Evidentemente gli anni sabbatici fanno bene perché, così come Brancato, anche Soufiane Hafid si è rimesso gli scarpini dopo una stagione di stop. E come si è ripresentato! L’attaccante classe ’95 ha iniziato alla Valcuviana segnando a raffica (praticamente l’intera produzione offensiva biancoviola passava da lui); poi, a metà stagione, il richiamo del Laveno e la voglia di provare ad inseguire un obiettivo più prestigioso. La promozione in Prima Categoria è sfumata, ma Hafid ha comunque avuto modo di mettere in mostra il suo killer instinct contribuendo a trascinare i bianco-blu ad appena tre lunghezze dalla vetta. Oltre venti gol in stagione, scontato trovarlo qui, ed è ora pronto a dare battaglia ai colleghi/avversari per sollevare il Pallone d’Oro di Seconda Categoria. Riuscirà a vincerlo? Appuntamento a Ville Ponti lunedì 5 maggio (ingresso gratuito) per scoprirlo in occasione del 14° Premio Varese Sport.

Soufiane, che giudizio puoi dare sulla stagione a livello personale e di squadra?
“Per quanto mi riguarda non posso che essere soddisfatto della mia stagione: mi ero fermato a novembre 2023 e ho ripreso a giocare solo a ottobre 2024, per cui dopo un anno di stop credo di aver dato risposte importanti. A Cuvio ho fatto davvero bene e a dicembre ho deciso di cambiare per fare un campionato di vertice a Laveno. Entrambe le esperienze sono state positive, anche se purtroppo abbiamo perso il campionato nelle due settimane che hanno preceduto lo scontro diretto con il Brebbia. Spero che la Valcuviana vinca i playout, faccio il tifo per loro; con il Laveno focus ora sui playoff”.

Secondo te, perché dovresti vincere il Pallone d’Oro? A chi, invece, lo daresti?
“Se dicessi che devo vincerlo io sarebbe arrogante: ho sicuramente fatto una bella stagione, ma ci sono altrettanti ragazzi ugualmente meritevoli. Su tutti dico Luca perché mi ha davvero impressionato, ma faccio anche due nomi del Brebbia. Uno è Pedron Messina, un grandissimo giocatore, mentre l’altro non è fra i candidati ed è Claudio Corcella: i campionati si vincono con le difese e lui mi ha davvero impressionato perché è bravo, esperto e ha quel pizzico di indispensabile malizia”.

A chi dedicheresti il premio in caso di vittoria?
“Sarà scontato, ma lo dedico a tutti gli amici che questo sport meraviglioso mi ha fatto conoscere”.

Matteo Carraro

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