difficilissima da digerire. La stagione biancoazzurra, comunque, non è certo finita qui e ai playoff la squadra di mister Pescosta proverà l’accesso alla Seconda Categoria passando dalla porta di servizio. Detto questo, il cammino della Cedratese non può esser sminuito e un Andrea Falsaperna al centro dell’attacco rappresenta quel quid in più che una squadra con tale ambizione non può non avere. L’attaccante classe ’92 si è dimostrato fuori categoria: arrivato a inizio ottobre, Falsaperna si è messo la squadra sulle spalle con 20 gol e giocate di qualità assoluta. E i playoff, per lui, saranno ancora terreno di caccia. Intanto il bomber si gode la sua candidatura: riuscirà a vincere il Pallone d’Oro?
Andrea, che giudizio puoi dare sulla stagione a livello personale e di squadra?
“Il giudizio è sostanzialmente positivo. Io sono arrivato a ottobre, saltando le prime partite, perché a Marnate giocavo poco: essendo nato e cresciuto alla Cedratese voglio chiudere qui la mia carriera, e non manca tantissimo ormai, ma non sono arrivato alla cieca. Sapevo cosa aspettarmi perché la società arrivava da un campionato importante e il lavoro a livello giovanile è sotto gli occhi di tutti. Ovvio che perdere all’ultima giornata è stata una bella botta: siamo stati dei polli, ok, ma non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti e tutto il percorso che la Cedratese ha costruito negli ultimi anni e, in particolar modo, in questo campionato. E, in tutto questo, credo sia doveroso fare i complimenti all’Olgiate: vero che, rispetto all’andata, noi abbiamo un po’ abbassato il ritmo, ma loro le hanno praticamente vinte tutte e, per come la vedo io, i meriti degli avversari devono sempre esser riconosciuti. A livello personale non ho chiuso al meglio, e questo mi spiace parecchio perché ho pagato un leggero stiramento al polpaccio: ormai sono vecchio (sorride, ndr), e in passato avrei recuperato molto più in fretta. Voglio comunque farmi trovare pronto per i playoff perché la nostra stagione non è ancora finita”.
Secondo te, perché dovresti vincere il Pallone d’Oro? A chi, invece, lo daresti?
“Premesso che, come ho appena detto, tutti noi siamo focalizzati sui playoff, per come è andato il campionato vincere il Pallone d’Oro sarebbe un bel riconoscimento “di consolazione” per tutta la Cedratese. Dal mio punto di vista ci meritiamo la Seconda Categoria, ma dovremo essere bravi a prendercela sul campo. E, soprattutto, per me sono gli ultimi anni: se non lo vinco adesso… quando lo vinco (ride, ndr)? Il Pallone d’Oro lo darei a parecchi miei compagni di squadra, ma se dovessi guardare agli avversari direi Simone Macchi dell’Airoldi e Aziz Sabre delle Azalee Gallarate: è la prima volta che scendo in Terza Categoria e loro sono i due che mi hanno impressionato di più”.
A chi dedicheresti il premio in caso di vittoria?
“Sicuramente alla mia ragazza e alla mia famiglia, ma anche ai miei compagni, al mister e alla Cedratese in generale: sono arrivato qui all’improvviso e sono stato accolto benissimo, aspetto che mi ha davvero aiutato in quella che per me era una nuova esperienza. È stata una bella soddisfazione vedere tanta gente a sostenerci la domenica e, al netto del dispiacere per il risultato finale, l’ambiente è più unito e carico che mai: il premio sarebbe individuale, è vero, ma frutto del lavoro di squadra e il Pallone d’Oro lo meriterebbe tutta la Cedratese”.
TC