Altro lunedì ed altra presentazione in casa Pallacanestro Varese che dà il benvenuto ufficiale a Elijah Mitrou-Long. Il playmaker americano con passaporto greco si è presentato con al fianco la fedelissima cagnolina Sage, un american bully dolcissima che non lo lascia un momento.

Ad aprire la conferenza il GM biancorosso, Max Horowitz: “Mitrou-Long ci porta tanta esperienza, la conoscenza con Kastritis è sicuramente importante. Vogliamo creare l’ambiente giusto per giocare il resto della stagione. Talento e attitudine difensiva sono due sue caratteristiche, ed è il settore dove dobbiamo crescere di più”.

“Ringrazio tutti quelli che hanno fatto in modo che io arrivassi qui – le prime parole di Mitrou-Long -. Ho giocato per coach Kastritis un paio d’anni fa, so che cosa vuole da me, penso di essere un giocatore che parte a lavorare dalla metà campo difensiva, nei primi anni di carriera mi sono molto concentrato lì, poi piano piano sono cresciuto anche in attacco. L’anno scorso ho giocato da guardia, segnando quindi un pò rispetto alla mia solita media. Sono uno a cui piace creare gioco e situazioni per i compagni. Non mi considero un realizzatore. So che il momento non è dei migliori, non penso di essere un salvatore della patria ma farò il massimo per aiutare i compagni. Conosco l’Italia perché Naz ha giocato qui, non mi preoccupa l’ambientamento o il contesto perché so dove sono arrivato”

PUNTI IN COMUNE E DIFFERENZE CON IL FRATELLO NAZ: “Come punti in comune abbiamo la versatilità nel ruolo e la capacità di creare gioco per i compagni. Tra le differenze principali, invece, c’è la sua maggior fisicità che lo aiuta molto in attacco, mentre io sono un difensore più concreto”.

LE IMPRESSIONI SULLA SQUADRA: “La mia decisione di venire qui è stata ben ragionata. Il successo di una squadra in campo lo si costruisce giorno per giorno, non ho incontrato tutti i compagni perché alcuni erano in nazionale. E’ chiaro che il livello del campionato italiano è molto alto”.

L’ARRIVO IN ITALIA COME PUNTO DI PARTENZA E PERMANENZA PER IL FUTURO: “Sicuramente sì, ovvio che mi piacerebbe continuare a giocare in questo campionato. L’Italia, con la Spagna, è uno dei campionati migliori d’Europa, oltre a quello greco dove ho già giocato. C’è competizione, alto livello, allenatori molto importanti, ed è ovvio che mi piaccia essere qui e l’esperienza di mio fratello Naz mi ha insegnato molto. Per quanto riguarda la mia possibile permanenza qui non mi sbilancio, devo solo concentrarmi sul lavoro di questi mesi per aiutare la squadra a raggiungere il suo obiettivo”

COSA PUO’ DIRE SUL GIOCO DI COACH KASTRITIS: “Il suo gioco parte tutto dalla parte difensiva. Vuole giocare una difesa intensa, aggressiva, per poi correre in transizione”

IL RAPPORTO CON HANDS CON CUI HA GIOCATO NELLA PASSATA STAGIONE AL PERISTERI: “Penso sia veramente facile giocare insieme a Jaylen. E’ un giocatore di talento che sa leggere la difesa, sa quando prendersi tiri e non è un egoista. Non ci sarà nessun tipo di problema nel trovare il giusto feeling con lui così come gli altri compagni”.

I SUOI MODELLI: “Sicuramente ci metto Kyrie Irving, Chris Paul, Steve Nash e Allen Iverson”.

Alessandro Burin

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