Sono state le bandiere del Varese nelle cinque stagioni di Serie B dal 2009 al 2015, insieme hanno collezionato 519 presenze e realizzato 51 reti sono: Neto Pereira, Daniele Corti e Giampietro Zecchin.

Il capitano, Neto Pereira, si appresta ad affrontare la sua seconda stagione con il Padova, in Lega Pro, e nella città giardino torna spesso: “Non ho mai perso contatto con Varese e con il Varese Calcio. Ho seguito l’annata trionfale dello scorso anno e sono felice dell’entusiasmo che c’è intorno alla squadra. La società sta facendo una programmazione importante e sono certo che anche nel prossimo campionato di Serie D la squadra potrà essere protagonista”.

Daniele Corti, dopo aver giocato a Padova con Neto l’anno scorso, in questo campionato indosserà la maglia del Seregno ai nastri di partenza del campionato di Serie D: “Ho trovato una pizza importante per la categoria con un club serio che ha un progetto ambizioso. Già alla fine di maggio la dirigenza ha iniziato a corteggiarmi, ho atteso un pochino per vedere se qualche squadra di Lega Pro mi cercava, ma poi mi sono fatto convincere e sono felice di questa scelta. Da lontano ho seguito le vicende del Varese e la vittoria del campionato. Sono felice che non siamo stati inseriti nello stesso girone così potremo lottare sia noi che voi biancorossi per vincere il campionato senza ostacolarci a vicenda”.

Giampietro Zecchin ha da poco finito il corso allenatori Uefa B a Coverciano. Pronto per una nuova carriera? “Ho messo le mani avanti, ma se ce la faccio vorrei giocare ancora un paio di anni (ride Zecco, ndr). Arrivo da in periodo un po’ difficile ma ora sono a posto e il finale di stagione giocato con il Campodarsego mi fa ben sperare. Mi fa piacere che il Varese si stia risollevando dopo il fallimento di un anno fa. Hanno vinto un campionato alla grande e ora hanno allestito una buona formazione per la Serie D. In squadra, oltre a Luoni, ci sono due amici come Scapini e Calzi, con cui ho giocato ai tempi del Ravenna, persone fantastiche e giocatori ‘veri’ che possono fare la differenza”.

Michele Marocco