Il post-partita di Laveno-Brebbia (big match della scorsa domenica del Girone X di Seconda Categoria chiuso sullo 0-0) è inevitabilmente stato accompagnato dal cauto ottimismo ospite in antitesi al rammarico dei padroni di casa. Nulla di tutto ciò, però, poteva lasciar presagire a quanto avvenuto poco dopo il triplice fischio di un match sicuramente maschio ma giocato nel pieno rispetto reciproco.

Proprio per questo motivo nessuno si aspettava sanzioni e/o squalifiche dal rapporto del Giudice Sportivo, e invece è arrivata un’autentica doccia gelata per il Laveno a causa… del match di Promozione della sua squadra femminile (per la cronaca, perso 3-4 contro la Real Torre). Il direttore di gara, il Sig. Giuseppe Alessnadro Filiti di Varese (che la settimana prima aveva arbitrato Bosto-Laveno nel Girone X, match perso 3-1 dai bianco-blu), ha infatti riportato sul proprio referto una serie di insulti nei suoi confronti che sarebbero arrivati dalla tribuna occupata dai giocatori del Laveno. Risultato? 200€ di multa alla società e ben quattro giornate di squalifica a Soufiane Hafid, il bomber della squadra di mister Iori che, così facendo, perderebbe sia l’ultima giornata di campionato (e l’eventuale, per quanto difficile, spareggio promozione) sia i possibili playoff.

Questo è il testo integrale del Comunicato Ufficiale: “Dall’esame del rapporto di gara risulta che, durante l’ingresso in campo e fino al dodicesimo minuto del primo tempo, l’Arbitro è stato fatto oggetto di ripetute frasi ingiuriose ed irriguardose ad opera di circa 10 calciatori del Laveno Mombello che, sul medesimo campo, avevano terminato da 45 minuti la gara di Seconda Categoria con il Brebbia. Tra i calciatori che lo insultavano con frasi ingiuriose ed irriguardose, l’Arbitro riconosceva il sig. HAFID SOUFIANE. L’Arbitro riferisce che il comportamento insultante fa seguito alla gara Calcio Bosto-Laveno Mombello di Seconda Categoria dallo stesso diretta la domenica precedente, nel corso della quale era già stato oggetto di insulti”.

Incredulo il diretto interessato che, al termine della partita, si era fermato al bar dell’impianto per il consueto post-partita con i compagni, per poi effettivamente seguire il match delle colleghe. “Mi dispiace molto per quanto è successodichiara Hafid –. Ero sugli spalti dopo aver giocato la mia partita e posso dire con assoluta certezza di non aver rivolto nessuna parola né offesa all’arbitro. Non capisco come sia potuto accadere tutto ciò, ma spero che si possa fare chiarezza. Accetto sempre le decisioni”. La società si è prontamente adoperata per il ricorso.

Matteo Carraro

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